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    Croce processionale

    Data: 1228
    Artista: Orefice veneziano
    Tecnica/Materiale: Lamina d’argento dorato incisa e sbalzata, su anima in legno
    Dimensioni: 73 x 49 cm
    Collocazione: Padova, Museo Diocesano
    Edizione: Restituzioni 1991
    Autore scheda in catalogo: Anna Maria Spiazzi
    Restauro: Saskia Giulietti
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto

    La croce, una volta innalzata, ha fatto sparire ogni forma di idolatria e, in virtù di questo simbolo, sono state fugate tutte le apparizioni dei demoni e il Cristo solo […] viene fatto oggetto di adorazione Sant’Agostino, Contro i pagani

    Scheda breve

    La croce processionale è costruita su un supporto ligneo, con applicazioni di diverse lamine d’argento incise, lavorate a sbalzo (ovvero modellate a rilievo, martellando dal rovescio la superficie) e in parte dorate.
    Sulla faccia anteriore è raffigurato Cristo crocifisso, sovrastato da un serafino in piedi su una ruota; ai lati di Cristo vi sono due arcangeli e, alle quattro estremità della croce, appaiono le figure della Vergine, di San Giovanni, degli arcangeli Michele e Gabriele.
    Sul lato posteriore la croce è decorata dalla Madonna in trono con il Bambino circondata da quattro angeli che reggono in moto ascensionale il trono; alle quattro estremità sono raffigurati gli Evangelisti Giovanni, Matteo, Marco e Luca, i quali recano un libro aperto su cui sono leggibili le parole iniziali dei testi dei quattro Vangeli.
    Sul piedistallo della croce sono rappresentati da un lato il teschio di Adamo e dall’altro i santi Marco, Pietro e Paolo.

     

     

    La datazione della croce, 1228, è rilevabile dall’iscrizione sotto le braccia di Cristo, anno in cui divenne vescovo di Padova Corrado, a cui forse si deve la committenza dell’opera.
    I caratteri stilistici romanico-bizantini rinviano alla cultura figurativa veneziana dei primi decenni del Duecento, in particolare alle sculture dell’arcone centrale esterno della Basilica di San Marco.
    Da sottolineare, infine, come l’iconografia della Madonna su un trono ascendente, presente sul verso del manufatto, è ricorrente in età romanica e, in questo caso, è pure riferita all’intitolazione della chiesa in cui la croce era conservata, la Cattedrale padovana di Santa Maria Assunta.

     

     

    Le lamine d’argento si presentavano molto danneggiate. Le lamine fratturate sono state consolidate operando dal retro delle lamine stesse; sono stati inoltre praticati raddrizzamenti a freddo di alcune zone di modellato deformato. La superficie metallica, su cui era presente un’ossidazione diffusa, è stata pulita a secco con uso di solventi. I chiodi in ferro che fissavano il rivestimento al supporto ligneo erano ossidati: quelli non pertinenti sono stati estratti e soltanto quelli necessari alla fermatura sono stati sostituiti.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni '91

    Quattordici opere restaurate, a cura di Fernando Rigon, Vicenza 1991

    Relazione di restauro

    Altre opere dell'edizione

    corredo funerario

    Corredo funerario

    scultura

    Stele funeraria ad arco

    tessuti

    Tonacella e pianeta

    pittura

    Madonna con il Bambino e i santi Giovanni Battista e Paolo

    Dario da Treviso

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