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    Torna a Restituzioni 2006

    Madonna col Bambino tra i santi Nicola da Bari, Sebastiano, Anna e Maddalena

    Data: 1527
    Artista: Gian Francesco di Bartolomeo Zizoli, detto Gian Francesco Tura
    Nascita artista: attivo a Mantova dal 1520 al 1542
    Tecnica/Materiale: Olio su tela
    Dimensioni: 248 x 182 cm
    Provenienza: Ab origine
    Collocazione: Tabellano di Suzzara (Mantova), parrochiale di San Nicola
    Edizione: Restituzioni 2006
    Autore scheda in catalogo: Stefano L'Occaso
    Restauro: Francesco Melli
    Ente di Tutela: Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Etnoantropologico per le province di Brescia, Cremona e Mantova

    Il tema della Madonna con il Bambino circondata da santi viene calato in un ambiente naturale, connotato da una forte simbologia cristiana. Il richiamo alla memoria classica, con la presenza delle rovine archeologiche nello sfondo, è funzionale alla rappresentazione della svolta dei tempi: dal paganesimo alla nuova, vittoriosa era cristiana.

    Scheda breve

    Sullo sfondo di un cielo azzurro sfumato, segnato dal sinuoso profilo delle colline alberate, si dispongono i protagonisti del dipinto, realizzato da Gian Francesco Tura nel 1527.

    San Nicola appare a sinistra con gli abiti vescovili e l’attributo delle tre palle d’oro che lo qualificano come generoso soccorritore dei poveri. Segue, legato all’immancabile colonna, un Sebastiano trafitto da un’unica freccia, poco sofferente del martirio inflitto, quasi già proiettato nella superiore dimensione celeste. Alla sua destra, posto di fronte a un edificio di memoria classica, è il gruppetto con la delicata Vergine e il suo Bambino, la vecchia madre Anna e Maddalena, con il consueto vaso degli unguenti e un’espressione assorta, quasi rapita in pensiero estatico.

     

     

    Buona parte della critica si è cimentata sul mistero dell’autore, fino a non molto tempo fa noto come “Orombelli Master” e di recente identificato con Gian Francesco Tura, artista documentato a Mantova fra il 1524 e il 1542.

    La pala presenta alcuni tratti di provincialismo, dal punto di vista dell’iconografia (un po’ attardata rispetto alle novità formali del periodo) e dell’aspetto compositivo. Sono evidenti, infatti, la mancanza di proporzione delle figure, studiate individualmente e giustapposte senza armonia, e una diffusa asimmetria, visibile nell’architettura appiattita in superficie e priva di una vera e propria meccanica strutturale. Nonostante il carattere poco aggiornato, l’opera è da considerare importante come testimonianza storica dell’attività di un artista il cui catalogo ancora non ha assunto una fisionomia definitiva.

     

     

    Grazie al restauro effettuato è stato possibile apprezzare, da un punto di vista strettamente materiale, la qualità dell’opera.

    Il supporto tessile si presentava in buono stato di conservazione: si è rivelata quindi sufficiente una pulitura superficiale, che ha compreso la rimozione degli strati di vernice ossidata, la stuccatura delle lacune e la reintegrazione pittorica, effettuata con colori a vernice stesi con tratteggio verticale, secondo la tecnica detta a rigatino. L’intervento, nel complesso, ha reso possibile una rinnovata lettura dell’opera, significativa per ricostruire il profilo di un artista ancora poco conosciuto dalla critica artistica.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    Durante
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    Durante

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Particolare dopo il restauro

    Particolare dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2006

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Vicenza 2006

    Altre opere dell'edizione

    oreficeria

    Due catene da orologio (Collana di Ganimede, Collana di Perseo); Due bracciali (Collana di Patroclo, Catenella del sacrificatore)

    corredo funerario

    Gruppo di quattordici anelli e sette gemme incise

    scultura

    Altare funerario ottagonale

    scultura

    Ara funeraria con scena di banchetto

    https://restituzioni.com
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