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    Allegoria della Felicità pubblica (già Allegoria dell’Abbondanza)

    Data: 1758
    Artista: Vito D’Anna
    Nascita artista: Palermo, 1718
    Morte artista: Palermo, 1769
    Tecnica/Materiale: affresco staccato
    Dimensioni: 843 × 562 cm (totale)
    Provenienza: Palermo, palazzo Ajroldi
    Collocazione: Palermo, Galleria Regionale della Sicilia Palazzo Abatellis (invv. 195-199)
    Edizione: Restituzioni 2022
    Autore scheda in catalogo: Evelina De Castro
    Restauro: Angelo Cristaudo
    Ente di Tutela: Regione Siciliana, Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana - Dipartimento Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana

    Opera restaurata da Angelo Cristaudo con la direzione di Evelina De Castro (direttore Galleria Regionale della Sicilia Palazzo Abatellis)

    Scheda breve

    L’Allegoria della Felicità pubblica testimonia l’esistenza di un edificio importante, dotato di un grande salone nella cui volta si dispiegava la pittura. Si tratta del non più esistente palazzo Ajroldi, una delle dimore presenti a Palermo della nobile casata, sito in via del Teatro Santa Cecilia. Tale zona, di antica tradizione medievale legata ai commerci, fu interessata, a partire dalla seconda metà del Seicento da un fervido rinnovamento edilizio che vide chiese e palazzi sorgere o trasformarsi in forme architettoniche tardobarocche e rococò. Alla fine del XVII secolo fu edificato anche il teatro che diede nome alla strada, come simbolo di adeguamento al tenore di una capitale europea.

    L’opera, sopravvissuta alla demolizione dell’edificio, richiama un momento storico ben preciso e diffuso nell’Italia postunitaria, quando l’urbanistica si adeguò alle esigenze della modernità che richiedeva la creazione di nuovi assi viari ampi, retti, per accogliere i grandi volumi di traffico crescente di mezzi. A questa esigenza furono sacrificate intere porzioni dei centri storici, a Palermo presero avvio i grandi lavori per la realizzazione di via Roma, con cadenzata successione nel tempo delle demolizioni per l’avanzamento dei “tronchi” della strada. I lavori si protrassero fino agli anni venti, mentre la Soprintendenza salvava le opere ritenute di particolare pregio artistico. Dalla demolizione di palazzo Ajroldi alla Misericordia fu salvato l’affresco della volta del salone: ridotta in cinque grandi porzioni di pittura aderente al massetto retrostante, l’opera fu messa in sicurezza nei depositi del museo, ma la sua esistenza fu trascurata fino a dimenticare che si fosse salvata, seppure fosse tramandata la sua memoria fra le opere più significative dell’arte di Vito D’Anna.

    Vito D’Anna, “accademico di merito” di San Luca e conte palatino, fu pittore acclamato nel Settecento siciliano: la sua arte di frescante era particolarmente apprezzata dall’aristocrazia. Miti, trionfi, virtù e allegorie furono i temi prescelti dall’artista, reduce dal soggiorno formativo romano. Al suo rientro a Palermo, nel 1751, ebbe modo di maturare un’offerta rinnovata, che dal barocco magniloquente e monumentale virava verso il rococò, leggiadro e aereo nelle composizioni, forme e colori.

    In tale percorso, maturato anche sulla rimeditazione dell’importante e cospicua eredità locale dell’opera di Guglielmo Borremans, rientra l’affresco per la volta di palazzo Ajroldi, firmato e datato 1758 e tradizionalmente interpretato come Allegoria dell’Abbondanza. Una figura femminile panneggiata di blu e giallo assisa sulle nubi innalza con una mano il caduceo e con l’altra volge verso il basso una cornucopia che sparge il suo contenuto di messi al di sotto, raccolte da un giovane ignudo. Sempre nella parte alta della composizione si affianca alla figura femminile un elegante paggio che mostra uno scudo riflettente retto da un giovane alato.

    Approfondendo ciascuno degli elementi appena descritti, è possibile centrare meglio il tema e riconoscere nell’opera la rappresentazione del concetto di “Felicità pubblica”, già individuato e ora collegato con sicurezza a tale allegoria così come descritta nelle fonti e repertori iconologici.

    Il soggetto della “Felicità pubblica” fu di grande attualità al tempo del nostro affresco, a partire dal saggio di Ludovico Antonio Muratori, Della pubblica felicità, oggetto de’ buoni Principi (1749), centrato sul tema delle riforme sociali ed economiche intese come effetti della prosperità comune, la cui ricerca spetta al “principe buono”. In tal senso il grande affresco assurge a manifesto della civiltà del suo tempo e soprattutto del suo contesto.

    Le fasi del restauro

    Prima
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    Prima
    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Prima del restauro, frammento dell’affresco

    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Prima del restauro, frammento dell’affresco

    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Prima del restauro, frammento dell’affresco

    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Prima del restauro, frammento dell’affresco

    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Ricomposizione dell’affresco

    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Prima del restauro, frammento dell’affresco

    Durante
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    Durante
    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Durante il restauro, reintegrazione pittorica

    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Durante il restauro, reintegrazione pittorica

    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Durante il restauro, reintegrazione pittorica

    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Durante il restauro, reintegrazione pittorica

    Dopo
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    Dopo
    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Dopo il restauro

    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Dopo il restauro

    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Dopo il restauro

    © Galleria Regionale della Sicilia di Palazzo Abatellis, Palermo

    Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2022. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (guida cartacea)

    Restituzioni 2022

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (PDF online)

    Scheda dal catalogo

    https://restituzioni.com
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