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    Specchi

    Data: VI-V secolo a.C.
    Tecnica/Materiale: manufatti bronzei, a getto con rifiniture a freddo
    Dimensioni: esemplari integri: alt. tra 9 e 35 cm, largh. tra 7,5 e 18 cm
    Provenienza: Locri Epizefiri, necropoli di contrada Lucifero
    Collocazione: Locri, Museo Archeologico Nazionale (invv. MAC27/915; 1765C; MAC911; MAC272/916; SCG 181/871; MAC 221/685; MAC 274/918; MAC275/919; SCG 187/877; MAC268/912; 142050)
    Edizione: Restituzioni 2022
    Autore scheda in catalogo: Rossella Agostino
    Restauro: Sara Gigliotti
    Ente di Tutela: Direzione Regionale Musei Calabria

    Opera restaurata da Sara Gigliotti, con la direzione di Rossella Agostino (Museo Archeologico Nazionale di Locri Epizefiri – Direzione Regionale Musei Calabria)

    Scheda breve

    Tra le produzioni bronzee restituite dal sito archeologico di Lokroi Epizephyrioi sono numerosi gli specchi rinvenuti tra i manufatti dei corredi femminili della necropoli di contrada Lucifero e dal santuario della Mannella, oggi esposti nelle sale del Museo Archeologico Nazionale dedicato alla polis coloniale.

    Si tratta di oggetti che per la loro raffinatezza e varietà, anche nella scelta della raffigurazione cui ispirarsi per la realizzazione del manico, testimoniano l’abilità degli artigiani che li realizzarono tra fine VI e seconda metà del IV secolo a.C. Diversi i soggetti scelti per l’impugnatura: dalla peplophoros con i capelli raccolti a crocchia, al kouros nudo e stante che ripropone in miniatura schemi figurativi delle grandi statue bronzee contemporanee della madrepatria Grecia, alle figure fantastiche come la sirena dalle grandi ali. O ancora, personaggi tratti dal mondo mitologico della madrepatria come nel caso della scena di ratto di Europa, figlia di Telefassa e del re fenicio di Tiro Agenore.

    La produzione degli specchi offre anche l’occasione di documentare l’ambiente “colto” locrese, laddove la scelta figurativa dell’artigiano ricade su rappresentazioni tratte da temi letterari o tragici.

    Sono altresì attestati manici di specchi più semplici del tipo “a lira” con motivi vegetali o a “capitello ionico” degli inizi del V secolo a.C.

    Paul Craddock in un articolo del 2002 ricorda quanto poco a oggi si sia dato spazio a studi “tecnici e analitici” sugli specchi di produzione magnogreca, e pochi sono ancora i dati che a oggi la ricerca archeologica ha restituito in merito all’attività metallurgica degli artigiani locresi, cui unanimemente viene riconosciuta la produzione degli specchi. Indagini condotte dalla Soprintendenza Archeologica della Calabria nei decenni passati hanno restituito, dall’area del tempio di località Marasà, parte dell’unica officina metallurgica oggi nota a Locri utilizzata in occasione dell’apertura del cantiere finalizzato alla costruzione del tempio ionico. I dati acquisiti attesterebbero una certa estensione della stessa officina dove, probabilmente, si effettuava nel corso della prima metà del IV secolo a.C. il ciclo completo di lavorazione metallurgica anche di manufatti bronzei di varia tipologia.

    Le fasi del restauro

    Prima
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    Prima
    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri

    Esposizione degli specchi presso il Museo Archeologico Nazionale di Locri

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri

    Diagramma ternario e tabella degli elementi maggiori

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima del restauro, radiografia del reperto n. 919

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Istogramma dei valori dei grigi
    acquisito lungo la linea gialla

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima del restauro, radiografa del reperto n. 142059

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima del restauro, profilo
    laterale del reperto n. 142050 in cui è evidente la forma deformata

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    6. Prima del restauro, fluorescenza UV del collante presente sul reperto n. 916

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima del restauro, presenza di una struttura a maglia impressa sulla superficie del disco del reperto n. 918

    Durante
    Durante
    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Durante il restauro, fase di rimozione di un collante in pasta relativo al reperto n. 915

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Durante il restauro, rimozione di due punti di saldatura a piombo relativi al reperto n. 877

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Durante il restauro, rimozione di un sostegno in rame saldato a piombo in sostituzione di uno dei quattro piedi mancanti dell’impugnatura n. 911

    Dopo
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    Dopo
    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima e dopo il restauro, reperto n. 685

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima e dopo il restauro, reperto
    n. 142050

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima e dopo il restauro, reperto
    n. 1765

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima e dopo il restauro, reperto n. 919

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima e dopo il restauro, reperto n. 918

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima e dopo il restauro, reperto n. 916

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima e dopo il restauro, reperto n. 915

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima e dopo il restauro, reperto n. 912

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima e dopo il restauro, reperto n. 911

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima e dopo il restauro, reperto n. 877

    Su autorizzazione della Direzione Regionale Musei Calabria - Museo e Parco archeologico nazionale di Locri, foto di Andrea Smeriglio

    Prima e dopo il restauro, reperto n. 871

    Approfondimenti

    Restituzioni 2022. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (guida cartacea)

    Restituzioni 2022

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (PDF online)

    Scheda dal catalogo

    https://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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