I quattro frammenti di affreschi oggetto di intervento di restauro provengono dalla Casa del Bracciale d’Oro, una lussuosa abitazione, posta al limite occidentale dell’antica città di Pompei, che prende il nome dal ritrovamento di un bracciale d’oro ornato con due teste di serpente che reggono nelle fauci un disco sul quale è rappresentato un busto di Selene. La divinità, sormontata da un crescente lunare e da sette stelle, regge un velo rigonfio a forma di nimbo. La casa, secondo una pratica molto diffusa a Pompei a partire dal I secolo a.C., fu edificata sugli spazi interni ed esterni alla cinta muraria, utilizzando le mura come sostegno per la costruzione dei terrazzamenti di ambienti panoramici. La Casa del Bracciale d’Oro, che costituisce uno di questi esempi, si sviluppa su tre livelli abitativi con terrazze panoramiche digradanti che si aprivano scenograficamente verso il mare; gli ambienti sono riccamente decorati con mosaici pavimentali in marmo e affreschi a tema mitologico o naturalistico.
A causa dei danni causati dal terremoto del 62 d.C., l’abitazione fu interessata da lavori di ristrutturazione e restauro in seguito ai quali l’atrio e i triclinia furono completamente ridipinti in IV stile.
L’ingresso della casa presenta una pianta con atrio tuscanico su cui si aprono i cubicoli e un triclinio, mentre sul lato esterno verso il mare erano ubicati tre triclinia e una terrazza con vista panoramica. A uno di questi triclinia possono essere attribuiti verosimilmente i quattro frammenti di affreschi oggetto del presente intervento di restauro, che furono recuperati durante le attività di scavo ma non ricollocati in situ. Il primo frammento (inv. 89778) fornisce indicazioni utili alla ricostruzione della fascia mediana della decorazione, costituita da pannelli neri con bordi di diversa tipologia e separati da strutture architettoniche con figure umane. Nel caso specifico è raffigurata una donna seduta di profilo con un kantharos poggiato sulle gambe al di là della balaustra di un balcone. Il secondo frammento (inv. 89779), analogamente a quanto descritto in precedenza a proposito della decorazione superstite in situ dello zoccolo, presenta un quadretto paesaggistico con figure di viandanti posto al centro tra quattro tirsi obliqui e una ghirlanda orizzontale; al di sotto, tra i motivi vegetali, vi è la maschera di Okeanos con chele ai lati del capo.
Al di sopra, un bordo modanato separa lo zoccolo dalla fascia mediana, dove un pannello nero è delimitato a sinistra da un accenno di uno scorcio architettonico. Un terzo frammento (inv. 89781) pertinente allo zoccolo presenta a sinistra una figura femminile offerente con in mano un fascio di erbe con nastri. Sul lato destro vi è un pilastro con base modanata al cui interno è dipinto un quadretto con uccelli, mentre al centro è un pannello con fasce rosse, una piccola maschera appesa e un bordo di tappeto decorato a semicerchi. Nel quarto frammento (inv. 89780), nella parte inferiore pertinente allo zoccolo, vi è la cornice superiore dell’edicola dove è raffigurata la figura offerente descritta in precedenza, mentre il bordo modanato separa lo zoccolo dalla fascia mediana a fondo nero con bordo di tappeto.
L’intervento di restauro ha permesso di ricostruire in buona parte lo schema iconografico dello zoccolo e della fascia mediana della parete di uno dei triclinia della Casa del Bracciale d’Oro, consentendo di avanzare anche un’ipotesi circa gli effettivi rapporti spaziali tra i frammenti e creando così i presupposti per un’eventuale ricollocazione in situ degli affreschi.