Edizione dedicata alla memoria di Feliciano BenvenutiLa nona edizione di Restituzioni vede la collaborazione di:Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto; Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Venezia; Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto. La mostra delle opere restaurate si tiene alle Gallerie di Palazzo Leoni Montanari, sede museale di Intesa Sanpaolo a Vicenza, dal 10 settembre al 28 novembre 1999.Dalla introduzione al catalogo di Fernando Rigon:«La selezione delle opere da avviare al restauro e da presentare successivamente in Palazzo Leoni Montanari per la nona edizione di Restituzioni, avvenne in una seduta del novembre 1997.In tale riunione dei membri del Comitato di consulenza, presieduta dal professor Feliciano Benvenuti, il peso della sua autorevolezza, anche in ordine alle finalità espositive dell’iniziativa, si fece ancora una volta sentire in modo determinante e proficuo nell’assetto ultimo di una “graduatoria” che nessuno dei partecipanti avrebbe voluto. Tuttavia le necessità pratiche, non solo economiche, ma soprattutto logistiche ed organizzative, imponevano una rigorosa selezione, anche se tutte le opere avevano necessità urgenti di “soccorso”, per cui le rinunce risultavano, alla fine, comunque dolorose.Per questa edizione di Restituzioni i fili retti da Feliciano Benvenuti si sono bruscamente interrotti proprio alla vigilia della predisposizione definitiva del catalogo dell’esposizione e del suo allestimento. Tale interruzione deve vedersi soltanto nel contingente poiché basta rileggere contestualmente ognuna delle prefazioni delle edizioni trascorse per accorgersi come tutte insieme, rifluite nell’occasione presente, siano attestazione di una preponderante finalità sottesa ai recuperi e alle conseguenti “restituzioni” di dipinti, sculture, oreficerie, tessuti del territorio Veneto, promossi nel modo prescelto e con gli scopi definiti dall’Istituto che li sostiene: quella di far emergere l’intervento restaurativo come basilare strumento di indagine scientifica sulle opere d’arte e come premessa ineludibile della più ampia “riappropriazione” delle somme e impegnative eredità, ricevute in consegna dalle civiltà che ci hanno preceduto.Il presente catalogo segna in questa direttrice una tappa importante rispetto ai numeri precedenti proprio perché riesce a testimoniare – anche quando non documenta per esteso nelle illustrazioni, ma sottende nell’assunto specifico e particolarmente approfondito dei testi di schede storiche e tecniche – l’aspetto fondamentale del ruolo di una scienza che, proprio negli ultimissimi anni, ha saputo trar profitto dai grandi progressi tecnologici e sempre meglio aggiornarvisi, applicandoli fino ad attingere a orizzonti insperati.Ne sono attestazione proprio nelle pagine a seguire alcuni episodi significativi in cui, ad esempio, rilievi, indagini radiografiche, ricognizioni introspettive (oltre alle consuete e scontate analisi chimiche), hanno preliminarmente consentito di stendere un articolato piano di lavoro, per esercitare quindi le opzioni più ponderate lungo le direttrici da seguire al momento di intervenire sulle opere. Applicazioni che si sono delineate in tutta la loro indispensabilità soprattutto per capolavori che in passato avevano subito ripetuti, documentati e non felici interventi e che, grazie all’iniziativa presente, hanno potuto godere di una opportunità non limitata al solo restauro, ma che ha indotto ad “anamnesi” e ricerche su metodi, orientamenti di gusto e scelte del passato, ora ampiamente superati.Una volta ancora, quindi, la promozione di Restituzioni si è conformata come una vera palestra per saggiare ed applicare le possibilità e le capacità di una scienza come quella restaurativa, sempre più tesa verso nuovi traguardi».