• SEGUICI SU
  •  
  •  
  •  
  •  
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
    • IL PROGETTO
    • LE EDIZIONI
    • LE PUBBLICAZIONI
    • VIDEO
    • Restituzioni
    • Restituzioni monumentali
    • Spin-Off
    Torna a Restituzioni 2022

    Madonna con il Bambino tra sant’Antonio abate, san Giovannino, san Bartolomeo e san Nicola di Bari

    Data: fine del XV secolo
    Artista: Agostino Marti (attribuito a)
    Nascita artista: Lucca, 1485
    Morte artista: ?
    Tecnica/Materiale: olio su tavola in legno di pioppo
    Dimensioni: 163 × 177 × 3 cm
    Provenienza: ignota
    Collocazione: Lammari, pieve di Santa Maria e San Jacopo
    Edizione: Restituzioni 2022
    Autore scheda in catalogo: Ilaria Boncompagni
    Restauro: Lo Studiolo snc di Luigi Colombini, Maddalena Lazzareschi e Lucia Ricciarelli
    Ente di Tutela: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lucca e Massa Carrara

    Opera restaurata da Lo Studiolo snc di Luigi Colombini, Maddalena Lazzareschi e Lucia Ricciarelli, con la direzione di Ilaria Boncompagni (funzionario storico dell’arte Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Lucca e Massa Carrara)

    Scheda breve

    La tavola raffigurante la Madonna con il Bambino tra sant’Antonio abate, san Giovannino, san Bartolomeo e san Nicola di Bari attribuita ad Agostino Marti e conservata nella pieve di Santa Maria e San Jacopo di Lammari, a Capannori, è ancora senza una datazione precisa (fine del XV secolo) e senza la certezza del suo autore. Nel tempo l’opera non ha trovato una precisa attribuzione, nelle vecchie schede OA il Ridolfi nel 1914 scrive che è “opera di sicuro e buon disegno di eccellente artista della fine del XV secolo, di scuola toscana”. Isa Belli Barsali conferma, nella scheda del 1947, quanto scritto dal Ridolfi, scrivendo “opera di ignoto toscano con influssi umbri della fine del ’400”. Più recentemente Ferretti la inquadra come opera di Agostino Marti. L’opera è giunta a noi praticamente intatta, non ha subito nei secoli interventi di restauro e l’opportunità del progetto Restituzioni ha permesso di realizzare un percorso di diagnostica e di indagine non invasivo, attraverso l’utilizzo di tecnologie come la riflettografia, le riprese macro, le radiografie, le termografie che hanno consentito di riscoprirne le caratteristiche tecniche, le cromie, le modalità di realizzazione e gli spunti costruttivi, occultati dalle patine del tempo e da una spessa crosta di residui che ne inficiava la lettura e la riconoscibilità.

    La composizione delle figure e il loro rapporto all’interno della scena sacra vanno oltre l’armonia della rappresentazione e l’eleganza della struttura iconografica; l’identità dei personaggi è mostrata attraverso i classici attributi, le vesti, gli atteggiamenti che rendono immediato il messaggio di comunicazione, ma nonostante il tema sacro sia esplicitato in modo inequivocabile, trapela ed emerge la naturalezza dei personaggi che si mostrano con le loro debolezze, i difetti e gli stati d’animo. Ogni particolare riconduce la scena in un ambito reale, vero, naturale, i personaggi sembrano essere veri e propri ritratti: non sono essenze, ma presenze. La composizione trasmette al fruitore una generale sensazione di familiare naturalezza, con una maestria e una tecnica mirabili anche nella rappresentazione degli sfondi, negli elementi del paesaggio e della vegetazione, dipinti con grande minuzia di dettagli e precisione, senza alcuna sbavatura e senza incertezze, come se il pittore vi avesse lavorato al microscopio. Un’opera sicuramente da approfondire e studiare, che lascia spazio a nuove interpretazioni, ancora da comprendere e verificare.

    Le fasi del restauro

    Prima
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Prima
    Foto Lucio Ghilardi

    Prima del restauro

    Foto Laboratorio di restauro e analisi Thierry Radelet

    Particolare del disegno preparatorio

    Foto Laboratorio di restauro e analisi Thierry Radelet

    Prima del restauro, generale in
    infrarosso falso colore 500-950 nm

    Foto Laboratorio di restauro e analisi Thierry Radelet

    Disegno preparatorio

    Foto Lo Studiolo s.n.c.

    Prima del restauro, particolare del retro

    Foto Debora Angelici - TecnArt S.r.l.

    Microfotografia della stratigrafia su un campione prelevato dalla stesura del manto azzurro della Madonna

    Durante
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Durante
    Foto Lo Studiolo s.n.c.

    Durante il restauro, particolare del volto di san Nicola

    Foto Lo Studiolo s.n.c.

    Durante il restauro, particolare
    del volto di san Bartolomeo

    Foto Lo Studiolo s.n.c.

    Durante il restauro, particolari delle impronte digitali

    Foto Lo Studiolo s.n.c.

    Durante il restauro, particolari delle impronte digitali

    Foto Lo Studiolo s.n.c.

    Durante il restauro, particolari delle impronte digitali

    Foto Lo Studiolo s.n.c.

    Durante il restauro, particolare del panneggio rosso di san Nicola

    Dopo
    Dopo
    Foto Lucio Ghilardi

    Dopo il restauro

    Foto Lucio Ghilardi

    Dopo il restauro, particolare

    Foto Lo studiolo s.n.c.

    Dopo il restauro, generale del
    retro con il nuovo sistema di traverse
    integrato

    Approfondimenti

    Restituzioni 2022. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (guida cartacea)

    Restituzioni 2022

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (PDF online)

    Scheda dal catalogo

    https://restituzioni.com
    Dichiarazione di accessibilità Privacy policy INTESA SANPAOLO