Miniatore di formazione lombarda Girolamo da Milano, già denominato nella letteratura critica come Maestro Olivetano in base a una miniatura ritagliata con la raffigurazione della Comunione degli apostoli per il Corpus Domini firmata nel 1439, conservata presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, presenta un catalogo definito anche in relazione a quello del Magister Vitae Imperatorum.
Girolamo è documentato nei monasteri olivetani dell’Italia settentrionale a partire dall’assunzione dei voti nel 1429 a Santa Maria di Baggio, dove aveva trascorso l’anno di noviziato, sino alla morte nel 1449. Come d’uso nell’ordine, il miniatore si era spostato tra vari monasteri olivetani, dal territorio milanese alla Liguria, al Veneto, all’Emilia e sino alla Toscana. Il catalogo delle sue opere è costituito oggi quasi interamente da miniature ritagliate.
Il frammento con l’Evangelista Giovanni con il proprio simbolo, ricondotto al Maestro da Milvia Bollati e da Anna Melograni, si pone in un momento maturo dell’attività di Girolamo, soprattutto insieme a due altre miniature, caratterizzate da colori chiari, dai grandi occhi e dalla definizione particolare del disegno delle mani: il San Benedetto del Musée Marmottan parigino e i Quattro santi del J. Paul Getty Museum di Los Angeles. La miniatura in esame presenta una sostanziale continuità stilistica con opere come l’iniziale Cini firmata e datata, poiché in entrambi i ritagli conservati a Venezia si riconosce l’abile chiaroscuro, la delineazione degli occhi aperti, ed è replicato anche l’ornato litterale a fioroni, con fogliame uscente dai terminali acuti.
Come da scritta sul recto del foglio, a Venezia nel 1831 l’industriale, collezionista e dotto Giovanni Davide Weber la donò al sacerdote Giannantonio Moschini, con il quale condivideva gli interessi antiquariali. Questo antico possesso costituì la via di provenienza alla Salute, forse mediata dal passaggio intermedio nelle mani di monsignor Giacomo Comin.