Voluto dal conte Bartolomeo Arese e progettato nel nucleo originario dal celebre architetto Francesco Maria Richini, Palazzo Litta è uno degli edifici che meglio caratterizzano dal punto di vista storico artistico e culturale la città di Milano. Passato per linea femminile prima ai Visconti, poi ai Borromeo e infine ai Litta, Il palazzo fu ampliato e costantemente rinnovato fino alla metà del Settecento, quando, con la conclusione dei lavori alla facciata ad opera di Bartolomeo Bolli, acquistò la splendida veste barocchetta che ancora oggi lo distingue e qualifica.
A quest’epoca si data la decorazione della “sala degli specchi”, che per le sue imponenti specchiere e boiseries intagliate e dorate è stata definita “il più alto esempio di architettura settecentesca d’interni superstite in Milano”. Un simbolo del prestigio e delle capacità economiche del patriziato milanese e un punto di riferimento della vita sociale e politica della città, in cui furono ospitati il ricevimento di nozze di Maria Anna d’Austria, sposa di Filippo IV di Spagna, le feste per l’imperatrice Maria Teresa e per Napoleone. Fu proprio in occasione della visita del Bonaparte che, si racconta, la contessa Barbara Litta pianse una lacrima sul pavimento a mosaico del “salotto rosso” (così chiamato dal colore delle pareti ricoperte di seta damascata): là dove cadde la lacrima è ancora oggi incastonata una perla.
L’intero salone è interessato da un ciclo decorativo che racconta “La storia della fondazione di Roma”, con le scene intagliate a rilievo e dorate inserite nella parte bassa degli specchi. Una decorazione ulteriormente arricchita da altre scene figurative (putti, animali, fanciulle) e da modanature, racemi e rocaille specificamente differenziate per ogni elemento costruttivo. Sulla volta è affrescata una finta architettura sulla quale si apre L’apoteosi di un Litta, opera della metà del Settecento del biellese Giovan Antonio Cucchi.
Su una porzione della parete ovest della “sala degli specchi”, tra il 3 Luglio e il 1 Agosto 2012, il Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” ha organizzato un cantiere didattico per la messa in sicurezza delle decorazioni e la verifica della cromia originale della boiserie al fine di valutarne la possibilità di recupero tramite interventi di rimozione selettiva delle sovrammissioni. Basandosi anche sui risultati di un precedente cantiere didattico (2010), nel corso di una scrupolosa fase di testaggio, sono stati messi a punto i sistemi di pulitura più efficaci e rispettosi del materiale originale. È stato così possibile restituire all’opera i suoi colori originali e sono state poste le basi metodologiche per un futuro recupero dell’intera decorazione del salone: un intervento essenziale nel più ampio progetto di restituzione a palazzo Litta del suo ruolo di centro della cultura milanese.
Redazione Restituzioni