L’altare ligneo laterale destro della chiesa di San Nicolò a Predazzo in Val di Fiemme commissionato dalla confraternita del Rosario vi fu trasferito verso il 1876 dalla chiesa parrocchiale. Attribuito allo scultore gardenese Domenico Vinazer (1666- 1734/1737) e datato 1706, conserva nella nicchia centrale una macchina processionale che ospita due manichini vestiti: una Madonna e il Bambino. L’elegante macchina lignea intagliata dipinta e dorata con quattro colonne tortili e copertura a padiglione venne realizzata verso il 1752-1753 da scultori e decoratori locali.
Appoggia su una cassa intagliata e decorata con cura, che probabilmente è l’unico elemento superstite di un’ornata ancona d’altare realizzata fra 1675 e 1677 dallo scultore di Predazzo Nicolò Morandini e dal doratore Giovanni Battista Costanzi su incarico della medesima confraternita.
La sola testa della Madonna venne acquistata in Val Gardena verso il 1707-1708. Le sue mani reggono uno scettro dorato e argentato e una corona del rosario con una medaglia settecentesca con l’immagine della Santa Casa e della Madonna di Loreto. La Madonna indossa una veste festiva, con corpetto e gonna arricciata in tessuto taffettà liseré broccato colore avorio databile verso la metà del Settecento, che riporta diversi tipi di fiori, fra cui rose e peonie, screziati in rosso, rosa, arancio e fiordalisi azzurri.
Sotto la prima veste è stato ritrovato un secondo abito, feriale, realizzato in lampasso di seta colore avorio databile alla seconda metà del Settecento con motivi decorativi pure vegetali: grandi foglie, bacche, grappoli, bei fiori di fantasia nei toni del verde, giallo, indaco, bruno e rosa. Il Bambino, documentato solo dal 1765-1766 e forse esemplato sul modello un tempo famoso del Gesù Bambino di Praga, ha gli arti interamente snodati ed è abbigliato con un abito ottocentesco, mentre altri elementi del suo corredo sono settecenteschi. Si presenta in modo diverso rispetto alla Madonna e sembra esserle stato accostato in un secondo momento.