Il programma di restauro delle vetrate della Cattedrale di Firenze, affidato alle cure dell’Opera di Santa Maria del Fiore, è iniziato nei primi anni Ottanta e ad oggi ha interessato la maggior parte del ciclo unitario delle quarantaquattro vetrate esistenti. Complesso di arte vetraria di rilevante importanza per unitarietà di programma e qualità esecutiva, nonché ampiezza e straordinarie condizioni di conservazione, il ciclo di Santa Maria del Fiore ha visto all’opera alcuni tra i maggiori artefici del nostro primo Rinascimento: Lorenzo Ghiberti, Paolo Uccello, Agnolo Gaddi, Donatello, Andrea del Castagno.Nel corso degli anni, Banca CR Firenze – oggi banca del Gruppo Intesa Sanpaolo –, ha puntualmente offerto il proprio contributo all’ambizioso progetto: un impegno che si è rinnovato con il sostegno garantito in questa occasione dalla Capogruppo al restauro della vetrata dell’occhio di facciata, raffigurante L’Assunzione della Vergine, e di quella della bifora in asse con la cappella di San Mattia nella tribuna Nord, con le figure di Joram, Ihesus, Eliezer e Her.Le due vetrate furono eseguite rispettivamente nel 1404-1405 (l’Assunzione, a segnare il punto di partenza dell’intero ciclo, dedicato a Maria, eponimo della Cattedrale) e nel 1441-1443 (i Patriarchi o Profeti), su disegno di Lorenzo Ghiberti.Dal 4 giugno, presso il Battistero di Firenze, è eccezionalmente esposta al pubblico la grande vetrata dell’Assunzione. Un’occasione unica per vedere da vicino il capolavoro, prima della sua definitiva ricollocazione, in settembre, sulla facciata della cattedrale.
Vetrata dell'occhio centrale di facciata con l'Assunzione della Vergine
Niccolò di Pietro Tedesco su disegno di Lorenzo Ghiberti