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    Torna a Restituzioni 2011

    Tre bronzi da Iulia Concordia e dal suo suburbium

    Data: Cane: I secolo d.C; Sileno: fine I secolo a.C. - inizi I secolo d.C.; Testa di mulo: fine I - inizi II secolo d.C.
    Tecnica/Materiale: Fusione cava a cera persa: bronzo
    Dimensioni: Varie
    Provenienza: Cane: Lison, Portogruaro (Venezia), scavo 1926; Sileno: Marina di Lugugnana, Portogruaro (Venezia), scavo 1981; Testa di mulo: Concordia Sagittaria (Venezia), area delle terme nord-orientali, scavo 1981
    Collocazione: Portogruaro (Venezia), Museo Nazionale Concordiese (sala 3 e 5; invv. I.G. 8619, I.G. C11805, I.G. C11774)
    Edizione: Restituzioni 2011
    Autore scheda in catalogo: Elena Pettenò
    Restauro: Martino Serafini, Ar.Co. con la direzione di Elena Pettenò (SBA Veneto)
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto

    Tre bronzetti raccontano tre storie dell’antica Concordia Saggittaria, fornendo una preziosa testimonianza della vita quotidiana di una colonia romana in età tardo-antica.

    Scheda breve

    Un piccolo cane che sembra ancora pronto a proteggere il suo padrone, accovacciato, in posizione di guardia, con la bocca socchiusa: il primo fra i tre pezzi da Iulia Concordia colpisce per la singolare fattura. Nonostante le piccole dimensioni, i dettagli sono resi molto realisticamente, con la folta criniera a ciuffi che si differenzia abilmente dal pelo tosato sul corpo. Il secondo pezzo rappresenta invece un enigmatico sileno, creatura mitologica simbolo delle forze vitali della natura, intento a spargere dei semi che raccoglie da una bisaccia appoggiata al suo fianco. Il reperto è privo delle parti terminali di braccia e gambe, i lineamenti del volto sono vagamente bestiali, e la creatura veste una corta tunica costituita dalla pelle di un cerbiatto (nebris) che viene allacciata sulla spalla sinistra con un nodo formato dalle zampe dell’animale. Una preziosa applique costituisce infine il terzo pezzo, raffigurante la testa di un mulo incoronata d’edera: la lavorazione è talmente accurata che permette di distinguere la venatura delle foglie. L’animale è raffigurato con un’efficace resa plastica delle orecchie, delle vene del collo turgide nello sforzo, delle froge dilatate e della bocca semiaperta.

     

    I tre bronzetti raccontano diversi aspetti della vita concordiese a cavallo dell’era cristiana, momento significativo per la cittadina che, fondata nel 49 a.C. con il nome di Iulia Concordia,  costituiva uno snodo commerciale, all’incrocio tra le due più importanti strade del territorio, le vie Annia e Postumia.
    I primi due sono collegabili a funzioni almeno in parte religiose. Il cane, che era stato considerato a lungo un elemento ornamentale di un vaso di pregio, era probabilmente parte di un piccolo gruppo votivo, comprendente anche Diana e un cervo, di cui esistono varie testimonianze. Il sileno è stato trovato in una fattoria al di fuori dell’abitato, ed è da collegare a un culto della fertilità praticato in una zona agricola particolarmente rinomata per le sue viti. La testa di mulo invece, elemento decorativo molto comune nei lettini usati dal ceto agiato  per i banchetti, proviene in questo caso da un contesto pubblico, le terme, dove il lettino era probabilmente usato per i massaggi.

     

     

    I pezzi presentavano un discreto stato di conservazione, messo tuttavia in pericolo da una patina a macchie verdi chiare.
    Il cane è stato ripulito a bisturi e con un breve lavaggio in acqua distillata per passare poi ad una fase di asciugatura e ad un’applicazione di Paraloid. Il Sileno presentava una patina omogenea, con tracce di intacchi. Analisi radiografiche hanno individuato che le braccia e il corpo erano state realizzate in momenti diversi. Si è eseguita una pulitura a bisturi, numerosi lavaggi in diverse sostanze. Dopo l’asciugatura, per proteggere l’opera sono stati applicati Paraloid e cera Soter. La testa di mulo era attaccata da diversi processi corrosivi, che avevano cancellato l’originaria patina preziosa. I segni di corrosione sono stati rimossi con un bisturi, per poi  sottoporre il pezzo a numerosi lavaggi. Dopo l’asciugatura è stato applicato per immersione del benzotriazolo, mentre l’operazione è stata conclusa da un’applicazione di Paraloid e di cera Soter.

     

     

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
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    Prima

    Il Sileno prima del restauro

    La testa di mulo prima del restauro

    Il cane prima del restauro

    La parte interna del corpo del cane prima del restauro

    Durante
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Durante

    Il Sileno durante il restauro, particolare delle ulcere e degli intacchi localizzati

    Il Sileno durante il restauro, particolare dei difetti di fusione sulle gambe

    Il sileno durante il restauro, particolare delle irregolarità nell’innesto delle braccia

    Il Sileno durante il restauro, radiografia che evidenzia i difetti e le irregolarità di manifattura

    Durante il restauro, tracce di terra di fusione nella parte cava della testa di mulo

    Durante il restauro, tracce di ulcere derivanti da corrosione sulla testa di mulo

    Il cane durante il restauro, particolare della ricomposizione della staffa

    Dopo
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Dopo

    Il Sileno dopo il restauro

    Il Sileno dopo il restauro

    Dopo il restauro

    La parte interna del corpo del cane dopo il restauro

    Il cane dopo il restauro

    La testa di mulo dopo il restauro

    La testa di mulo dopo il restauro, in evidenza la corona di edera

    La testa di mulo dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2011

    Tesori d’arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Venezia 2011

    Il Tabernacolo dei Linaioli del Beato Angelico restaurato

    a cura di Marco Ciatti, Magnolia Scudieri, Firenze 2011

    Altre opere dell'edizione

    arredi e suppellettili

    Bronzetto raffigurante coppia abbracciata

    ceramiche e porcellane

    Cratere apulo a figure rosse

    Pittore di Baltimora (attribuito a)

    corredo funerario

    Corredo funerario tardo-etrusco

    scultura

    Coppia di ritratti

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