Il vaso cilindrico, in argento, presenta una decorazione a carattere mitologico. Sul corpo è decorato da figure di divinità, tra coppie di serpenti attorcigliati: il dio delle arti Apollo, il dio del vino Dioniso, il dio della guerra Marte e il dio dell’amore Eros. Sul coperchio è raffigurata la mostruosa Medusa, una delle tre Gorgoni.
L’oggetto, di provenienza bizantina, apparteneva al tesoro della Cattedrale di Padova. Come rivela un’iscrizione a caratteri greci, il recipiente era originariamente un calamaio destinato al calligrafo Leone. Fu trasformato in vaso per custodire il crisma nel 1430, quando fu acquistato a Creta e donato alla Cattedrale dal vescovo di Padova Donà.
La superficie del vaso, esternamente, era alterata da depositi di sporco generico e dall’ossidazione del metallo, mentre internamente presentava depositi di sostanze oleose. La pulitura è stata eseguita con bicarbonato di sodio e sostanze solventi e complessanti (diluente nitro, sali di Seignette, acetone) e con l’ausilio di punte metalliche. È stato richiuso l’anello centrale della cerniera di apertura che appariva forzato. Infine le superfici sono state protette con vernice antiossidante.
Redazione Restituzioni