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    Santo Stefano, Santo martire diacono, San Giovanni Battista, Sant’Antonio abate, Santa Apollonia, Santo martire cavaliere (Maurizio?)

    Data: 1477 ca
    Artista: Maestro lombardo
    Tecnica/Materiale: Tempera su tavola
    Dimensioni: 52 x 17,7 x 1,8 cm ciascuna
    Provenienza: Mantova, Chiesa di San Silvestro di Mantova (?)
    Collocazione: Milano, Museo Poldi Pezzoli
    Edizione: Restituzioni 2004
    Autore scheda in catalogo: Stefano L'Occaso
    Restauro: Carlotta Beccaria
    Ente di Tutela: Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio, Varese

    Ieratiche e composte si offrono al devoto le immagini dei santi, disposte a figura intera e isolata, contro un fondo dorato che richiama lo splendore della divinità.

    Scheda breve

    Contro lo sfondo lucente dell’oro emergono, distribuite su sei tavolette di legno, le figure dei santi Stefano, un martire diacono, Giovanni Battista, Antonio abate, Apollonia e un martire cavaliere che è forse san Maurizio.

    Ogni santo è accompagnato dal proprio attributo iconografico: la palma del martirio e un sasso sul capo per Stefano, che indossa la veste rossa, usata anche dal sacerdote nella liturgia cristiana nella ricorrenza del 26 dicembre. E ancora: l’agnello del sacrificio per un Giovanni Battista esile, con la barba e vestito di peli di cammello; il tau e la campanella per Antonio abate, eremita del deserto, e la tenaglia per Apollonia, strumento che ricorda come le  furono strappati i denti. Non bastano invece gli attributi delle due tavole rimanenti per scoprire l’identità del santo diacono (sicuramente morto martire, come suggerisce la palma che tiene in mano) e il santo con i capelli chiari e la spada del cavaliere, che va forse identificato con san Maurizio.

     

     

    Le sei tavolette, giunte entro il 1862 nella collezione di Gian Giacomo Poldi Pezzoli con attribuzione a Masolino da Panicale, hanno conosciuto una complessa vicenda critica. La questione attributiva, in particolare, ha interessato gli studiosi: significativo, in questo senso, il contributo longhiano che nel 1942 ne segnalò la provenienza mantovana.

    Un’iscrizione presente nella tavoletta con san Giovanni Battista dal Salmo 113 (“facta est Iudea santificatio”) fa ritenere le tavole opera di Giovanni Salmista di Pietro Mazzucchelli da Bergamo. Tale attribuzione sposterebbe così la datazione dell’opera (tradizionalmente collocata entro il 1460, prima cioè dell’arrivo di Mantegna a Mantova) dopo il 1475.

    Lo stile attardato dell’opera, riconducibile peraltro a due mani, può spiegarsi con il fatto che, almeno fino agli anni Ottanta del Quattrocento, l’ambiente mantovano non si era del tutto aggiornato rispetto al nuovo linguaggio rinascimentale introdotto da Mantegna. Una datazione del complesso verso la metà degli anni Settanta non contrasterebbe inoltre con il 1477, anno della ricostruzione della chiesa di San Silvestro cui forse l’opera, ultima manifestazione del tardogotico a Mantova, era stata destinata.

     

     

    Il restauro ha contribuito a evidenziare la struttura originale delle tavole, che facevano probabilmente parte di un paliotto e che dovevano essere su un’unica asse, successivamente segata.

    L’opera, già sottoposta a un restauro molto invasivo nel 1973, è stata trattata con particolare attenzione. Dapprima è stato eseguito un consolidamento della superficie pittorica (prima e dopo la pulitura), seguito dalla rimozione delle vecchie vernici e dei restauri recenti. Per interventi localizzati è stato inoltre necessario l’impiego di una pulitura più approfondita (con specifici solventi) e il ricorso al bisturi. Sono state anche effettuate reintegrazioni di doratura e di pittura, realizzate secondo una tecnica imitativa e ricostruttiva in linea con la destinazione museale dell’opera.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Particolare prima del restauro

    Particolare prima del restauro

    Durante
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    Durante

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Particolare durante il restauro

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Particolare dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2004

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Vicenza 2004

    Altre opere dell'edizione

    glittica

    Gruppo di quattordici gemme e un vetro dorato

    scultura

    Stele funeraria di Lisandra

    scultura

    Statua di Gigante anguipede

    scultura

    Statua di Gigante anguipede alato

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