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    Boiserie della “sala degli specchi” di Palazzo Litta

    Data: XVIII secolo
    Tecnica/Materiale: Legno intagliato, dipinto e dorato
    Provenienza: Milano, Palazzo Litta
    Collocazione: Milano, Palazzo Litta
    Edizione: Spin-off 2012
    Restauro: allievi della Scuola di Alta Formazione e Studio della Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, coordinati da Gianna Ferraris di Celle e Bernadette Bonaventura, con la direzione tecnico scientifica di Michela Palazzo (CCR-CICR)
    Ente di Tutela: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia

    Tra i restauri in corso a cura del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, desta grande interesse il progetto riguardante Palazzo Litta a Milano. Un complesso monumentale di circa 8.500 mq oggi sede della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia. Il palazzo è stato per decenni sede di uffici delle Ferrovie dello Stato ed è stato pesantemente  danneggiato dai bombardamenti dell’Agosto del 1943. Si però tratta di un bene di straordinaria rilevanza artistica e la sua riapertura al pubblico rappresenta il primo importante passo nell’ambizioso progetto di trasformazione di Palazzo Litta nella Cittadella della cultura.   Un progetto a cui Intesa Sanpaolo ha voluto dare il suo contributo partecipando al sostegno dell’iniziativa promossa dalla Scuola di Alta Formazione e Studio della Fondazione Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale per la realizzazione di un cantiere didattico finalizzato al restauro di parte delle boiseries lignee dorate della “sala degli specchi” di Palazzo Litta. Un’importante opportunità formativa per gli studenti del Corso di Laurea interfacoltà in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Torino.

    Scheda breve

    Voluto dal conte Bartolomeo Arese e progettato nel nucleo originario dal celebre architetto Francesco Maria Richini, Palazzo Litta è uno degli edifici che meglio caratterizzano dal punto di vista storico artistico e culturale la città di Milano. Passato per linea femminile prima ai Visconti, poi ai Borromeo e infine ai Litta, Il palazzo fu ampliato e costantemente rinnovato fino alla metà del Settecento, quando, con la conclusione dei lavori alla facciata ad opera di Bartolomeo Bolli, acquistò la splendida veste barocchetta che ancora oggi lo distingue e qualifica.

    A quest’epoca si data la decorazione della “sala degli specchi”, che per le sue imponenti specchiere e boiseries intagliate e dorate è stata definita “il più alto esempio di architettura settecentesca d’interni superstite in Milano”. Un simbolo del prestigio e delle capacità economiche del patriziato milanese e un punto di riferimento della vita sociale e politica della città, in cui furono ospitati il ricevimento di nozze di Maria Anna d’Austria, sposa di Filippo IV di Spagna, le feste per l’imperatrice Maria Teresa e per Napoleone. Fu proprio in occasione della visita del Bonaparte che, si racconta, la contessa Barbara Litta pianse una lacrima sul pavimento a mosaico del “salotto rosso” (così chiamato dal colore delle pareti ricoperte di seta damascata): là dove cadde la lacrima è ancora oggi incastonata una perla.

    L’intero salone è interessato da un ciclo decorativo che racconta “La storia della fondazione di Roma”, con le scene intagliate a rilievo e dorate inserite nella parte bassa degli specchi. Una decorazione ulteriormente arricchita da altre scene figurative (putti, animali, fanciulle) e da modanature, racemi e rocaille specificamente differenziate per ogni elemento costruttivo. Sulla volta è affrescata una finta architettura sulla quale si apre L’apoteosi di un Litta, opera della metà del Settecento del biellese Giovan Antonio Cucchi.

     

    Su una porzione della parete ovest della “sala degli specchi”, tra il 3 Luglio e il 1 Agosto 2012, il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” ha organizzato un cantiere didattico per la messa in sicurezza delle decorazioni e la verifica della cromia originale della boiserie al fine di valutarne la possibilità di recupero tramite interventi di rimozione selettiva delle sovrammissioni. Basandosi anche sui risultati di un precedente cantiere didattico (2010), nel corso di una scrupolosa fase di testaggio, sono stati messi a punto i sistemi di pulitura più efficaci e rispettosi del materiale originale. È stato così possibile restituire all’opera i suoi colori originali e sono state poste le basi metodologiche per un futuro recupero dell’intera decorazione del salone: un intervento essenziale nel più ampio progetto di restituzione a palazzo Litta del suo ruolo di centro della cultura milanese.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    Prima del restauro

    Prima del restauro

    Durante
    Durante

    Durante il restauro

    Durante il restauro

    Durante il restauro

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro

    Altre opere dell'edizione

    arredi e suppellettili

    Capsella di Samagher

    Officina romana

    pittura

    Frammenti di affresco da piazza Meda

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