Il busto, in marmo, ritrae un autorevole personaggio maschile. La testa è volta a sinistra, le arcate sopraccigliari, sottili e nette, danno risalto agli occhi. Capigliatura e barba incorniciano il volto: lunghe ciocche, spioventi sulla fronte, creano una calotta soffice e gonfia; la barba sulle guance è formata da riccioli fitti e corti, mentre sul mento carnoso è resa con fini ciocche verticali. Sopra le labbra sottili si leggono le ciocche dei baffi. Il collo è trattato morbidamente, la spalla destra è nuda, mentre la sinistra è coperta da un mantello panneggiato.
La scultura apparteneva alla collezione dei Muschietti, notabile famiglia di Portogruaro i cui componenti, a partire dalla fine del Settecento, presero a collezionare i reperti emersi dagli scavi dell’antica colonia romana di Iulia Concordia.
La pregevole testa è attribuibile al periodo compreso tra il regno di Traiano (98-117 d.C.) e quello di Adriano (117-134 d.C.): in essa, infatti, si trovano sapientemente fusi sia elementi della ritrattistica traianea (il modellato dei capelli a frangetta) sia di quella adrianea (il trattamento della barba); a questa datazione rinviano anche la morbidezza del modellato e il misurato gioco di chiaroscuro.
Si tratta di uno splendido ritratto privato, non ufficiale, a carattere colto e celebrativo, che molto probabilmente raffigura un ignoto cittadino di Iulia Concordia, la quale, all’epoca a cui è assegnata la scultura, godeva di un momento di notevole ricchezza e vitalità. Doveva trattarsi di un magistrato o di un qualsiasi altro personaggio ragguardevole (un illustris vir), contraddistinto da sicuro prestigio e da elevata condizione sociale; un committente colto e raffinato, che scelse di farsi ritrarre con fattezze e caratteristiche fisionomiche di due grandi imperatori, alludendo tanto alle virtù militari di Traiano, eccellente condottiero, quanto alle doti intellettuali di Adriano, amante delle lettere e delle arti e, soprattutto, della cultura greca. I raffinati tratti del volto, modellati per rendere l’espressione e interpretare le caratteristiche psicologiche, tramandano la forte personalità e l’autorevolezza di questo rispettabile personaggio.
Il busto, in cui è riscontrabile un’influenza dell’arte ellenica, potrebbe essere legato a importanti botteghe locali di lunga tradizione, originate forse dalla presenza di scultori greci nell’antica regione veneziana e istriana (la cosiddetta X regio).
L’intervento di restauro ha riguardato la rimozione dalle superfici di depositi stratificatisi nel tempo. Le polveri di particellato atmosferico, che provocavano un generale ingrigimento, sono state asportate con spolvero a pennello e con spugna inumidita in acqua demineralizzata. Con il bisturi sono state rimosse le incrostazioni scure, al di sotto delle quali la superficie risultava cromaticamente alterata da residui di una sostanza degradata, riferibile a un restauro precedente: si è intervenuti impiegando impacchi di bicarbonato di ammonio e bisturi. Infine le superfici sono state protette con un film di cera vegetale.
Redazione Restituzioni