I materiali presentati provengono da due scavi veronesi da poco conclusi e ancora inediti.
Un primo gruppo è costituito da una serie di maschere fittili rinvenute in una vasta area artigianale per la produzione della ceramica portata alla luce in piazza Arditi, nel settore sud-occidentale della città, al di fuori delle mura. I manufatti provengono tutti dallo stesso scarico, che comprendeva anche vasi integri o spezzati con difetti di cottura, e che è databile intorno alla meta del III secolo d.C.
Il secondo gruppo di materiali e costituito invece da statuette fittili provenienti da una favissa scoperta nel cortile maggiore del Seminario Vescovile, risalenti a epoca più antica (prima meta del I secolo d.C.). Le statuette raffigurano una pluralità di soggetti (figure maschili stanti, figure femminili stanti o su kline, divinita, coppie di sposi, grotteschi, offerte votive ecc.), che si ripetono identici e appaiono usciti dalle stesse matrici.
Il restauro dei pezzi e stato preceduto da un’accurata cernita in un contesto di circa un migliaio di frammenti. Questo paziente lavoro ha permesso di ricomporre le tipologie più significative e di riconoscere i prodotti di un’unica matrice o di matrici uguali. Si e quindi scelto, per una maggiore leggibilità delle figure, di integrare alcuni elementi o parti mancanti ricorrendo ai calchi di pezzi identici.
Giuliana Cavalieri Manasse
Foto d’insieme del dopo restauro: Pino Pianta