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    Torna a Restituzioni 1992

    Pugnale con fodero

    Data: Prima metà del I secolo d.C.
    Tecnica/Materiale: Ferro
    Dimensioni: Lama lungh. 35,5 cm, largh. max 5,4 cm; fodero lungh. 26,8 cm, largh max 5,4 cm
    Provenienza: Rinvenuto nel 1880 nell'area del ponte romano di Concordia Sagittaria
    Collocazione: Portogruaro (Venezia), Museo Nazionale Concordiese
    Edizione: Restituzioni 1992
    Autore scheda in catalogo: Pierangela Da Villa
    Restauro: Serena Bidorini, Annalena Brini
    Ente di Tutela: Soprintendenza Archeologica del Veneto

    Verso il confine orientale, su una strada di confine. Non importa l’ora del passagio, importa essere armati, essere pronti a difendersi.

    Scheda breve

    Una strada di grande passaggio, nei pressi di un ponte, verso il confine orientale. Una strada percorsa da legionari di ritorno da qualche campagna bellica o in procinto di raggiungere la destinazione di una nuova guarnigione o magari di un nuovo obiettivo di conquista. Non stupisce davvero che in un contesto di questo tipo si possa ritrovare un pugnale antico, databile alla prima metà del I sec. d.C., memore di chissà quali battaglie o duelli.

     

     

    Il pugnale ha l’impugnatura in osso, rivestita di due lamine di ferro, e la lama triangolare con una nervatura mediana. Il fodero è costituito da due lamine in ferro tenute insieme da ribattini, terminanti con un dischetto. La decorazione (nella parte a vista) divide il fodero in tre scomparti che racchiudono ciascuno una rosetta con petali in pasta vitrea rossa e gialla. La rosetta al centro è inscritta in una cornice quadrangolare, mentre le rosette laterali sono contenute in una cornice circolare. Una fila di motivi a V caratterizzano invece la decorazione della punta del fodero. Gli anelli di cui è dotato il fodero servivano naturalmente a sostenere l’arma al cinturone. Come si desume dal confronto con diverse testimonianze figurative di epoca imperiale l’arma era in dotazione ai legionari dell’esercito romano, i quali la tenevano appesa al cinturone, dal lato opposto a quello della spada.

     

     

    L’intervento doveva prevedere la pulitura accurata di tutte le superfici decorate, con l’eliminazione dello sporco, delle incrostazioni, dei prodotti di corrosione del ferro. Il fodero è stato quindi smontato per procedere poi con le seguenti operazioni: pulitura meccanica delle superfici decorate e della lama (con bisturi sotto microscopio ottico); pulitura meccanica delle incrostazioni (con bisturi, micropercussore e localmente con microsabbiatrice, ossido d’allumio 320); sgrassaggio con solventi (Alcool e Acetone); trattamento di inibizione della corrosione (Acido Tannico al 3% in Alcool); consolidamento delle rotture (incollaggio con resina epossidica UHU Plus supportata con tessuto in fibra di vetro) e degli smalti (con Paraloid B72 in diluente nitro); protezione delle superfici metalliche (con vernice nitrocellulosica Zapon-Lechler al 30% in diluente nitro antinebbia); rimontaggio delle lamine del fodero.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni '92

    Sedici opere restaurate, a cura di Fernando Rigon, Vicenza 1992

    Relazione di restauro

    Altre opere dell'edizione

    scultura

    Ritratto funerario clipeato di Upsidia Chome

    scultura

    Ritratto funerario clipeato

    mosaico

    Mosaico pavimentale

    oreficeria

    Croce processionale

    Orefice veneziano

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