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    Redentore benedicente; San Giovanni Battista; Maddalena; Madonna con il Bambino; Santa Marta; San Giorgio

    Data: 1535-40 ca
    Artista: Giovanni Pietro Rizzoli, detto il Giampietrino
    Nascita artista: documentato a Milano dal 1508
    Morte artista: 1553
    Tecnica/Materiale: Olio su tavola
    Dimensioni: Redentore benedicente: 95 x 92 cm; San Giovanni Battista: 92,6 x 40,7 cm; Maddalena: 95,5 x 41,4 cm; Madonna con il Bambino: 133,7 x 92 cm; Santa Marta: 95,8 x 41,2 cm; San Giorgio: 95,9 x 41 cm
    Provenienza: mercato antiquario milanese; Fausto Bagatti Valsecchi (1843-1914) e Giuseppe Bagatti Valsecchi (1845-1934), almeno dal 1890 e fino al 1934; Milano, Pasino Bagatti Valsecchi (1901-1976), dal 1934 al 1975; Milano, Fondazione Bagatti Valsecchi, dal 1975
    Collocazione: Milano, Museo Bagatti Valsecchi
    Edizione: Restituzioni 2008
    Autore scheda in catalogo: Giovanni Agosti
    Restauro: Carlotta Beccaria
    Ente di Tutela: Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio, Varese

    Due ali di santi circondano il Redentore e la Vergine simboleggiando vita attiva e vita contemplativa: l’invito a ripercorrere il mistero del dogma è così affiancato ai più accessibili motivi della consuetudine devozionale secondo una soluzione compositiva tradizionale e armonicamente orchestrata.

    Scheda breve

    Il polittico è diviso in sei scomparti: uno centrale, di dimensioni maggiori, raffigura la Vergine in trono con il figlioletto in braccio; un altro, di medio formato, presenta invece il Redentore benedicente, anche lui assestato su un comodo seggio e con il globo in mano, secondo la cosiddetta tipologia del Salvator Mundi. Gli scomparti più piccoli invece presentano le figure dei santi Giovanni Battista, Giorgio, Maddalena e Marta, connotati da una precisa gestualità e dai consueti attributi iconografici: l’indice che qualifica Giovanni Battista come il “Precursore”; la palma del martirio, il drago e la lancia per Giorgio; il vasetto degli unguenti e i lunghi capelli dai riflessi rossi per Maddalena e di nuovo il drago per Marta, fornita anche del secchiello con cui si raccontava fosse riuscita a sconfiggere il terribile mostro.

    Il particolare uso del colore, per nulla armonico e tonale, contrasta con le forme morbide e i lineamenti delicati che contraddistinguono le figure, facendole così risaltare rispetto allo sfondo.

     

     

    Fino a un passato non troppo remoto Giampietrino era ricordato unicamente come seguace di Leonardo, venendo così associato alla stregua di tanti altri pittori che andavano a rimpolpare la  galleria poco più che anonima dei cosiddetti “leonardeschi”. Un’inversione di marcia nella critica degli anni Ottanta ha riportato in auge questo gruppo di artisti, determinando un interesse per le opere di Giampietrino.

    Sulla scia di questi studi il presente polittico è stato riportato, in base a raffronti stilistici, agli anni Trenta del Cinquecento. E’ stata inoltre avanzata un’ipotesi di ricostruzione dell’opera, che presenta un problema di disposizione delle tavole all’interno della cornice dorata, costrette in un ordine sfalsato rispetto all’originale, con la Vergine e le due coppie di santi separate dal Cristo Salvatore, presentato a sé stante. Tale ipotesi vedrebbe dunque in alto lo scomparto con il Salvatore in mezzo alle due sante e, in basso, la Vergine e i due santi, secondo un ordine che bilancerebbe armoniosamente le prerogative di spiritualità meditativa (Maddalena e Giovanni) e militanza attiva (Marta e Giorgio), complementari per la cultura religiosa cattolica.

     

     

    Le indagini che hanno preceduto il restauro hanno evidenziato alcuni sollevamenti nella stesura del colore, oltre che una situazione complessivamente disomogenea della vernice. Ciò costituiva il frutto di passate puliture e restauri non uniformi, anche piuttosto determinanti, come quello avvenuto nel 1946, effettuato in occasione di una mostra realizzata a Lucerna.

    L’ultimo intervento è stato quindi mirato a restituire una corretta riadesione al colore e al recupero delle stesure originarie, attraverso il passaggio obbligato della rimozione dello sporco superficiale, riuscendo a valorizzare la qualità cromatica, tratto saliente dell’opera.

     

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    Prima del restauro, particolare di san Giorgio

    Prima del restauro (a luce radente), particolare della Madonna con il Bambino

    Durante
    Durante

    Riflettografia, particolare di san Giorgio

    Durante il restauro, particolare di san Giorgio dopo la pulitura

    Dopo
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    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, particolare di santa Marta

    Dopo il restauro, san Giovanni Battista, santa Maria Maddalena, santa Marta e san Giorgio

    Dopo il restauro, Madonna con il Bambino

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, particolare di san Giorgio

    Dopo il restauro, particolare della Madonna con il Bambino

    Approfondimenti

    Restituzioni 2008

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Venezia 2008

    Altre opere dell'edizione

    scultura

    Statuetta femminile panneggiata

    scultura

    Statuetta femminile panneggiata

    scultura

    Capitello di lesena

    scultura

    Statua di Icaro

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