Il tondo (clipeo), in calcare d’Aurisina, ha un profilo convesso e presenta una base caratterizzata, lungo l’orlo inferiore, da un listello rilevato. Dal fondo del catino emerge con forte aggetto un ritratto probabilmente di fanciullo, i cui tratti sono resi quasi illeggibili dalla profonda corrosione: la figura è in posizione frontale, ha la testa inclinata verso sinistra, la calotta cranica tondeggiante, la capigliatura a ciocche, le guance piene, le orecchie “a vela” e il collo largo; del busto, si intravvedono la tunica con il classico scollo a V e la toga.
Il particolare tipo di ritratto rappresentato dal nostro esemplare, in cui l’immagine è racchiusa in un disco (imago clipeata, da clipeus, “scudo”), ha origine in Grecia, dove fu impiegato per raffigurare divinità, eroi e uomini illustri. Nel mondo romano si diffuse dapprima nell’ambito del culto degli antenati delle famiglie patrizie e, a partire dal I secolo d.C., si estese anche fra le altre classi della popolazione, fungendo da coronamento ai monumenti funerari. Nell’Italia settentrionale, il maggior centro di produzione del ritratto clipeato fu Altino (Venezia), contesto a cui è riconducibile anche la scultura in esame, rinvenuta nell’Ottocento presso Treviso. Questo clipeo con ritratto di fanciullo è inquadrabile nella classe delle coperture di urne-ossuario, del tipo a piccola cassetta quadrangolare, di cui ad Altino sono note diverse tipologie. Va ricordato infine che nella produzione altinate le imagines clipeatae risultano riservate esclusivamente alla raffigurazione di ritratti di donne e bambini, particolarità che sembra propria del centro lagunare.
La scultura è stata sottoposta a pulitura. I depositi polverosi aderenti sono stati rimossi con impacchi di soluzioni di carbonato di ammonio su supporto di cellulosa. Le incrostazioni calcaree e una dipintura bianca sono state asportate a bisturi. In una lunga fenditura è stata iniettata resina epossidica. Le stuccature sono state eseguite con polvere di marmo e resina acrilica. Tutta la superficie è stata protetta e consolidata con resina acrilica.
Redazione Restituzioni