La quarta edizione di Restituzioni vede la collaborazione di: Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto; Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Venezia; Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.La mostra delle opere restaurate si tiene in Palazzo Leoni Montanari, dal 12 settembre al 31 ottobre 1992.Dalla introduzione al catalogo di Feliciano Benvenuti, Presidente del Comitato di consulenza:«Allo scadere della quarta edizione di Restituzioni, è possibile stendere qualche riflessione su un aspetto della iniziativa che è utile porre in evidenza come risvolto privilegiato di una continuità ormai consolidata. Ci pare opportuno attirare l’attenzione su una caratteristica che dovrebbe affiorare dalla mostra stessa delle opere restaurate, ma che per il visitatore può rimanere in un piano piuttosto defilato o allontanato rispetto alle “emergenze” espositive.Tale caratteristica è costituita dalla preferenza del Comitato di consulenza, precisatasi nel tempo, per scelte che in qualche modo confermino dei “filoni” tematici o delle tipologie di cui il Veneto sia ricco, o almeno ben dotato di esempi.La motivazione più immediata di tale preferenza, che è parimenti quella di più alto valore e interesse scientifico, è che l’iniziativa, come altre consimili promosse dalle istituzioni pubbliche preposte al recupero e alla tutela del patrimonio artistico, dischiude campi di analisi e di ricerca storici, estetici, stilistici enormemente favoriti dalla possibilità di indagine “in profondità” dovuta a restauri scientificamente eseguiti secondo le metodologie e le tecniche più avanzate e sofisticate, potendo godere di una adeguata ampiezza di mezzi e di sussidi. L’acquisizione di dati e conoscenze conseguenti a tali restauri consente progressi insperati in molti di questi campi coincidenti spesso con tipologie di produzione di cui da tempo si attendevano approfondimenti per i quali gli strumenti tradizionali erano insufficienti. […]Quel che preme qui sottolineare, per questa occasione, è come l’attenzione del Comitato scientifico sia precipuamente rivolta, in parallelo all’equa distribuzione territoriale delle scelte e alla preliminare attenzione per i “casi” di recupero più urgenti, a privilegiare alcuni canali di indagine e di ricerca già aperti negli anni trascorsi, con risultati che hanno invogliato a proseguire su itinerari dischiusi dalla nostra iniziativa. Tali itinerari hanno infatti subito portato, stanno portando e porteranno a traguardi di assoluto interesse, con contributi originali di cui la nostra iniziativa può con soddisfazione vantarsi, non solo per gli aspetti strettamente attinenti al restauro, al recupero e alla “restituzione”, ma soprattutto per i progressi conoscitivi del nostro patrimonio artistico».