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    Torna a Restituzioni 2002

    Parte inferiore di statua femminile seduta

    Data: I secolo d.C.
    Tecnica/Materiale: Marmo greco
    Dimensioni: Alt. 54 cm
    Provenienza: Altino (Venezia), necropoli sud-occidentale della via Annia (1940)
    Collocazione: Altino (Venezia), Museo Archeologico Nazionale (AL.7567)
    Edizione: Restituzioni 2002
    Autore scheda in catalogo: Margherita Tirelli
    Restauro: Patrizia Toson
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto

    Le sculture, col trascorre dei secoli, subiscono dei mutamenti, e “talune di queste modificazioni sono sublimi”: vi sono “statue spezzate così bene che dal rudere nasce un’opera nuova, perfetta nella sua stessa segmentazione” (Marguerite Yourcenar, Il tempo, grande scultore)

    Scheda breve

    Statua femminile seduta, in marmo bianco rosato, di cui si conservano le gambe fino all’attacco del bacino. La figura indossa la tunica (chitone), di cui è visibile l’orlo a profonde pieghe verticali, e il mantello (himation), appoggiato alle gambe divaricate: esso forma ampie e morbide pieghe che si sommano e si assottigliano in prossimità del busto, ricadendo lateralmente in due corposi fasci panneggiati.

     

     

    L’opera fu rinvenuta nel 1940 nella necropoli presso Altino, fiorente municipio dell’epoca romana. Essa doveva appartenere a un monumento a edicola, cioè a quella particolare classe monumentale rappresentata da mausolei a dado sormontati da cella colonnata contenente statue funerarie. Si tratta di un tipo di sepolcro che, nato in Attica nel IV secolo a.C. e sviluppatosi nei secoli successivi in Asia Minore, è documentato in Italia settentrionale tra la fine del I secolo a.C. e la prima metà del seguente. Anche la tipologia della statua femminile seduta deriva dalla statuaria greca, utilizzata frequentemente per la rappresentazione della dea Demetra.

    La nostra scultura, inquadrata in età proto imperiale (I secolo d.C.), fu commissionata dalla raffinata élite municipale di Altino. L’esemplare è di alto livello, sia per il materiale impiegato (marmo greco, forse pentelico), sia per la resa formale, che deriva direttamente da modelli originali greci di età ellenistica (fine IV-I secolo a.C.).

     

     

    La statua è stata pulita dai depositi penetrati nelle porosità del marmo. Le incrostazioni più spesse sono state rimosse con l’utilizzo di scalpellini e bisturi. Sono seguiti applicazioni di prodotti biocidi e risciacqui con acqua demineralizzata. Infine, con impacchi localizzati sono stati solubilizzati i depositi più tenaci. I depositi di alghe e licheni, penetrati lungo le linee di lesione, sono stati rimossi mediante strumento a ultrasuoni. Linee di lesione, alveoli e discontinuità della superficie sono stati sigillati con una miscela di polvere e calce. Infine è stata stesa sulla statua cera microcristallina.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    Durante
    Durante

    Durante il restauro

    Durante il restauro

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2002

    Capolavori restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Vicenza 2002

    Altre opere dell'edizione

    scultura

    Statuetta e testa di Atena

    scultura

    Rilievo votivo a Cibele e Attis

    corredo funerario

    Elementi ornamentali dai corredi di varie tombe celtiche

    corredo funerario

    Due corredi funerari di epoca romana

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