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    Stele funeraria

    Data: Età augustea (fine del I secolo a.C. - inizi del I secolo d.C.)
    Tecnica/Materiale: Scultura, bassorilievo; calcarenite dei colli Berici
    Dimensioni: 78 × 39 × 34,5 cm
    Provenienza: Vicinanze di Este (Padova), qualche anno prima del 1847
    Collocazione: Este (Padova), Museo Nazionale Atestino (I.G. 1321)
    Edizione: Restituzioni 2013
    Autore scheda in catalogo: Cinzia Tagliaferro
    Restauro: Patrizia Toson, con la direzione di Marisa Rigoni e Stefano Buson (SBA Veneto)
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto

    Opera restaurata da Patrizia Toson con la direzione di Marisa Rigoni e Stefano Buson (SBA Veneto)

    Scheda breve

    La stele è composta da un’urna parallelepipeda e da un coronamento in funzione di coperchio, fissato in origine all’elemento sottostante con grappe metalliche.

    Il coperchio, con frontone e tetto a spioventi con acroteri, chiudeva la cavita per le ceneri, ricavata nella parte sommitale del parallelepipedo.

    Quest’ultimo è decorato a bassorilievo con quattro pilastrini angolari che reggono un epistilio a fascia liscia e inquadrano le pareti. Quella frontale reca, in alto, l’iscrizione; in basso un erote alato nell’atto di afferrare le zampe posteriori di un leprotto; su ciascuno dei due lati compare un airone. Il retro è rifinito semplicemente a gradina. Anche il coperchio è decorato: due colombe affrontate che si abbeverano a un vaso nel timpano, due papere accovacciate disposte simmetricamente sugli spioventi.

     

    La stele, a edicola chiusa, senza nicchie o ritratti, appartiene a un tipo che nell’ambito veneto compare solo a Este, e in un numero di esemplari molto limitato.

    Tutto il suo apparato decorativo si serve di un codice figurato simbolico e allusivo all’idea della morte come viaggio nell’aldilà, della felicità eterna e dell’immortalità attesa dal defunto. L’iscrizione ce ne restituisce il nome: P(ubli) Ae[mi]li / P(ubli) f(ili) Brevis ([Monumento di] Publio Emilio Breve, figlio di Publio).

    Si tratta di un membro della gens Aemilia, una famiglia già attestata localmente nel I secolo a.C., cioè nel periodo in cui era in atto la romanizzazione dell’Italia a nord del Po, che trasformò anche l’antico centro veneto in citta romana (Ateste), divenuta poi colonia con la deduzione di ex combattenti (veterani) della battaglia di Azio (31 a.C.). Ad alcuni di questi veterani appartengono tre monumenti funerari di età augustea conservati al museo, che rientrano nel limitato gruppo a cui appartiene anche la nostra stele, databile anch’essa tra la fine del I secolo a.C. e gli inizi del I secolo d.C.

     

    Per il recupero e la corretta lettura del monumento, parzialmente frammentato e ricomposto in passato, con mancanze, lacune e forme diverse di degrado della pietra tenera di cui e costituito, e stato di fondamentale importanza l’intervento di restauro. Esso ha, fra l’altro, consentito l’integrazione di alcune lettere dell’iscrizione, mettendone in evidenza le tracce della rubricatura antica, come confermato dalle analisi effettuate nel corso del restauro.

     

    Cinzia Tagliaferro

     

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro, lato destro

    Prima del restauro, particolare dell’erote con la lepre

    Prima del restauro, fronte

    Durante
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Durante

    Durante il restauro

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    Video con le fasi del restauro

    Durante il restauro, particolare dell’erote con la lepre

    Durante il restauro

    Durante il restauro, rimozione delle sigillature cementizie del timpano

    Durante il restauro, lato sinistro, pulitura

    Durante il restauro

    Durante il restauro, particolare dell’iscrizione

    Durante il restauro, particolare dell’iscrizione con le integrazioni

    Dopo
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, particolare dell’erote con la lepre

    Dopo il restauro, lato sinistro

    Dopo il restauro, particolare del volatile acroteriale

    Dopo il restauro, fronte

    Approfondimenti

    Restituzioni 2013

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2013

    Restituzioni 2013. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2013

    Relazione di restauro

    Scheda storico-artistica dal catalogo

    Altre opere dell'edizione

    corredo funerario

    Sarcofago antropoide di Mes-Isis o Figlio di Isis; cartonnage di mummia

    ceramiche e porcellane

    Collezione di ceramiche

    corredo funerario

    Stele daunia maschile con armi

    corredo funerario

    Corredo funerario

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