• SEGUICI SU
  •  
  •  
  •  
  •  
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
    • IL PROGETTO
    • LE EDIZIONI
    • LE PUBBLICAZIONI
    • VIDEO
    • Restituzioni
    • Restituzioni monumentali
    • Spin-Off
    Torna a A fianco di...

    Capsella di Samagher

    Data: Prima metà del V secolo
    Artista: Officina romana
    Tecnica/Materiale: Avorio intagliato, rinforzi angolari ed accessori in argento
    Dimensioni: Alt. con piedini e coperchio 18,5 cm; lungh. 20,5 cm; largh. 16,01 cm
    Provenienza: Assegnata al Museo Archeologico Nazionale di Venezia con gli accordi post bellici Italia-Iugoslavia nel 1960. Da Samagher (Pola, Croazia) rinvenuta nel 1906 sotto l'altare della chiesa di Sant'Ermagora.
    Collocazione: Venezia, Museo Archeologico Nazionale
    Edizione: Spin-off 2012
    Restauro: Bettina Schindler-Pratesi, Firenze (restauro) Studio Editech, Firenze (indagini scientifiche)
    Ente di Tutela: Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della Città di Venezia e dei Comuni della Gronda lagunare

    Intesa Sanpaolo ha offerto il proprio contributo alla realizzazione della mostra “Costantino 313 d.C. L’Editto di Milano e il tempo della tolleranza” (Milano, Palazzo Reale, 25 ottobre 2012-17 marzo 2013; Roma, Colosseo e Curia Iulia, 27 marzo-15 settembre 2013) in triplice veste:  attraverso il prestito dell’icona appartenente alle proprie collezioni, Esaltazione della croce (Regione del Volga, seconda metà del XVIII secolo, tempera su tavola), come più tradizionale sponsor e attraverso il sostegno al restauro di due opere fondamentali per la comprensione del percorso espositivo. Per poter essere presentati in mostra, la celebre Capsella di Samagher, dal Museo Archeologico Nazionale di Venezia, e i frammenti pittorici di età romana provenienti dagli scavi archeologici di piazza Meda a Milano sono stati preventivamente sottoposti ad un attento restauro. La fragilissima Capsella di Samagher – un cofanetto della prima metà del V secolo, forse un reliquiario, in avorio con guarnizioni in argento, probabile dono di Papa Sisto III o Leone Magno alla coppia imperiale di Valentiniano III e Eudoxia noto per la rara raffigurazione della Basilica di San Pietro in epoca costantiniana – è stata sottoposta ad un programma completo di diagnostica scientifica e a un intervento che ha previsto la pulitura delle parti eburnee e il ricollocamento di frammenti d’avorio e d’argento recentemente staccatisi, ed è stata oggetto di una campagna fotografica e modellazione 3D.

    Scheda breve

    Questo cofanetto (lipsanoteca) di probabile officina romana, di valore eccezionale per la storia dell’arte paleocristiana, per la storia della Chiesa, per la storia dell’impero romano (Guarducci 1978) presenta il coperchio e i quattro lati finemente decorati a rilievo. Particolarmente complessa è l’interpretazione delle scene dei registri maggiori.
    Sul coperchio la critica è concorde nel riconoscere una alquanto lacunosa Traditio legis con forse anche la rappresentazione dell’Agnus Dei sul monte paradisiaco. Tali motivi iconografici si ispirano alle raffigurazioni musive, non più conservate, del catino dell’abside della Basilica costantiniana di San Pietro, note solo da disegni rinascimentali (Guarducci 1978, Liverani 2005, Longhi 2006).
    Il lato anteriore raffigura l’etimasia, il “trono vuoto”, riccamente decorato, del giudizio divino. In ideale prosecuzione con il coperchio, la maggioranza della critica individua il prototipo anche di questa scena nella decorazione musiva del catino absidale di San Pietro.
    Il lato posteriore rappresenta la raffigurazione del presbiterio dell’antica Basilica Vaticana con la Memoria Petri, il monumento eretto da Costantino sulla tomba di Pietro, nell’aspetto che conservò fino alla fine del VI secolo. Più problematiche le interpretazioni delle strutture architettoniche raffigurate sul lato sinistro e destro. Attrettanto discusse sia l’identificazione dei personaggi principali, di alto rango, forse imperiale, sul lato posteriore e sui lati destro e sinistro e sia le connesse ipotesi sulla committenza.
    La capsella è datata all’ultimo decennio della I metà del V sec.d.C.per i caratteri stilistici e tipologici delle figure maschili e femminili e per il motivo iconografico del “trono vuoto” che compare per la prima volta sul mosaico posto alla sommità dell’arco trionfale della Basilica di Santa Maria Maggiore, successivo al 431 d.C. (Concilio di Efeso) (Liverani 2005).

     

     

    La capsella è stata oggetto, a cura dello studio Editech di Firenze, di una campagna di indagini diagnostiche, con l’acquisizione per ogni di lato di immagini sia a luce ultravioletta sia visibile ad alto potere risolutivo. Inoltre si è effettuato lo studio e la documentazione allo stereomicroscopio con prelievo e analisi di microcampioni.
    E’ stato realizzato un modello digitale 2D e 3D da CNR-ISTI di Pisa e Alinari 24 Ore e si è proceduto ad opera della restauratrice Bettina Schindler ad una pulitura con ritocco dello strato di gesso delle integrazioni.

    Michela Sediari

    Fotografie: Sam Habibi Minelli/ Archivi Alinari, Firenze

     

     

    Bibliografia

    Guarducci1978: M.Guarducci, La capsella eburnea di Samagher. Un cimelio di arte paleocristiana nella storia del tardo impero, in “Atti e Memorie della società istriana di Archeologia e Storia patria”, XXVI n.s., 1978, pp. 1- 141

    Liverani 2005: P. Liverani, Capsella Samagher in Costantino il Grande. La civiltà antica al bivio fra Occidente ed Oriente, catalogo della mostra a cura di Angela Donati e Giovanni Gentili, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo (Milano) 2005, pp. 255-257

    Longhi 2006:  D.Longhi, La capsella eburnea di Samagher: iconografia e committenza, Edizioni del Girasole, Ravenna 2006 (Biblioteca di “Felix Ravenna”, 11)

    Le fasi del restauro

    Prima
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Prima

    Lato destro, prima del restauro

    Coperchio, prima del restauro

    Fronte, prima del restauro

    Lato posteriore, prima del restauro

    Lato sinistro, prima del restauro

    Dopo
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Dopo

    Fronte, dopo il restauro

    Coperchio, dopo il restauro

    Lato destro, dopo il restauro

    Lato posteriore, dopo il restauro

    Lato sinistro, dopo il restauro

    Altre opere dell'edizione

    pittura

    Frammenti di affresco da piazza Meda

    arredi e suppellettili

    Boiserie della “sala degli specchi” di Palazzo Litta

    https://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
    Dichiarazione di accessibilità Privacy policy INTESA SANPAOLO