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    Torna a Restituzioni 2013

    Sarcofago antropoide di Mes-Isis o Figlio di Isis; cartonnage di mummia

    Data: Sarcofago: tarda XXII - inizi XXV dinastia egiziana; cartonnage: epoca greco-romana (I secolo a.C. ca)
    Tecnica/Materiale: Sarcofago: tempera su legno; cartonnage: tempera su cartonnage
    Dimensioni: Sarcofago: 198,5 × 63 × 39,3 cm; cartonnage: 7 × 29,2 cm; 20,8 × 31,9 cm; 46,3 × 23 cm; 17,9 × 22,3 cm
    Provenienza: Egitto, località ignota; collezione universitaria (già Lambertini)
    Collocazione: Bologna, Museo Civico Archeologico
    Edizione: Restituzioni 2013
    Autore scheda in catalogo: Daniela Picchi
    Restauro: Sarcofago: Giovanna Prestipino; cartonnage: Cristina de’ Medici, Cinzia Oliva, Giovanna Prestipino; con la direzione di Daniela Picchi (Museo Civico Archeologico di Bologna)
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna

    Opere restaurate da  Giovanna Prestipino, Cristina de’ Medici, Cinzia Oliva con la direzione di Daniela Picchi (Museo Civico Archeologico di Bologna)

    Scheda breve

    La collezione egiziana del Museo Civico Archeologico di Bologna vanta tra i propri benefattori papa Benedetto XIV (1675-1758) che, tra il 1740 e il 1758, dona alla sua città natale alcune antichità egiziane. Sin dall’arrivo a Bologna questi materiali suscitano grande interesse, perché rari e iscritti con quei misteriosi segni geroglifici che Jean-François Champollion avrebbe decifrato solo nel 1822. Il sarcofago di Mes-Isis o Figlio di Isis e il cartonnage di mummia appartengono a questo prestigioso nucleo, che arricchisce il patrimonio antiquario bolognese, rendendolo una meta di viaggio accattivante per eruditi sensibili al fascino della civiltà faraonica. Il cartonnage, allora ben conservato e adeso al bendaggio di una mummia di cui si perde traccia durante l’Ottocento, è attribuito a Mes-Isis, forse in ragione di una comune provenienza collezionistica, ma soprattutto per l’impossibilità di stabilirne una datazione differenziata da quella del sarcofago su base stilistica, tipologica e linguistica.

     

    Le vicende antiquarie e uno stato conservativo sempre più precario hanno accomunato i due oggetti anche nel restauro eseguito nell’ambito del progetto Restituzioni. Il sarcofago di Mes-Isis, a sembianze di mummia avvolta in un sudario di lino, si caratterizza per una vera e propria stratificazione di interventi conservativi: un primo restauro sostanziale, caratterizzato da numerose integrazioni lignee e pittoriche, precede il suo arrivo a Bologna, come attestano i documenti d’archivio e le indagini al 14C; un secondo intervento di reintegro pittorico con pigmenti di sintesi, e presumibilmente anche di limitato consolidamento, è riconducibile alla seconda metà dell’Ottocento, forse all’inaugurazione della sezione egiziana del Museo Civico di Bologna (1881); un terzo restauro data alla seconda metà del Novecento, come attestano alcuni pigmenti bianchi, resine acriliche e sostanze viniliche. Questi interventi hanno ‘falsato’ la percezione estetica della figura antropomorfa e modificato la decorazione policroma su fondo bianco del sarcofago, rendendo incomprensibile parte dell’iscrizione in geroglifici dipinta sul coperchio e sul pilastrino della cassa. Il restauro attuale, che non ha voluto cancellare gli interventi storicizzati, si è limitato a pulire e a fissare gli strati pittorici, uniformandone la discontinuità cromatica tramite un abbassamento dei toni.

     

    Il cartonnage, ormai privo di maschera, pettorale e piedi, nonché della mummia, sembra aver subito un solo restauro precedente quello per Restituzioni, che risale a tempi recenti. I documenti d’archivio non rivelano quando sia avvenuto il suo distacco dal bendaggio della mummia e se sia stata questa operazione a danneggiarne alcune parti.

    Di certo, per separare l’elemento ‘a scudetto’ che reca iscritta la classica formula di offerta a un defunto non meglio identificabile, è stato necessario recidere il sudario e le bende sottostanti, seguendo il profilo del cartonnage, al quale sono rimasti adesi alcuni frammenti di tessuto. Il restauro attuale si è limitato a pulire la superficie dello strato pittorico – anche dalle tracce del precedente intervento conservativo –, a ricongiungere alcuni elementi, a consolidarli e a riposizionare le bende.

     

    Daniela Picchi

     

     

    Foto: copyright Museo Civico Archeologico di Bologna

    Foto prima e dopo restauro: Marco Ravenna

    Le fasi del restauro

    Prima
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    Prima

    Prima del restauro, coperchio del sarcofago di Mes-Isis

    Prima del restauro, cassa del sarcofago di Mes-Isis

    Prima del restauro, scarabeo alato e dea Nut in cartonnage

    Prima del restauro, frammento di copertura dei piedi in cartonnage

    Prima del restauro, elemento ‘a scudetto’ in cartonnage

    Durante
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    Durante

    Durante il restauro, indagine radiografica (RX) del coperchio del sarcofago di Mes-Isis

    Durante il restauro, volto di Mes-Isis in fluorescenza ultravioletta indotta o UVfl

    Durante il restauro, volto di Mes-Isis in fluorescenza ultravioletta in falsi colori o UVfc

    Durante il restauro, volto di Mes-Isis in infrarosso in falsi colori o IRfc

    Durante il restauro, la diversa risposta delle braccia della dea Nut sul coperchio del sarcofago di Mes-Isis alla fluorescenza ultravioletta indotta o UVfl

    Durante il restauro, le tre parti combacianti dell’elemento in cartonnage a ‘scudetto’

    Durante il restauro, frammenti delle bende e del sudario della mummia sottostanti il cartonnage a ‘scudetto’

    Durante il restauro, ricongiunzione delle tre parti dell’elemento in cartonnage a ‘scudetto’, sopra il quale sono visibili disegni preparatori (?) a inchiostro nero

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    Video con le fasi del restauro

    Durante il restauro, volto di Mes-Isis in luce visibile

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro, coperchio del sarcofago di Mes-Isis

    Dopo il restauro, cassa del sarcofago di Mes-Isis

    Dopo il restauro, cartonnage di mummia

    Approfondimenti

    Restituzioni 2013

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2013

    Restituzioni 2013. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2013

    Relazione di restauro

    Scheda storico-artistica dal catalogo

    Altre opere dell'edizione

    ceramiche e porcellane

    Collezione di ceramiche

    corredo funerario

    Stele daunia maschile con armi

    corredo funerario

    Corredo funerario

    scultura

    Stele funeraria detta ‘Stele Borgia’

    https://restituzioni.com
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