• SEGUICI SU
  •  
  •  
  •  
  •  
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
    • IL PROGETTO
    • LE EDIZIONI
    • LE PUBBLICAZIONI
    • VIDEO
    • Restituzioni
    • Restituzioni monumentali
    • Spin-Off
    Torna a Restituzioni 2022

    Dormitio Virginis

    Data: nono decennio del XV secolo
    Artista: Maestro della Dormitio Virginis Massari
    Tecnica/Materiale: tecnica mista, oro su tavola
    Dimensioni: 158 × 230 cm
    Provenienza: collezione Giuseppe Saroli, 1873; Riccardo Lombardi, 1898; Carolina Morelli Condolmieri, 1899; Alessandro Morelli Condolmieri, 1900; Galeazzo Massari Zavaglia, 1902; Francesco Massari Zavaglia, 1932; eredi Massari Zavaglia, 1951; Aldo e Angelina Croff, 1982
    Collocazione: Milano, Veneranda Biblioteca Ambrosiana, Pinacoteca (inv. 1001)
    Edizione: Restituzioni 2022
    Autore scheda in catalogo: Laura Paola Gnaccolini
    Restauro: Roberta Grazioli, Sara Razzitti, Leone Algisi
    Ente di Tutela: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano

    Opera restaurata da Roberta Grazioli, Sara Razzitti, Leone Algisi con la direzione di Laura Paola Gnaccolini (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano)

    Scheda breve

    La grande tavola, realizzata su cinque assi orizzontali, decurtata in alto e anche sui lati, è uno dei pezzi più enigmatici della produzione ferrarese del Rinascimento. L’attribuzione iniziale a Mantegna e poi allo Squarcione viene corretta in direzione ferrarese e trova una svolta con l’ipotesi di Venturi (1887, 1888) che, incrociando le fonti documentarie, ne propone la paternità di Baldassarre d’Este nel 1502 per le suore canonichesse lateranensi di Santa Maria delle Grazie a Ferrara. Ciò permetterebbe di dare un volto più compiuto all’artista noto ampiamente dai documenti. Nonostante il parere contrario di Longhi (1934, 1955), che tenta di risolvere i tratti di eccentricità mettendo in campo un artista straniero attivo a Ferrara, l’ipotesi trova ancora fortuna in tempi abbastanza recenti nell’accurata disamina di De Marchi (1992), che ha il merito di individuare la stessa mano in una Madonna con il Bambino conservata in collezione privata tedesca. Si occupa del dipinto in varie occasioni Daniele Benati (1982, 1987, 1990, 1998, 2005), non convinto della possibilità di confrontare le poche testimonianze pittoriche di Baldassarre d’Este, frammentarie o molto restaurate, con lo stile potentemente espressivo di questo maestro, che riconosce anche in un tondo con Dio Padre benedicente (Gazzada, collezione Cagnola). Quanto ai dati di stile la critica, a partire da Salmi, insiste molto sulla dipendenza da Ercole de’ Roberti, in particolare dai perduti Funerali della Vergine nella cappella Garganelli in San Pietro a Bologna, come a un modello declinato però con “un’enfasi scenica” forse memore di Tura e comunque con l’intento di maggiore espressività emotiva, mentre si notano attenzioni ottiche di stampo quasi fiammingo.

    I dodici apostoli si affollano intorno al cataletto ove giace la Madonna appena morta, impegnati in una celebrazione liturgica, sullo sfondo di un cielo dorato, abbagliante di luce, che allude al momento dell’incontro con Cristo; molti dei personaggi sono identificabili grazie ai testi apocrifi che narrano l’episodio, compresi i due angeli Michele e Gabriele in primo piano. Dal punto di vista dello stile, gli elementi di cultura ferrarese (che rimandano soprattutto a Tura e Cossa) non paiono risolvere in toto la complessità del linguaggio del maestro, che mostra una componente padovano-squarcionesca, forse legata alla sua formazione giovanile (soprattutto se è da identificare, come si propone prudentemente, con il miniatore noto come “Maestro delle Sette Virtù”), arricchita dalla possibile conoscenza di opere dei Canozi da Lendinara, il tutto declinato con una perspicuità di segno in debito col mondo fiammingo

    Le fasi del restauro

    Prima
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Prima
    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli

    Prima del restauro

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli e Leone Algisi

    Prima del restauro, fenditure con vecchi interventi di consolidamento e risanamento

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli e Leone Algisi

    Prima del restauro, sollevamenti a cuspide dello strato pittorico, con i fori dei vecchi interventi di consolidamento

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli e Leone Algisi

    Prima del restauro, fenomeni
    di compressione e contrazione dello strato pittorico lungo le commettiture

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli e Leone Algisi

    Prima del restauro, fenomeni di corrosione e abrasione meccanica degli strati pittorici (in alto); microfratture della doratura e rimozione del film proteico sulla campitura azzurra (in basso)

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli e Leone Algisi

    Prima del restauro, particolare
    con apostolo a luce diffusa e radente e dopo il restauro

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli e Leone Algisi

    Prima del restauro, particolare con apostolo a luce diffusa e radente e dopo il restauro

    Durante
    Durante
    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli e Leone Algisi

    Durante il restauro, messa in opera del sistema di traversatura elastica sul
    nuovo assetto del tavolato

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli e Leone Algisi

    Durante il restauro, sollevamenti del film pittorico e tassello stratigrafico di pulitura sulla veste azzurra

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli e Leone Algisi

    Durante il restauro, tasselli di pulitura

    Dopo
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Dopo
    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli

    Dopo il restauro

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli

    Dopo il restauro, particolare della mandorla mistica

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli

    Dopo il restauro, particolare della testa di apostolo

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli

    Dopo il restauro, particolari delle teste di apostoli

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli

    Dopo il restauro, particolari delle teste di apostoli

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli

    Dopo il restauro, particolari delle teste di apostoli

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli

    Dopo il restauro, particolari delle teste di apostoli

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli

    Dopo il restauro,  particolari

    ©Veneranda Biblioteca Ambrosiana/Mondadori portfolio, foto di Roberta Grazioli

    Dopo il restauro, particolari

    Approfondimenti

    Restituzioni 2022. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (guida cartacea)

    Restituzioni 2022

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (PDF online)

    Scheda dal catalogo

    https://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
    Dichiarazione di accessibilità Privacy policy INTESA SANPAOLO