Il giovane uomo con i capelli e la barba bruni, lo sguardo distante e malinconico, costituisce un bel saggio della pittura di Giovanni Cariani.
Ripresa a mezzo busto, di tre quarti, la figura si staglia su uno sfondo neutro, spazialmente definito dal solo parapetto grigio bruno. Una tonalità spenta caratterizza, nel complesso, il dipinto, sottolineandone così l’atmosfera psicologica sospesa e la generale sensazione di distacco emotivo. Il protagonista, di identità sconosciuta, non stabilisce infatti alcuna relazione con lo spettatore, né ostenta alcun elemento di chiara riconoscibilità, utile a un’immediata individuazione del ruolo sociale o, almeno, di precisi interessi di sfera privata.
Eppure non può dirsi un ritratto “anonimo”: tracce di vissuto animano l’espressività del personaggio, colto in un momento di quotidianità, mentre trattiene con la mano il cordone di cuoio che regge sulla spalla una probabile mantellina.
L’abbigliamento rappresenta un’importante indizio per la datazione dell’opera, oggi riportata al 1517-19: la camicia bianca riccamente plissettata, il giuppone scollato nero, i gonfiotti della manica in tessuto sforbiciato, i cui tagli vanno restringendosi al polso e la berretta bassa, sono infatti segni tipici della moda di inizio Cinquecento. E’ stato inoltre ipotizzato che la mantellina posta sulla spalla sia il segno di un’appartenenza particolare, quale potrebbe essere una confraternita.
Acquistato dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia con il legato Renier nel 1850, il dipinto risultava privo di firma; fu così assegnato a diversi ambiti: Giovan Battista Moroni; il Moretto (bottega) e, infine, Giovanni Cariani, su cui la critica trova ora unanime accordo.
Il restauro ha permesso di apprezzare la delicatezza di una stesura pittorica contraddistinta da trapassi morbidissimi, visibili soprattutto nell’incarnato, che costituisce la parte meglio conservata del testo figurativo.
Nel complesso, purtroppo, l’opera è risultata abrasa da antiche puliture. Con l’attuale intervento, mirato soprattutto alla rimozione della vernice ingiallita e delle varie ridipinture, è stato tuttavia possibile recuperare i passaggi tonali e dettagli prima illeggibili, come ad esempio i fiocchetti sotto la tesa del cappello. Sono inoltre risultati più evidenti i valori luministici della camicia bianca e i delicatissimi passaggi di tonalità fredda della mano, segni di indubbia qualità artistica ed esecutiva.
Redazione Restituzioni