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    Veste di simulacro

    Data: Gros de Tours: 1735-1745; veste: metà del XVIII secolo
    Artista: Manifattura lionese (gros de Tours); ambito dell’Italia settentrionale (veste)
    Tecnica/Materiale: Gros de Tours broccato, tela di lino, taffetas di seta, filo dorato lavorato a fuselli, filo di lino lavorato a fuselli
    Dimensioni: Alt. corpino 44 cm, largh. massima corpino 76 cm, lungh. maniche 39 cm, alt. gonna 81 cm, ampiezza massima gonna 240 cm, alt. tessuto 53 cm, rapporto modulare: alt. 50,5 cm, largh. 53 cm
    Provenienza: Torre di Santa Maria (Sondrio), chiesa della Natività della Beata Vergine Maria
    Collocazione: Torre di Santa Maria (Sondrio), chiesa della Natività della Beata Vergine Maria
    Edizione: Restituzioni 2013
    Autore scheda in catalogo: Gian Luca Bovenzi, Sandra Sicoli
    Restauro: Laboratorio restauro tessili antichi, abbazia benedettina “Mater Ecclesiae”, isola di San Giulio (Lago d’Orta), con la direzione di Sandra Sicoli (SBSAE Milano)
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e Varese

    Laboratorio restauro tessili antichi, abbazia benedettina “Mater Ecclesiae”, isola di San Giulio (Lago d’Orta) con la direzione di Sandra Sicoli (SBSAE Milano)

    Scheda breve

    La veste è parte di un più ampio corredo del simulacro in legno (‘manichino’) della Madonna del Carmine. Si tratta di una tipologia, quella delle ‘Madonne vestite’ e più in generale delle ‘statue vestite’, cioè addobbate con abiti veri, che ebbe larga diffusione in tutta l’Europa cattolica e anche nelle terre dell’America Latina, in particolare nel corso del Sei-Settecento. Oggetto di grandissima devozione, le sculture venivano condotte in processione, cambiando le vesti a seconda delle esigenze liturgiche.

     

    L’abito che si presenta, composto da più elementi (una gonna, un corpetto e una coppia di maniche staccate), è realizzato in gros de Tours broccato, un tessuto di grandissimo pregio di provenienza francese, realizzato intorno al 1735-1745 a Lione, centro rinomato per le manifatture seriche. La qualità della stoffa e la confezione dell’abito, originale e accurata nei dettagli sartoriali, rimandano a una committenza raffinata e facoltosa. Produrre abiti aveva, infatti, costi molto elevati e non è infrequente, come forse è il nostro caso, l’impiego di tessuti di vesti laiche. Certo è che ogni frammento di stoffa veniva scrupolosamente recuperato e riutilizzato, come attestano le indagini eseguite dal Laboratorio restauro tessili antichi dell’abbazia benedettina “Mater Ecclesiae” dell’isola di San Giulio, che ha realizzato il restauro.

     

    L’intervento è consistito in primis in meticolose operazioni di pulitura, assai delicata per la confezione dell’abito e la presenza di trine e broccature metalliche, consolidate poi ad ago, insieme alle lacune delle fodere, fino ai minimi dettagli, con rimozione di parti incoerenti, velatura, ripresa delle scuciture sartoriali e nuovi laccetti di legatura. Particolare attenzione è stata data alle tinture, eseguite in laboratorio, e alla scelta dei tessuti per il consolidamento, affinché ogni intervento risulti coerente con l’insieme.

    Un restauro meticoloso, puntuale, ricco di sorprese ed eseguito con la consapevolezza e il rigore di mani abituate a lavorare con calma sulle stoffe, un mondo a parte, affascinantissimo, nelle vicende conservative del patrimonio artistico italiano.

     

    Gian Luca Bovenzi, Sandra Sicoli

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro, fronte

    Durante
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    Durante

    Durante il restauro

    Durante il restauro

    Durante il restauro

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    Video con le fasi del restauro

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    Dopo il restauro, fronte

    Dopo il restauro, retro

    Dopo il restauro, particolare del tessuto

    Dopo il restauro, particolare del tessuto

    Approfondimenti

    Restituzioni 2013

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2013

    Restituzioni 2013. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2013

    Scheda storico-artistica dal catalogo

    Relazione di restauro

    Altre opere dell'edizione

    corredo funerario

    Sarcofago antropoide di Mes-Isis o Figlio di Isis; cartonnage di mummia

    ceramiche e porcellane

    Collezione di ceramiche

    corredo funerario

    Stele daunia maschile con armi

    corredo funerario

    Corredo funerario

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