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    Altare cilindrico a ghirlande

    Data: Fine del I secolo a.C. – inizi del I secolo d. C.
    Tecnica/Materiale: Calcare d’Aurisina
    Dimensioni: alt. 88 cm, diam. 39 cm
    Provenienza: Altino (Venezia), località Brustolade; rinvenimento occasionale, 1978
    Collocazione: Altino (Venezia), Museo Archeologico Nazionale (AL. 6781)
    Edizione: Restituzioni 2000
    Autore scheda in catalogo: Margherita Tirelli
    Restauro: Patrizia Toson
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto

    Di notte un ladro aveva gettato una pagnotta al cane, se mai potesse adescarlo con il lancio di quel cibo: “Ehi, tu” disse “vuoi legarmi la lingua perché non abbai nell’interesse del padrone? Sbagli di grosso; infatti, codesta improvvisa generosità mi impone di stare ben attento che per colpa mia tu non abbia qualcosa da guadagnare”  Fedro, Il cane fedele

    Scheda breve

    L’altare in calcare, a destinazione funeraria, presenta un fusto cilindrico e slanciato, una cornice inferiore e una di coronamento. Sopra il rialzo del braciere (focus) è scolpito un cagnolino accovacciato, fedele guardiano dell’integrità della tomba, con il collo cinto da un collare e del pelame accennato solo sulla sommità del dorso.

    Su tutta la superficie del fusto si snoda una decorazione elegante e accurata. Spiccano, nella parte centrale, tre corpose ghirlande di frutta avviluppate da nastri, rette da tre teste maschili, attonite e inespressive.Superiormente, il fusto è chiuso da una serrata corona di grandi foglie, mentre un arioso intreccio di motivi decorativi copre le rimanenti superfici del cilindro: un cratere, delle palmette stilizzate, un virgulto d’edera e uno di olivo da cui si dipartono dei ramoscelli.

     

     

    Il reperto fu rinvenuto nel 1978 nella necropoli di Altino (Venezia), in località Brustolade. Fu realizzato da ateliers locali ed è databile, per motivi stilistici, tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C.

    Il modello dell’altare cilindrico a ghirlande ha origine ellenistica; a partire dalla fine del II secolo a.C. si diffuse ampiamente nel Mediterraneo orientale e, da qui, nella penisola italica. Il fiorente municipio romano di Altino divenne uno dei maggiori poli di riferimento per l’importazione del modello di questa specifica classe monumentale e, tra gli ultimi decenni del I secolo a.C. e la metà del II secolo d. C., la città lagunare si impose come importante centro di produzione e diffusione di questa tipologia. Le officine altinati rielaborarono il modello greco, realizzando numerosi esemplari dalle caratteristiche ben definite e costanti – ovvero la presenza di teste e busti sia maschili che femminili e il dilagare prorompente di motivi decorativi soprattutto vegetali.

    Ad Altino questo tipo di altare svolgeva una funzione esclusivamente funeraria: o veniva usato come cinerario, o – ed è il caso del nostro cilindro – come copertura-coronamento di un’urna a cassetta.

     

     

    Quando fu rinvenuto, nel 1978, il monumento era fratturato in innumerevoli frammenti.  L’opera fu ricomposta mediante incollaggio con colla mastice, ma l’intervento lasciò aperte profonde ed estese lacune ed alcuni frammenti erano mobili; l’altare si presentava fuori asse, il piano di base era instabile e la superfici erano interessate da depositi terrosi, polveri stratificate e colature di mastice.

    Il pezzo è stato sottoposto a pulitura ricorrendo a lavaggi, spazzolature, trattamento con prodotto biocida, bisturi, microincisore. E’ stata ripristinata l’integrità della base, incollando i frammenti mobili e stendendo nella profondità delle lacune resina epossidica e inerte di polvere di pietra. Con polvere di pietra e calce sono state realizzate le integrazioni delle lacune e sigillate le linee di incollaggio dei frammenti.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    Prima del restauro

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2000

    Capolavori restaurati, a cura di Fernando Rigon, Vicenza 2000

    Altre opere dell'edizione

    glittica

    Gruppo di gemme incise e cammei

    oreficeria

    Collana

    scultura

    Athena di Breno

    scultura

    Ara Grimani

    Età augustea

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