L’ottava edizione di Restituzioni vede la collaborazione di: Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto; Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Venezia; Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.La mostra delle opere restaurate si tiene in Palazzo Leoni Montanari, dal 21 settembre al 31 ottobre 1996.Introduzione al catalogo di Feliciano Benvenuti, Presidente del Comitato di consulenza: «Anche l’edizione 1996 di Restituzioni – l’ottava della serie – conferma l’attenzione offerta all’Archeologia che, di anno in anno, ha visto consolidato uno spazio sempre più ampio nel contesto delle scelte delle opere da avviare al restauro.Dopo i timidi inizi degli esordi, è vieppiù maturata l’esigenza che la nostra iniziativa di “restituzione” – sia conservativa che culturale, come si è sottolineato nell’analoga presentazione al catalogo ’95 – fungesse da rincalzo a scoperte recentissime, quando non dell'”ultima ora”, consentendo di completare, dopo scavi impegnativi e laboriosi o dopo recuperi fortunosi, l’indagine scientifica e l’approfondimento conoscitivo tramite imprescindibili interventi di restauro, sovente rivelatori.Una goccia nel mare, questo nostro aiuto; una testimonianza più che un vero contributo, nell’ambito di un fenomeno come quello dello scavo archeologico che vede nel Veneto – soprattutto relativamente ai contesti urbani di maggior consistenza come Padova e Verona – il moltiplicarsi delle scoperte, più o meno “casuali” e “prevedibili”, in sottosuoli rivoluzionati di continuo da incessanti espansioni e rinnovamenti edilizi, con ritmi di gran lunga superiori alle potenzialità degli Istituti statali, preposti alla tutela dell’inesauribile patrimonio storico-artistico della nostra terra. La possibilità di rendere note ad un ampio pubblico, anche di non specialisti, le risultanze di analisi e di approfondimento che altrimenti rimarrebbero chiuse negli archivi delle Soprintendenze, a sola disposizione di addetti ai lavori, offrono utilissimi e costruttivi campioni di “metodologie” che, suscitando crescente e non effimero interesse, acuiscono la sensibilità, ormai molto diffusa, verso il problema “archeologia”, così specifico dell’incomparabilmente ricco passato dell’Italia.L’eredità più recente di tale passato ha invece un alveo consolidato fin dalla nascita della nostra iniziativa.L’ineguagliabile “opulenza” delle ricchezze, pittoriche in primis e artistiche in genere, di Venezia, offre un serbatoio di cui non si intravvede il fondo. I nomi consueti dei grandissimi del Rinascimento, testimoniati anche quest’anno con gli immancabili Tintoretto e Veronese, sono seguiti a ruota da quelli degli interpreti del Settecento, presenti in questa edizione con la figura altissima di Giandomenico Tiepolo, e da quelli, non meno impattanti, del Seicento, come Liberi, Giordano e Mazzoni.I capolavori di questi ultimi, realizzati in Venezia, hanno offerto la possibilità di lavorare in “contesti” ben precisi e circoscritti come il patrimonio di una chiesa prestigiosissima quale la Salute o di completare tali operazioni, con opportune concentrazioni di sforzi, come per l’arredo pittorico di San Benedetto che vede quest’anno il recupero della seconda tela del Mazzoni, realizzata per questa chiesa, che è pendant di una precedente, restaurata nell’ambito di Restituzioni ’95.Le proposte delle Soprintendenze di Terraferma sono andate specificandosi negli anni, con l’attenuarsi delle esigenze relative a grandi vertici artistici, su tipologie particolari e su episodi rari o rarissimi, soprattutto nell’ambito dell’oggettistica di culto. Ciò è frutto di quella capillare ricognizione sul territorio, in corso di effettuazione da qualche tempo, in coincidenza con le campagne di schedatura e catalogazione, che hanno consentito di individuare e valorizzare opere recondite, spesso apprezzate in circoscritti ambiti locali e limitatamente alla loro esclusiva accezione devozionale. Restituzioni ha inteso così proseguire nella propria opera di presenza esemplare ed esemplificativa di un impegno culturale e civile che si augura abbia ad avere altri, nuovi ed attivi consensi».