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    Sarcofago con scene del sacco di Troia (Sacco di Troia, fronte; Achille nell’atto di aggredire Troilo, fianco sinistro; Troadi piangenti, fianco destro)

    Data: Metà del II secolo d.C.
    Tecnica/Materiale: Marmo proconnesio
    Dimensioni: 73 × 236 cm (fronte); 73 × 99 cm (fianchi)
    Provenienza: Sabbioneta (Mantova), collezione Vespasiano Gonzaga Colonna
    Collocazione: Mantova, Palazzo Ducale, Appartamento di Troia, Camera delle Teste (inv. gen. 6722)
    Edizione: Restituzioni 2016
    Autore scheda in catalogo: Renata Casarin, M. Chiara Ceriotti
    Restauro: M. Chiara Ceriotti (Consorzio Arkè, Roma) con la collaborazione di Gabriella Dal Monte
    Ente di Tutela: Palazzo Ducale di Mantova

    Opere restaurate da M. Chiara Ceriotti (Consorzio Arkè, Roma) con la collaborazione di Gabriella Dal Monte

    Scheda breve

    I tre elementi del sarcofago provengono dalla collezione statuaria di Vespasiano Gonzaga Colonna (6 dicembre 1531 – 26 febbraio 1591) che trasforma Sabbioneta in una città evocativa dell’antico, di cui il duca è il novello imperatore. La pertinenza a tale collezione è accertata dall’elenco redatto nel 1774 da Antonio Maria Romenati, soprintendente dell’Ufficio di Scalcheria del Regio Palazzo Ducale, incaricato di realizzare un museo nel Palazzo degli Studi a Mantova. Il sarcofago con le scene del Sacco di Troia fa parte di questo nucleo, costituito dalla collezione di statuaria greco-romana composta da 363 pezzi. Su due ordinate file si dispongono sul fronte ventisei personaggi per lo più concordemente identificati come i protagonisti della tragica vicenda della presa di Troia. A destra si individua Neottolemo in atto di uccidere l’anziano re troiano Priamo; seguono un gruppo di donne aggredite dagli achei, fra questa è forse Andromaca in atto di proteggere il figlio Astianatte. Altre scene illustrano l’assalto alla città, ai suoi difensori e alla popolazione atterrita in fuga. Il rilievo palesa una qualità alta, maggiormente apprezzabile dopo il restauro, anche se Alda Levi lo considera un «lavoro mediocre» che per la varietà compositiva, lo scorrimento della narrazione fluente su due livelli e la definizione a tutto tondo delle figure, assegna all’età antonina. Il tema della guerra di Troia prosegue con un linguaggio diverso nei due fianchi, che presentano un rilievo più appiattito. Il pannello di sinistra mette in scena l’agguato notturno di Achille a Troilo; il pannello di destra mostra quattro donne troiane dolenti, fra loro seduta su uno scranno spicca Andromaca, in atto di asciugarsi le lacrime, confortata da Ecuba.

    I tre elementi lapidei non sono stati dagli studiosi per lo più collegati tra loro e non ci è dato di sapere se a Sabbioneta fossero esposti insieme. Nell’allestimento museale settecentesco i fianchi sono appesi l’uno accanto all’altro, ma vengono inventariati separatamente e non sono messi in relazione col fronte. Nel corso del riordinamento della collezione statuaria in Palazzo Ducale, a partire dal 1925, fronte e fianchi vengono riconosciuti come parti di un unico sarcofago e quindi vengono vincolati tra loro, secondo un progetto mantenuto negli anni Sessanta quando le lastre sono rimontate nell’Appartamento di Troia. I dati emersi nel corso del recente restauro hanno confermato la sodalità dei tre pezzi. Lo confermano le caratteristiche del materiale (marmo proconnesio, con venature bluastre più accentuate nei laterali), le dimensioni e le modalità del taglio dei pannelli. Ancora di più si apprezza oggi quanto Chiara Groppelli aveva già notato nel 2003, quando aveva osservato come il piede del bimbo sollevato dalla madre nella porzione a destra in alto del fronte proseguisse sul pannello sinistro, entrando nella figurazione della lastra con la morte di Troilo. Il sarcofago era stato rimontato grazie ad una struttura metallica, sul retro erano evidenti molte grappe e diversi incollaggi di fratturazioni; così la decisione di smontare i tre elementi per una esposizione a libro che rimandasse alla musealizzazione antica ha reso indispensabile un accurato restauro delle superfici interne per verificare la buona tenuta di tutti gli ancoraggi. Sul fronte sono state eseguite le operazioni di pulitura, rimozione di stuccature e di materiali incoerenti e inadeguati, la stuccatura e la presentazione estetica.

    Renata Casarin

    Le fasi del restauro

    Prima
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    Prima

    Prima del restauro, fronte con Sacco di Troia

    Prima del restauro, fianco sinistro con Achille nell’atto di aggredire Troilo

    Prima del restauro, fianco destro con Troadi piangenti

    Prima del restauro, particolare del fronte

    Durante
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    Durante

    Durante il restauro, particolare del fronte, dopo la pulitura a umido, si evidenziano le patine di ossalati

    Durante il restauro, particolare del fianco sinistro, tassello di pulitura

    Durante il restauro, particolare del fianco destro, tassello di pulitura

    Durante il restauro, particolare del fianco destro, stuccatura della lesione e velatura ad acquerello della stuccatura

    Durante il restauro, particolare del fianco destro, stuccatura della lesione e velatura ad acquerello della stuccatura

    Durante il restauro, il sarcofago ancora montato sulla struttura metallica

    Durante il restauro, particolare in cui si nota il piede del bimbo sollevato dalla madre scolpito tra il fronte e il fianco sinistro

    Durante il restauro, rimozione della carta dietro la stuccatura tra fronte e fianchi

    Durante il restauro, particolare del fronte, dopo la pulitura a umido, si leggono residui di ricarbonatazioni

    Dopo
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, fianco sinistro con Achille nell’atto di aggredire Troilo

    Dopo il restauro, fianco destro con Troadi piangenti

    Dopo il restauro, particolare del fronte con Andromaca e Astianatte

    Durante il restauro, particolare del fronte con Andromaca nell’atto di proteggere Astianatte

    Approfondimenti

    Restituzioni 2016

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2016 (PDF online)

    Restituzioni 2016. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2016 (guida cartacea)

    Relazione di restauro

    Scheda storico-artistica dal catalogo

    Altre opere dell'edizione

    scultura

    Statua naofora di Amenmes e Reshpu

    scultura

    Bronzetti egizi da collezione

    corredo funerario

    Manufatti metallici

    scultura

    Giovane cavaliere (Dioscuro?) sorretto da una sfinge, detto ‘Cavaliere Marafioti’

    http://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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