Una strada di grande passaggio, nei pressi di un ponte, verso il confine orientale. Una strada percorsa da legionari di ritorno da qualche campagna bellica o in procinto di raggiungere la destinazione di una nuova guarnigione o magari di un nuovo obiettivo di conquista. Non stupisce davvero che in un contesto di questo tipo si possa ritrovare un pugnale antico, databile alla prima metà del I sec. d.C., memore di chissà quali battaglie o duelli.
Il pugnale ha l’impugnatura in osso, rivestita di due lamine di ferro, e la lama triangolare con una nervatura mediana. Il fodero è costituito da due lamine in ferro tenute insieme da ribattini, terminanti con un dischetto. La decorazione (nella parte a vista) divide il fodero in tre scomparti che racchiudono ciascuno una rosetta con petali in pasta vitrea rossa e gialla. La rosetta al centro è inscritta in una cornice quadrangolare, mentre le rosette laterali sono contenute in una cornice circolare. Una fila di motivi a V caratterizzano invece la decorazione della punta del fodero. Gli anelli di cui è dotato il fodero servivano naturalmente a sostenere l’arma al cinturone. Come si desume dal confronto con diverse testimonianze figurative di epoca imperiale l’arma era in dotazione ai legionari dell’esercito romano, i quali la tenevano appesa al cinturone, dal lato opposto a quello della spada.
L’intervento doveva prevedere la pulitura accurata di tutte le superfici decorate, con l’eliminazione dello sporco, delle incrostazioni, dei prodotti di corrosione del ferro. Il fodero è stato quindi smontato per procedere poi con le seguenti operazioni: pulitura meccanica delle superfici decorate e della lama (con bisturi sotto microscopio ottico); pulitura meccanica delle incrostazioni (con bisturi, micropercussore e localmente con microsabbiatrice, ossido d’allumio 320); sgrassaggio con solventi (Alcool e Acetone); trattamento di inibizione della corrosione (Acido Tannico al 3% in Alcool); consolidamento delle rotture (incollaggio con resina epossidica UHU Plus supportata con tessuto in fibra di vetro) e degli smalti (con Paraloid B72 in diluente nitro); protezione delle superfici metalliche (con vernice nitrocellulosica Zapon-Lechler al 30% in diluente nitro antinebbia); rimontaggio delle lamine del fodero.
Redazione Restituzioni