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    Torna a Restituzioni 2011

    Santa Caterina d’Alessandria sottoposta al supplizio della ruota

    Data: 1530 ca
    Artista: Gaudenzio Ferrari, Bernardino Lanino (?)
    Nascita artista: Gaudenzio Ferrari: Valduggia 1475-76; Bernardino Lanino: Mortara (?) 1512 ca
    Morte artista: Gaudenzio Ferrari: Milano 1546; Bernardino Lanino: Vercelli 1581-83
    Tecnica/Materiale: Olio su tavola
    Dimensioni: 33,5 x 109 cm; con cornice: 42 x 116,5 cm
    Provenienza: Collezione Luigi Cibrario, Torino (fino al 1870)
    Collocazione: Varallo Sesia (Vercelli), Pinacoteca (inv. 677)
    Edizione: Restituzioni 2011
    Autore scheda in catalogo: Massimiliano Caldera, Carla Falcone
    Restauro: Fermo de Domenici, con la direzione di Massimiliano Caldera (SBSAE Piemonte) e Carla Falcone (Pinacoteca di Varallo Sesia)
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte

    Caterina, santa onnipresente nella tradizione cristiana, è qui raffigurata nel momento più drammatico della sua vita, il martirio con il supplizio della ruota, affrontato con la forza di una fede profonda e coraggio.

    Scheda breve

    Al centro della tavola, realizzata a monocromo color bronzo, appare in ginocchio rivolta verso lo spettatore santa Caterina d’Alessandria, con lo sguardo devoto alzato verso il cielo.
    Un fascio di luce cade dall’alto sul capo della martire, a spezzare le ruote di tortura poste alle sue spalle, lasciando increduli i carnefici, distribuiti nelle due estremità della tavola. Colpisce la lucida impaginazione compositiva, che rivela una regia attentamente calcolata nella successione dei piani in profondità e nei gesti ritmicamente concatenati dei personaggi, e così anche la fluida e vibrante sottigliezza della stesura pittorica. Le figure sono innervate da una fitta trama di linee, a creare un tratteggio guizzante e nervoso, con un effetto finale di forte drammaticità.

     

     

    L’accesa fantasia e l’alta temperatura emotiva dell’immagine vanno ricondotte a Gaudenzio Ferrari, artista di grande capacità inventiva. Tuttavia l’esecuzione rivela in certi punti una stesura grafica più piatta, tale da far pensare all’intervento di aiuti. Il candidato più probabile è Bernardino Lanino, stretto collaboratore del maestro a partire dal 1530, momento in cui viene fatta cadere la realizzazione dell’opera. Opera che proviene dalla collezione di Luigi Cibrario, dal quale fu lasciata in eredità alla Società d’Incoraggiamento allo Studio del Disegno di Varallo Sesia, per confluire poi nell’attuale Pinacoteca della città. Mancano testimonianze sul contesto originario dell’opera, che doveva però esser parte della predella di un polittico, come denunciano il formato e la particolare tecnica esecutiva a monocromo. Fra le ipotesi più interessanti va evidenziata quella che vede nella tavola una parte della pala raffigurante le Nozze mistiche di santa Caterina con i santi Giuseppe, Gaudenzio e Agabio, realizzata per l’altare della famiglia Tornielli nel duomo di Novara: opera tra i vertici della produzione di Gaudenzio.

     

     

    Lungo i lati brevi e su quello inferiore il dipinto presenta le zone a risparmio, destinate a essere coperte dalla cornice originaria, mentre il lato superiore risulta rifilato di due centimetri.
    Già oggetto di un restauro ottocentesco, la tavola appariva offuscata da una vernice, che è stata rimossa con solventi; è stata quindi pulita la parte coperta dalla cornice, che risultava pesantemente annerita da sporco e cera: ciò ha consentito di riguadagnare alcune parti dello strato pittorico precedentemente occultate. L’intervento è proceduto con l’asportazione di antichi ritocchi a olio e con l’incollaggio di spaccature, provocate da un passato assemblaggio di chiodatura. Un’ulteriore fase ha riguardato la stuccatura delle lacune, eseguita con particolare stucco in polvere, e l’integrazione pittorica a tono, seguita da verniciatura finale protettiva. Il restauro si è concluso con la rimozione di una vernice applicata sulla cornice di primo Novecento, forse frutto di un intervento di manutenzione risalente al 1980.

     

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    Durante
    Durante

    Durante il restauro, particolare, tassello di pulitura

    Durante il restauro, particolare, fotografia UV

    Durante il restauro, particolare, lacuna centrale

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, particolare

    Dopo il restauro, particolare

    Approfondimenti

    Restituzioni 2011

    Tesori d’arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Venezia 2011

    Il Tabernacolo dei Linaioli del Beato Angelico restaurato

    a cura di Marco Ciatti, Magnolia Scudieri, Firenze 2011

    Altre opere dell'edizione

    arredi e suppellettili

    Bronzetto raffigurante coppia abbracciata

    ceramiche e porcellane

    Cratere apulo a figure rosse

    Pittore di Baltimora (attribuito a)

    corredo funerario

    Corredo funerario tardo-etrusco

    scultura

    Coppia di ritratti

    http://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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