Il frammento restaurato appartiene al pavimento di un triclinium (stanza da pranzo) di una ricca domus, scoperta nel 1963 in via Cavour 8 a Faenza in occasione dei lavori di realizzazione di un nuovo fabbricato.
Si doveva certamente trattare di una domus di un certo prestigio, vista la ricercatezza di questa pavimentazione; la stanza, che doveva essere di notevoli dimensioni, si trovava a una quota più alta rispetto agli altri ambienti venuti in luce, collegata con questi probabilmente da due gradini; tutt’attorno al pavimento correva inoltre una zoccolatura in marmo, documentata dal rinvenimento nel corso dello scavo di numerose lastre poste ai margini del mosaico.
A fianco del triclinio si trovava una pavimentazione in esagonette e losanghe in cotto, tipica delle aree aperte, caratteristica che, unitamente al rinvenimento di un frammento di colonna scanalata e un bacile in pietra (labrum), hanno indotto a interpretare questo ambiente come un’area aperta, forse un peristilio.
La superficie totale del mosaico messa in luce si aggira attorno ai 36 mq e costituisce solo parte di un più ampio ambiente, di circa 80 mq, che si addentrava al di sotto degli edifici moderni.
Il centro del pavimento era occupato da una raffigurazione di cui resta solamente una minima parte: si tratta della figura di un leopardo volto verso sinistra, di cui manca parte del muso, rappresentato nell’atto di balzare su di un animale, un ungulato, di cui rimangono solamente le zampe posteriori. La scena si svolge in un ambiente neutro, su fondo bianco, e la profondità e resa dalla sola linea dell’ombra data dalla figura degli animali, circoscritta alle zampe e restituita con tessere arancioni, verdi, marroni e gialle. La figura del leopardo ha una notevole resa cromatica, realizzata con una serie di tessere in pietra locale giocate nei vari toni del verde, ocra, rosso scuro, arancio, giallo, a cui si aggiungono il bianco e il nero.
Il resto del tappeto musivo era decorato con cerchi e ottagoni concavi al cui interno si trovano raffigurazioni geometriche e vegetali.
Il mosaico e di notevole interesse sia per il tipo di raffigurazione trattato che per il disegno del tappeto, che trovano scarsissimi riscontri in Italia, concentrati per la maggior parte nella zona centro-meridionale.
I confronti piu diretti sono invece con il bacino del Mediterraneo – Turchia, Grecia, Siria –, in particolare con le province romane dell’Africa settentrionale.
Chiara Guarnieri