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    Torna a Restituzioni 2022

    Due Croci processionali

    Data: XIV secolo (Croce n. 1); XV secolo (Croce n. 2)
    Artista: Argentiere abruzzese; Argentiere sulmonese
    Tecnica/Materiale: Croce n. 1: argento, argento dorato, rame dorato (sferule), puntale in ferro e struttura interna in legno, lavorati a sbalzo e cesello; Croce n. 2: argento, argento dorato, puntale in ferro e struttura interna in legno, lavorati a sbalzo e cesello
    Dimensioni: 75 × 59 cm (Croce n. 1), 81 × 70 cm (Croce n. 2)
    Provenienza: Massa d’Albe, fraz. Alba Fucens, chiesa di San Nicola
    Collocazione: Celano, Museo d’Arte Sacra della Marsica - Castello Piccolomini - Collezione Torlonia
    Edizione: Restituzioni 2022
    Autore scheda in catalogo: Laura Salerno
    Restauro: Antonio Mignemi
    Ente di Tutela: Direzione Regionale Musei Abruzzo

    Opera restaurata da Antonio Mignemi, con la direzione di Laura Salerno (Direzione Regionale Musei Abruzzo – Ministero della Cultura)

    Scheda breve

    La prima Croce processionale è manufatto di considerevole pregio qualitativo afferente al tesoro donato dalla regina Giovanna I di Napoli (1326- 1382) alla chiesa di San Pietro in Alba Fucens, un cospicuo corpus di opere di significativo prestigio provenienti da un corredo liturgico assai notevole per pregnanza stilistica e valenza compositiva, qualità espresse precipuamente nella ricchezza del repertorio figurativo, nella ricercata lavorazione dell’ornato, nel plastico modellato delle figure e nel sapiente utilizzo di smalti, peculiarità foriere di influssi provenienti dalla cultura artistica sia francese sia senese, testimonianze di eccezionale spettacolarità formale e vividezza cromatica. Il citato tesoro fu successivamente traslato all’interno della chiesa di San Nicola in Alba Fucens, luogo mistico che nel corso della storia ha attraversato rilevanti vicissitudini, primo fra tutti il disastroso terremoto marsicano del 1915, cataclisma che la rase completamente al suolo, dove giacque sotto forma di macerie fino al 1936, anno in cui i frammenti superstiti dell’intera struttura architettonica vennero trasferiti a valle e ivi ricomposti, stabilendo il nuovo e odierno assetto dell’edificio cultuale.

    La Croce si compendia in accordo al seguente modulo: al centro del recto stanzia Gesù crocifisso, ai piedi della Croce il monte Calvario con il teschio, simbolo del primo uomo; in alto l’Eterno benedicente, nelle restanti formelle gli evangelisti con un libro in mano. Al centro del verso si stagliano il Redentore benedicente assiso in trono, affiancato da san Giovanni e da un evangelista, in alto la Vergine, in basso la figura di un angelo, nella formella inferiore un frate francescano. Il manufatto, circoscritto e decorato da un motivo paratattico costituito da minute sfere dorate, consta di un fondo lavorato a racemi vegetali. A causa della mancanza di punzoni è impossibile risalire all’artista e alla bottega artigianale d’origine. L’iconografia rispetta l’impianto tradizionale, tuttavia alcune formelle sono state ricollocate in maniera inesatta nell’ambito di un precedente restauro, in merito al quale dati, fonti e notizie risultano inesistenti, ma che l’attuale intervento conservativo ha maggiormente evidenziato attraverso la pulitura: la Vergine e san Giovanni, oggi sul verso, dovevano occupare il recto, gli evangelisti presenti nel recto dovevano invece essere incardinati sul retro.

    La seconda Croce processionale, afferente al medesimo corredo liturgico fucense, si struttura in accordo a un compendio compositivo similare e tangente al pezzo analizzato poc’anzi, presentando sul recto, al centro, Gesù crocifisso affiancato dalla Vergine e da san Giovanni circondato da figure di guerrieri, in alto l’Eterno Padre benedicente troneggiante su una pletora di teste cherubiche, in basso è raffigurata la Pietà, mentre sul verso si stagliano al centro il Redentore assiso in trono, nei quattro terminali trilobi gli evangelisti, mentre i bracci recano inequivocabili tracce di medaglioni contenenti presumibilmente immagini di santi. La differente decorazione a motivi floreali e girali vegetali incardinata sullo sfondo della Croce è testimonianza di ripetuti rimaneggiamenti. Il manufatto, ascrivibile con certezza all’area peligna, come attesta la punzonatura con ben due bolli «SUL», infatti, sottolinea con evidenza la realizzazione su lamine riconducibili a due periodizzazioni differenti, una datazione maggiormente tardiva per recto e verso, mentre per le costole si è avanzata un’ipotesi di esecuzione tra il 1432 e il 1457. A tali notazioni è opportuno annettere alcune riflessioni e considerazioni desumibili grazie al recente intervento di restauro. La pulitura del pezzo, infatti, denota chiaramente inserti metallici di diversa fattura (visibili, sul recto, nella regione circostante Cristo crocifisso e in alcuni dettagli dei volti dei personaggi stanti nelle formelle terminali, in particolare della Vergine, di san Giovanni e delle testine cherubiche; nel verso è da sottolineare la presenza di elementi estranei nel trilobo di san Marco e nel busto di san Giovanni evangelista), tanto da far supporre che per l’oggetto siano state utilizzate partiture di reimpiego derivanti da altri elementi di corredo liturgico.

    Le fasi del restauro

    Prima
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    Prima
    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Prima del restauro, Croce n. 1, recto

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Prima del restauro, Croce n. 1, verso

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Prima del restauro, Croce n. 2, recto

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Prima del restauro, Croce n. 2, verso

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Prima del restauro, Croce n. 2, particolare di una formella con integrazioni provenienti da altra opera

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Prima del restauro, Croce n. 2, particolare di una formella con integrazioni provenienti da altra opera

    Durante
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    Durante
    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Durante il restauro, Croce n. 1, particolare

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Durante il restauro, Croce n. 1,  fase di smontaggio delle lamine

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Durante il restauro, Croce n. 1, dopo lo smontaggio di tutti gli elementi

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Durante il restauro, Croce n. 1, prima della pulitura, particolare

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Durante il restauro, Croce n. 1, pulitura con vapore, particolare

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Durante il restauro, Croce n. 1, pulitura delle formelle

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Durante il restauro, Croce n. 2, particolare con punzone «SUL»

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Durante il restauro, Croce n. 2, particolare dello sgrassaggio e prima pulitura con solventi

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Durante il restauro, Croce n. 2, sgrassaggio delle lamine

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Durante il restauro, Croce n. 2, sgrassaggio e prima pulitura della formella

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Durante il restauro, Croce n. 2, pulitura del bordo

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Durante il restauro, Croce n. 2, rifinitura mediante pulitura laser

    Dopo
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    Dopo
    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Dopo il restauro, Croce n. 1, recto

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Dopo il restauro, Croce n. 1, verso

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Dopo il restauro, Croce n. 2, recto

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Dopo il restauro, Croce n. 2, verso

    © Direzione Regionale Musei Abruzzo - Museo nazionale d’arte sacra della Marsica, foto di Antonio Mignemi

    Dopo il restauro, Croce n. 1, particolare, verso

    Approfondimenti

    Restituzioni 2022. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (guida cartacea)

    Restituzioni 2022

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (PDF online)

    Scheda dal catalogo

    https://restituzioni.com
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