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    Torna a Restituzioni 2011

    Sedici terrecotte dalla collezione del Museo Nazionale del Palazzo di Venezia a Roma

    Data: dalla metà del XVI alla fine del XIX secolo
    Artista: artisti vari
    Tecnica/Materiale: Scultore fiorentino (?), San Giovanni Battista, Giuseppe Mazzuoli o Bartolomeo Mazzuoli, Ritratto di papa Benedetto XIII: terracotta policroma; Alessandro Algardi, Santi e beati della Compagnia di Gesù: terracotta coperta con foglia d'oro; Alessandro Algardi, San Filippo Neri e l'angelo, Scultore romano, Olindo e Sofronia, Gian Lorenzo Bernini (bottega di), Volto di Santa Teresa d'Avila, Alessandro Algardi, San Nicola da Tolentino, Melchiorre Cafà, San Giovanni Battista, Giulio Cartari, Amore e Psiche, Camillo Rusconi, Allegoria dell'Inverno, Augustin Pajou (attribuito a), Ritratto di giovinetto, Anonimo scultore, Testa di bambina: terracotta; Gian Lorenzo Bernini, Testa di moro: terracotta chiara; Gian Lorenzo Bernini, Angelo con il Titolo della croce: terracotta rossa; Replica da Pietro Bracci, Oceano: terracotta grigio-rossastra; Replica da Benedetto da Maiano, Madonna con il Bambino: stucco policromo
    Dimensioni: varie
    Collocazione: Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia
    Edizione: Restituzioni 2011
    Autore scheda in catalogo: Maria Giulia Barberini, Cristiano Giometti, Claudio Falcucci, Davide Fodaro, Claudia Pelosi, Livia Sforzini
    Restauro: Davide Fodaro (ISCR, Roma), Livia Sforzini, con la direzione di Maria Giulia Barberini (SSPSAE e per il Polo Museale della Città di Roma); Indagini diagnostiche: Claudio Falcucci (MIDA, Roma), Claudia Pelosi (Università degli Studi della Tuscia, Viterbo)
    Ente di Tutela: Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il polo Museale della Città di Roma

    E chiama il lavorare di creta madre della arte statuaria, overo di scultura …. (Lorenzo Ghiberti, Commentarii) Sulla scorta di Plinio, Ghiberti sottolinea la dignità della plastica fittile, arte che affonda le proprie radici in tempi antichissimi e che, riscoperta nel Rinascimento grazie alla lavorazione nelle botteghe, consegna alla storia opere di straordinaria finezza, come si scorge nella preziosa collezione del Palazzo di Venezia.  Il nucleo comprende le seguenti opere: Scultore fiorentino (?), “San Giovanni Battista”; Giuseppe Mazzuoli o Bartolomeo Mazzuoli, “Ritratto di papa Benedetto XIII”; Alessandro Algardi, “Santi e beati della Compagnia di Gesù”, “San Filippo Neri e l’angelo”, “San Nicola da Tolentino”; Scultore romano, “Olindo e Sofronia”; Melchiorre Cafà, “San Giovanni Battista”; Giulio Cartari, “Amore e Psiche”; Camillo Rusconi, “Allegoria dell’Inverno”; Augustin Pajou (attribuito a), “Ritratto di giovinetto”; Anonimo scultore, “Testa di bambina”; Gian Lorenzo Bernini, “Testa di moro” e “Angelo con il Titolo della croce”; Gian Lorenzo Bernini (bottega di), “Volto di Santa Teresa d’Avila”; da Pietro Bracci, “Oceano”; da Benedetto da Maiano, “Madonna con il Bambino”.

    Scheda breve

    Un gruppo di sedici terrecotte, utilizzate come momento preparatorio alle opere definitive, permette di ricostruire il processo creativo di alcuni singolari artisti, che vanno dal Cinquecento alla fine dell’Ottocento. Si tratta di opere originali di Gian Lorenzo Bernini, con la Testa di moro, per la fontana di Piazza Navona, l’indimenticabile Volto di santa Teresa d’Avila e L’angelo con il Titolo della croce e di Alessandro Algardi, autore dei Santi e beati della Compagnia di Gesù, modello per il rilievo in bronzo dell’urna di Sant’Ignazio di Loyola nella chiesa del Gesù a Roma, del San Filippo Neri e l’angelo, di grande sobrietà, e della figura di San Nicola da Tolentino, raffigurato mentre solleva alla Vergine i pani della sua miracolosa guarigione, con ardente espressione del volto. Notevoli sono anche gli altri pezzi: un piccolo San Giovanni Battista di scuola fiorentina, dalla gestualità particolarmente forte, che traduce la sensibilità manierista per la figura serpentinata; la scena con Olindo e Sofronia, opera di forte impronta berniniana; il San Giovanni Battista del maltese Melchiorre Cafà, connotato dal panneggio mosso e l’espressione contemplativa; il piccolo gruppo di Amore e Psiche di Giulio Cartari; l’Allegoria dell’inverno di Camillo Rusconi, rappresentata da un delicatissimo putto che si copre con un drappo; il Ritratto di Benedetto XIII attribuito, in alternativa a Giuseppe o Bartolomeo Mazzuoli, un saggio di eccezionale naturalismo e grande vivacità espressiva. E ancora la replica da Pietro Bracci di Oceano, il cui originale era destinato alla decorazione della Fonte dell’Acqua vergine, su commissione di Clemente XII (1730); il Ritratto di giovinetto attribuito ad Augustin Pajou, piccola terracotta rosa chiaro, di suprema eleganza; il tondo con la Madonna con il Bambino, replica in stucco policromo dell’orginale in marmo di Benedetto da Maiano ora al Metropolitan Museum di New York, e infine la Testa di Bambina, di anonimo scultore, accostabile al gusto eclettico e sentimentale di fine Ottocento.

     

     

     

    Il nucleo fa parte della collezione di sculture in terracotta del Palazzo di Venezia, iniziata in concomitanza con l’apertura del museo nel 1916, grazie alla cessione di alcune importanti opere dal Museo di Castel Sant’Angelo e arricchitasi nel secondo dopoguerra attraverso importanti acquisizioni, quali la prestigiosa collezione di Evan Gorga (sequestrata dallo Stato nel 1929), la donazione dei dieci bozzetti appartenuti allo studioso Ludwig Pollak, fra i quali era il Giovanni Battista di Cafà. Dalla collezione Gorga provengono invece la Testa di moro del Bernini e, di Algardi, i Santi e beati della Compagnia di Gesù e il San Nicola da Tolentino. Di particolare interesse sono poi i modelli dall’antico eseguiti nella seconda metà del Settecento dallo scultore e restauratore romano Bartolomeo Cavaceppi, manufatti altamente definiti e forse destinati alla vendita come opere autonome.

     

     

     

    Preceduto da meticolosi studi e opportune indagini scientifiche, il restauro è consistito in un vero e proprio momento di conoscenza dei manufatti, sotto il profilo materiale e stilistico. L’intervento ha infatti permesso di svelare particolari sconosciuti, individuare i falsi, recuperare la purezza formale del modellato e la bellezza cromatica delle superfici.
    L’insieme delle azioni di pulitura è stato condotto integrando diversi metodi e sistemi: dalla semplice azione meccanica del bisturi all’uso del laser, dalle soluzioni acquose ai solventi organici. L’operazione è stata comunque preceduta da saggi di pulitura ed eseguita in maniera controllata e graduale, mantenendo i materiali estranei quando connotati da un interesse storico; sono state invece rimosse e reintegrate con materiali idonei le vecchie stuccature e le parti risarcite in maniera erronea.
    L’intervento ha restituito alle sculture l’originaria plasticità del modellato e la patina superficiale, recuperando anche l’aspetto materico che, non si è voluto in alcun modo modificare attraverso eventuali applicazioni di protettivi.

     

    a cura della Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
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    Prima

    Scultore fiorentino (?), San Giovanni Battista, 1550-1560

    Alessandro Algardi, Santi e beati della Compagnia di Gesù, 1629

    Alessandro Algardi, San Filippo Neri e l’angelo, 1635, l’opera prima del restauro e la ripresa fotografica della fluorescenza indotta ultravioletta

    Scultore romano, Olindo e Sofronia, seconda metà del XVII secolo

    Gian Lorenzo Bernini (bottega di), Volto di santa Teresa d’Avila, seconda metà del XVII secolo

    Alessandro Algardi, San Nicola da Tolentino, 1652

    Gian Lorenzo Bernini, Testa di moro, 1653 ca

    Melchiorre Cafà, San Giovanni Battista, ante 1667

    Gian Lorenzo Bernini, Angelo con il Titolo della croce, 1667-1668

    Camillo Rusconi, Allegoria dell’Inverno, 1692-1695 ca

    Augustin Pajou (attribuito a), Ritratto di giovinetto, 1772 ca

    Durante
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    Durante

    Scultore fiorentino (?), San Giovanni Battista, 1550-1560

    Alessandro Algardi, Santi e beati della Compagnia di Gesù, 1629

    Alessandro Algardi, San Filippo Neri e l’angelo, 1635, particolare della pulitura

    Scultore romano, Olindo e Sofronia, seconda metà del XVII secolo, saggi di pulitura laser

    Gian Lorenzo Bernini (bottega di), Volto di santa Teresa d’Avila, seconda metà del XVII secolo, saggi di pulitura laser

    Alessandro Algardi, San Nicola da Tolentino, 1652, tassello di pulitura del volto e particolare della stuoia con residui della doratura e della preparazione gessosa

    Gian Lorenzo Bernini, Testa di moro, 1653 ca

    Melchiorre Cafà, San Giovanni Battista, ante 1667

    Camillo Rusconi, Allegoria dell’Inverno, 1692-1695 ca

    Augustin Pajou (attribuito a), Ritratto di giovinetto, 1772 ca

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    Gian Lorenzo Bernini, Angelo con il Titolo della croce, 1667-1668 – video con le fasi di restauro

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    Gian Lorenzo Bernini (bottega di), Volto di santa Teresa d’Avila, seconda metà del XVII secolo

    Camillo Rusconi, Allegoria dell’Inverno, 1692-1695 ca

    Augustin Pajou (attribuito a), Ritratto di giovinetto, 1772 ca

    Scultore fiorentino (?), San Giovanni Battista, 1550-1560

    Alessandro Algardi, Santi e beati della Compagnia di Gesù, 1629

    Alessandro Algardi, San Filippo Neri e l’angelo, 1635

    Scultore romano, Olindo e Sofronia, seconda metà del XVII secolo

    Alessandro Algardi, San Nicola da Tolentino, 1652

    Gian Lorenzo Bernini, Testa di moro, 1653 ca

    Melchiorre Cafà, San Giovanni Battista, ante 1667

    Gian Lorenzo Bernini, Angelo con il Titolo della croce, 1667-1668

    Approfondimenti

    Restituzioni 2011

    Tesori d’arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Venezia 2011

    Il Tabernacolo dei Linaioli del Beato Angelico restaurato

    a cura di Marco Ciatti, Magnolia Scudieri, Firenze 2011

    Altre opere dell'edizione

    arredi e suppellettili

    Bronzetto raffigurante coppia abbracciata

    ceramiche e porcellane

    Cratere apulo a figure rosse

    Pittore di Baltimora (attribuito a)

    corredo funerario

    Corredo funerario tardo-etrusco

    scultura

    Coppia di ritratti

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