I vetri conservati presso il Museo Nazionale Concordiese si caratterizzano per la diversa provenienza, per l’ampio arco cronologico cui si riferiscono, per le modalità con cui entrarono a far parte della collezione. I vetri oggetto di restauro in questa edizione sono una coppa e un balsamario di epoca romana, due bicchieri/lampada e una lucerna risalenti alla prima cristianità concordiese. Realizzati con la tecnica della soffiatura libera, provengono da officine dell’Italia settentrionale o nord-orientale (il balsamario).
La coppa è databile al I secolo d.C.: si presenta come una scodella di colore verde chiaro traslucido. Il balsamario olliforme era diffuso tra l’età claudia e il II secolo d.C.: è incolore e trasparente; dotato di un fondo leggermente concavo e di un ventre sferico termina con un breve collo e con il labbro ripiegato verso l’esterno. I due bicchieri/lampada sono databili al IV secolo d.C.: sono di colore verdastro, trasparente. La lucerna è collocabile tra il IV e il V secolo d.C.: è anch’essa di colore verdastro e ha il labbro rivolto all’esterno (estroflesso), con orlo tagliato a spigolo vivo.
Non conoscendo con precisione il luogo del ritrovamento della coppa e del balsamario, non è possibile stabilire con certezza la funzione o la destinazione dei singoli manufatti: per la coppa si può pensare ad un contesto abitativo-residenziale, con usi quotidiani dunque; per il balsamario l’ipotesi più convincente pare essere quella di una destinazione funeraria. I bicchieri/lampada e la lucerna sono stati trovati nel contesto degli scavi nel complesso paleocristiano a Concordia Sagittaria, in un’area già occupata da sepolture databili a partire dal III secolo: i reperti possono essere stati utilizzati come vasellame da mensa, anche se l’assegnazione all’ambito funerario pare preferibile in ragione del luogo di ritrovamento e del valore simbolico che la luce assume nell’ambito della nuova spiritualità cristiana.
I vetri non presentavano fortunatamente gravi fenomeni di degrado. Lo strato di depositi di polvere è stato rimosso mediante l’impiego di una soluzione a base di alcool, acetone e acqua demineralizzata in parti uguali. Laddove l’assemblaggio precedente dava segni di cedimento si è proceduto alla scomposizione, alla pulitura dei singoli pezzi (con soluzione A3 e con bisturi per eliminare i residui) e alla loro ricomposizione con resina a bassa viscosità epossidica. La coppa e uno dei bicchieri sono stati integrati completamente, mentre l’altro bicchiere e la lucerna, in considerazione dell’entità delle lacune, sono stati ricomposti solo parzialmente.
Redazione Restituzioni