• SEGUICI SU
  •  
  •  
  •  
  •  
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
    • IL PROGETTO
    • LE EDIZIONI
    • LE PUBBLICAZIONI
    • VIDEO
    • Restituzioni
    • Restituzioni monumentali
    • Spin-Off
    Torna a Restituzioni 2011

    Fregio con La sorte dell’Anima (Scelta delle anime generate dalla Natura; Infanzia di Giove; Marte varca le porte del tempio di Giano; Stagioni e Mesi; Punizione e premio delle anime dopo la morte)

    Data: 1490 ca
    Artista: Bertoldo di Giovanni e collaboratori
    Nascita artista: Firenze 1440 ca
    Morte artista: Poggio a Caiano 1491
    Tecnica/Materiale: Terracotta invetriata
    Dimensioni: Lungh. totale: 1400 cm, alt. media 58 cm, spess. medio 9 cm.
    Provenienza: Poggio a Caiano (Prato), Villa medicea, architrave del portico
    Collocazione: Poggio a Caiano (Prato), Villa medicea, Sala del Fregio
    Edizione: Restituzioni 2011
    Autore scheda in catalogo: Stefano Casciu
    Restauro: Maria Grazia Cordua, GEA Restauri con la direzione di Stefano Casciu (SSPSAE e per il Polo Museale della Città di Firenze)
    Ente di Tutela: Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Firenze

    … E la scelta del meglio non solo riesce ottima per chi sceglie, rendendo l’uomo Dio, ma anche mostra maggiormente la pietà verso Dio. (Corpus Hermeticum, IV trattato) Dalla cultura umanistica, fondata sullo studio delle antiche fonti sapienziali, il fregio di Poggio a Caiano trae il fluire di una narrazione ad alto contenuto filosofico, costruita con grande intelligenza compositiva e armonia di colori.

    Scheda breve

    Il fregio, realizzato in terracotta invetriata, risplende nei colori predominanti del bianco e dell’azzurro, e sviluppa un tema complesso, di natura filosofica, scandito in cinque scene: la circolarità del Tempo e dei suoi cicli; l’infanzia di Giove, sottratto dalla madre Rea al padre Saturno; Marte che esce dal tempio di Giano, atteso da dieci armati per dare avvio alla guerra; le Stagioni e i Mesi nel loro ordinato procedere, e lo svolgimento dei lavori dei campi; e infine la punizione e il premio delle anime dopo la morte. Nella prima scena è possibile seguire il percorso delle anime, generate nella caverna dalla Natura, e poste subito davanti alla scelta della propria sorte, da un lato la vita iniqua (il vecchio che tiene sette serpenti), dall’altro la vita giusta (il giovane nudo con compasso e armilla, simboli di razionale controllo del cosmo). La narrazione, proseguendo con le scene, di segno opposto, di iniquità e armonia, si conclude con il giudizio delle anime. Qui Astrea, dea della Giustizia, nega l’accesso all’Empireo al carro dell’anima iniqua, concedendolo invece al carro dell’anima giusta. Con l’impennata trionfale dei cavalli si conclude quindi il viaggio allegorico dell’anima giusta attraverso la scelta tra Bene e Male, secondo un tracciato interpretativo di grande rigore concettuale.

     

     

    L’opera si inserisce nel contesto della raffinata cultura dell’Umanesimo fiorentino, sviluppata nella cerchia di Lorenzo Il Magnifico, forse su un’idea di Poliziano. Il fregio, infatti, un tempo posto sopra l’architrave del portico della villa medicea di Poggio a Caiano, viene datato intorno al 1490, anche se parte della critica lo vorrebbe spostato verso il 1515. Emerge tuttavia una chiara matrice neoplatonica, che proverebbe dunque la diretta committenza laurenziana, secondo la prima ipotesi di collocazione cronologica.

    Dalla prima scena, con il riferimento al mito di Er narrato nel decimo libro della Repubblica di Platone, alle scene successive, imperniate sui concetti opposti di pace e guerra, il racconto approfondisce per immagine la complessa filosofia neoplatonica, con una singolare meditazione sul tema dell’armonia, allusiva alla dimensione ideale della villa di Poggio. Complessa è anche la lettura stilistica, che vede singolari differenze fra le scene,oggetto di svariate interpretazioni critiche. Sembra possa escludersi l’ipotesi di una realizzazione dei Della Robbia, per il classicismo archeologico che connota l’opera, estraneo alla produzione della grande bottega fiorentina. Fra le varie proposte, la più convincente e condivisa presso gli studiosi, è quella che riconduce il fregio a Bertoldo di Giovanni, con l’intervento di collaboratori, e in particolare di Benedetto Buglione per l’invetriatura.

     

     

    Il fregio è stato oggetto di un restauro fra 1985 e 1986, in cui venne consolidata l’invetriatura e rimontate singole porzioni di terracotta su tredici pannelli lignei, mantenuti perché ancora funzionali, con l’ultimo intervento.

    Se la collocazione, dal 1992, all’interno della villa ha garantito adeguate condizioni di conservazione, la lettura del fregio è stata comunque deturpata da alcuni distacchi dello smalto dalla terracotta, rendendo disomogeneo l’aspetto generale del fregio. Si è quindi proceduto con la rimozione meccanica delle vecchie stuccature; la spolveratura e pulitura dell’invetriatura, con rimozione contestuale dei ritocchi alterati; il consolidamento dei sollevamenti di smalto; l’applicazione di nuove stuccature e la ricostruzione delle mancanze; e infine, la fase più delicata del ritocco pittorico, che ha riportato uniformità estetica al fregio, ora restituito a una più corretta lettura della volumetria e delle forme plastiche.

     

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Prima

    “La Punizione e premio delle anime dopo la morte”, particolare prima del restauro che evidenzia le fastidiose ed estese cadute dello smalto

    “Scelta delle anime generate dalla Natura”, particolare prima del restauro, con le vecchie stuccature e i ritocchi pittorici alterati

    Prima del restauro, particolare

    Prima del restauro, particolare

    “Marte varca le porte del tempio di Giano”, particolare prima del restauro

    Durante
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Durante

    “Scelta delle anime generate dalla Natura”, particolare durante il restauro, con le nuove stuccature

    “La Punizione e premio delle anime dopo la morte”, particolare durante il restauro, con le stuccature

    “Stagioni e Mesi”, durante il restauro, particolare

    “Scelta delle anime generate dalla Natura”, particolare, grafico che evidenzia i tagli di cottura e le aree stuccate, prima del ritocco pittorico

    “L’infanzia di Giove”, particolare durante il restauro, con le nuove stuccature

    “L’infanzia di Giove”, particolare, grafico che evidenzia i tagli di cottura e le aree stuccate, prima del ritocco pittorico

    “La Punizione e il premio delle anime dopo la morte”, particolare durante il restauro, con le stuccature

    Il tuo browser non supporta il tag video.

    Video con le fasi del restauro

    Dopo
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Dopo

    “L’infanzia di Giove”, dopo il restauro

    “La punizione e il premio delle anime dopo la morte”, dopo il restauro

    “Le Stagioni e i Mesi”, dopo il restauro

    “Marte varca le porte del tempio di Giano”, dopo il restauro

    “Scelta delle anime generate dalla Natura”, dopo il restauro

    “La Punizione e premio delle anime dopo la morte”, particolare dopo il restauro

    “Scelta delle anime generate dalla Natura”, particolare dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2011

    Tesori d’arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Venezia 2011

    Il Tabernacolo dei Linaioli del Beato Angelico restaurato

    a cura di Marco Ciatti, Magnolia Scudieri, Firenze 2011

    Relazione di restauro

    Altre opere dell'edizione

    arredi e suppellettili

    Bronzetto raffigurante coppia abbracciata

    ceramiche e porcellane

    Cratere apulo a figure rosse

    Pittore di Baltimora (attribuito a)

    corredo funerario

    Corredo funerario tardo-etrusco

    scultura

    Coppia di ritratti

    https://restituzioni.com
    Dichiarazione di accessibilità Privacy policy INTESA SANPAOLO