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    Torna a Restituzioni 2004

    Icona dell’arcangelo Michele stante e ad ali spiegate

    Data: Fine dell'XI-inizi del XII secolo
    Artista: Orafo costantinopolitano
    Tecnica/Materiale: Argento sbalzato e dorato con smalti cloisonné, lamina d'oro sbalzata con smalti cloisonné, pietre dure e vetro
    Dimensioni: 46,5 x 35 cm; profondità 2,7 cm; il piatto, senza cornice 31,5 x 20,5 cm; la figura dell'arcangelo 28,2 x 18,6 cm
    Provenienza: Ignota
    Collocazione: Venezia, Basilica di San Marco, Tesoro (inv. 6)
    Edizione: Restituzioni 2004
    Autore scheda in catalogo: Ettore Merkel
    Restauro: Corinna Mattiello
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Architettonici, per il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico di Venezia e Laguna

    «Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago. Il drago combatteva insieme con i suoi angeli, ma non prevalsero e non ci fu più posto per essi in cielo» (Apocalisse di Giovanni, 12, 7-8).

    Scheda breve

    Il tipo iconografico è antichissimo, e attestato sia in Oriente che in Occidente. L’arcangelo Michele è il guerriero di Dio a capo delle schiere celesti. È raffigurato armato, rivestito di una corta tunica, con la spada sguainata nella destra, mentre la sinistra regge il globo crociato. La critica associa questa icona ad alcuni altri prodotti simili, provenienti da una bottega orafa che lavorava su committenza imperiale costantinopolitana, a cavaliere dei secoli XI e XII. L’altissimo livello qualitativo dell’opera è particolarmente evidente nella grande libertà naturalistica degli smalti cloisonné, stesi a raffigurare un ideale giardino celeste, ma anche applicati sulla curvatura a sbalzo della figura.
    L’icona ha una cornice in cui trovano posto sette placchette, decorate a smalto, raffiguranti: San Pietro, Il Pantocratore, San Menna; I Santi guerrieri Teodoro Stratilate, Teodoro “Tyro”; Demetrio, Nestore; Procopio, Giorgio; Eustachio, Mercurio.

     

     

    L’icona ha subito rimaneggiamenti, come gran parte degli oggetti del Tesoro marciano. Qui in particolare il più rilevante è stato quello ottocentesco, effettuato integrando i listelli d’argento dorato che fissano i vari smalti della cornice (con la perdita dei tre dischi della cornice inferiore), e sostituendo la maggior parte delle pietre preziose e delle pietre dure con schegge di vetro colorato. Nel corso dell’attuale restauro anzi, è stato trovato sotto il velluto rosso sul verso dell’icona un documento con la memoria dell’ultimo intervento, datato 1834 e “firmato” dagli orafi Pietro e Lorenzo Favro detti Buri. L’integrazione compiuta da questi orafi restauratori è stata massiccia ed invasiva, ma è utile studiarne la dinamica anche per cogliere gli elementi ispiratori degli interventi, spesso desunti da altre opere presenti nella Basilica marciana. Nonostante non fossero del tutto convincenti, si è dovuto comunque rispettare e conservare le integrazioni ottocentesche, ormai storicizzate.

     

     

    L’intervento è stato di carattere strettamente conservativo. La pulitura, il consolidamento e la protezione delle superfici metalliche, precedentemente ossidate, è stato effettuato con la stessa metodica e con i medesimi prodotti adottati nei consimili oggetti di oreficeria del Tesoro di San Marco.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro, particolare

    Durante
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    Durante

    Durante il restauro, particolare

    Durante il restauro, particolare

    Durante il restauro, particolare

    Durante il restauro, particolare

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, particolare

    Dopo il restauro, particolare

    Approfondimenti

    Restituzioni 2004

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Vicenza 2004

    Altre opere dell'edizione

    glittica

    Gruppo di quattordici gemme e un vetro dorato

    scultura

    Stele funeraria di Lisandra

    scultura

    Statua di Gigante anguipede

    scultura

    Statua di Gigante anguipede alato

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