Il Calvario di Banska Štiavnica, edificato sulla sommità della collina Scharffenberg (Ostry vrch), è composto di diciassette stazioni, tre chiese – la chiesa inferiore, la Scala Santa e la chiesa superiore – oltre a ulteriori cappelle minori – Ecce Homo, Sepolcro di Cristo e i Sette dolori di Maria –.
Della costruzione del Calvario fu promotore il padre gesuita Franz Perger (1700-1771); non si conosce invece il nome del suo architetto. Il 14 settembre del 1744 fu posata la prima pietra della chiesa superiore e sette anni dopo, il 14 settembre 1751, il complesso venne consacrato. All’interno delle tre chiese, i temi sacri sono rappresentati da sculture, rilievi e affreschi; nelle cappelle le scene sono realizzate per mezzo di rilievi lignei policromi, con iconografie specifiche per ciascuna stazione della Via Crucis.
Rimane ancora incerta l’identità degli artisti coinvolti nell’intera opera. L’identificazione più sicura è quella dell’autore degli affreschi delle chiese, il pittore viennese Anton Schmidt (1713-1773), a cui potrebbero essere attribuiti anche i rilievi lignei delle cappelle, accanto a figure come quelle degli scultori Dionyz Ignac Stanetti, Michael Anton e Franz Anton Rasner, e ad artisti locali quali Sturm e J.M. Pfrimb.
L’attuale stato di conservazione del Calvario di Banska Štiavnica risente ancora dell’influenza del suo recente passato, contrassegnato dal disinteresse della collettività nei confronti di uno dei più preziosi monumenti barocchi della Repubblica Slovacca. Negli ultimi due decenni del XX secolo, il Calvario è stato vittima dell’umana ignoranza, dell’indifferenza e della violenza. La grande maggioranza delle sculture e delle reliquie sacre è stata trafugata e gli edifici e gli arredi distrutti per opera di vandali.
Nel 2007, il Calvario è entrato a far parte dell’elenco dei cento siti più a rischio stilato dal World Monuments Fund di New York, suscitando un forte impatto nella comunità locale e motivando la popolazione a intraprendere nuovi passi per salvare e riabilitare questo luogo. Il 2008 ha visto nascere la Fondazione The Calvary Fund, che fin dall’esordio si è incaricata della sistematica conservazione del monumento e cura attualmente l’adeguata salvaguardia e valorizzazione del sito.
L’attuale strategia di conservazione delle sculture e dei rilievi del Calvario prevede il restauro graduale dei manufatti originali al fine di esporli al pubblico nello spazio museale della città, e la collocazione di copie nelle cappelle. Il progetto di restauro nell’ambito di Restituzioni ha interessato i rilievi lignei di tre cappelle, L’addio di Gesù a sua Madre dalla cappella n. 1, Caifa condanna Gesù dalla cappella n. 10, Maria piange sul corpo senza vita di Gesù – Pietà dalla cappella n. 23. L’intervento ha previsto la pulitura delle superfici, il consolidamento delle parti lignee e degli strati pittorici originari, con parziali reintegrazioni, nonché la sostituzione in loco dei rilievi stessi con copie in resina epossidica.
Katarina Voškova