La prima edizione di Restituzioni, accompagnata dal titolo “La Banca per l’Arte”, vede la collaborazione di: Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Veneto; Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Venezia; Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto.La mostra delle opere restaurate si tiene in Palazzo Leoni Montanari, dal 16 settembre al 22 ottobre 1989.Sino al 2000 il progetto mantiene una cadenza annuale.Così viene presentato il progetto da Feliciano Benvenuti, Presidente della Banca Cattolica del Veneto, nella prefazione al catalogo:«”La Banca per l’Arte”: binomio dal significato immediato ma che potrebbe apparire una forzatura, quasi una antinomia all’orecchio di chi ritiene che un Istituto di Credito si occupi solamente di amministrare denaro. Chi ci conosce ed ha seguito la nostra attività negli anni recenti sa che non si tratta di uno slogan di convenienza, frutto di occasionali sussulti, ma l’espressione di un impegno non generico volto in molteplici occasioni a promuovere o ad accogliere iniziative di cultura, senza la pretesa di sostituirsi all’Ente Pubblico, ma intrecciando spesso con questo un dialogo proficuo.”La Banca per l’Arte” è la formula adottata per indicare la più recente iniziativa promossa dalla Banca Cattolica del Veneto in questa sfera di interessi e finalizzata specificatamente a contribuire alla salvaguardia ed alla valorizzazione del patrimonio artistico veneto attraverso un fondo messo a disposizione per il restauro di opere d’arte mobili, di proprietà di Chiese, Enti o Istituti che siano garanti della destinazione pubblica dei loro tesori.Il progetto, studiato da un autorevole Comitato di Consulenza che ha operato le scelte in base a priorità di carattere scientifico ed artistico, senza dimenticare un’equa distribuzione nell’ambito del territorio Veneto, ha visto lo sforzo collettivo del personale delle Soprintendenze, dei Laboratori di restauro e della Banca stessa, con un risultato così interessante che ci è parso opportuno documentarlo in una mostra, a chiusura del primo ciclo del programma. Restituzioni è il titolo di questa esposizione, e a queste parole volutamente è stata attribuita ricchezza di significati: restituzione delle opere in pristinam dignitatem, innanzitutto, per dimostrare di essere meritevoli eredi di un passato di capolavori; restituzione agli Enti proprietari dopo il restauro, in secondo luogo, restituzione alla collettività, soprattutto, consapevoli che l’impegno per contribuire al progresso non solo economico ma anche spirituale delle nostre regioni è uno dei modi possibili per ricambiare la fiducia di quanti ci hanno affidato i loro “talenti”.L’esposizione dei risultati della prima tornata del programma “La Banca per l’Arte” cade in un momento molto particolare per la storia della Banca Cattolica del Veneto, quello della ormai prossima fusione con il Nuovo Banco Ambrosiano per dar vita ad un nuovo, grande Istituto. Non ci sentiamo però alla conclusione di un’esperienza, se la presenza della Banca nel territorio in cui ha operato per quasi cent’anni si è manifestata anche attraverso iniziative di carattere culturale, siamo certi che nuove volontà sapranno utilizzare sentieri già segnati e legami già consolidati, nella prospettiva anzi di far crescere il nostro piccolo seme per farlo diventare una pianta rigogliosa».