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    Polittico della Natività (Sant’Eldrado con il committente Andrea Provana, Natività, Sant’Arnulfo, registro principale; San Pietro, Resurrezione, San Paolo, registro superiore)

    Data: 1500 ca
    Artista: Antoine de Lonhy (bottega di) (attivo in Borgogna, Linguadoca, Catalogna, Savoia, Piemonte e Valle d’Aosta dal 1446 al 1490 ca)
    Tecnica/Materiale: Tempera e oro su tavola
    Dimensioni: 193 × 280 × 22 cm (con cornice); 183 × 242 cm (senza cornice)
    Provenienza: Novalesa (Torino), chiesa abbaziale
    Collocazione: Novalesa (Torino), chiesa parrocchiale di Santo Stefano
    Edizione: Restituzioni 2016
    Autore scheda in catalogo: Valeria Moratti
    Restauro: Doneux e Soci s.c.r.l., Torino con la direzione di Valeria Moratti
    Ente di Tutela: Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per il comune e la provincia di Torino

    Opera restaurata da Doneux e Soci s.c.r.l., Torino con la direzione di Valeria Moratti

    Scheda breve

    Il polittico della Natività trovava posto nella chiesa dell’abbazia benedettina di Novalesa ai piedi del Moncenisio in valle di Susa e, come sembra confermare il simbolo araldico della vite che si ritrova nelle curiose colonnine dello scomparto in cui e raffigurato l’offerente in preghiera, risale verosimilmente alla committenza dei Provana di Leini, che in qualitàdi abati commendatari del cenobio realizzarono consistenti lavori nella chiesa a partire dal 1480; in particolare l’ancona sembra ricollegabile all’operato di Andrea Provana, commendatario dal 1502.

    Agli inizi del XX secolo, a seguito delle trasformazioni a uso laico del complesso abbaziale, l’opera fu trasferita nella parrocchiale di Novalesa; in quell’occasione, come riferiscono le testimonianze d’archivio, stante il deterioramento di molte sue parti fu restaurata da Venceslao Bigoni; il restauratore modenese interviene anche sulla cornice monumentale con l’aggiunta di guglie e particolari decorativi, nonché di una base a scomparti a imitazione delle predelle quattrocentesche.

    L’intervento di Bigoni, insieme ad altre manutenzioni non documentate, impedivano una lettura chiara dell’opera: il restauro attuale, eliminando le vernici alterate, ha riportato alla luce le cromie originali e, rimuovendo i ritocchi che coprivano antiche cadute di colore e abrasioni, ha recuperato le zone originali limitrofe e altri particolari prima nascosti da ridipinture approssimate.

    Si restituisce così un’immagine che rimanda all’attività tarda di Antoine de Lonhy e a una prassi di lavoro corale condotta all’interno della bottega dell’artista, ormai anziano: se l’impianto compositivo riflette le sue invenzioni, il repertorio d’immagini è sottoposto a un processo di revisione e di aggiornamento con l’inserimento di ampie aperture paesistiche e di complicate quinte architettoniche. I collaboratori, che qui lo affiancano, si possono anche riconoscere nei dipinti murali della cappella di Santa Maria delle Grazie a Foresto di Bussoleno e nella tavola con Scene della vita di san Nicola nella sacrestia del duomo di Susa; essi tentano di traghettare la cultura figurativa del maestro verso il nuovo secolo, mentre nel Piemonte sabaudo sta comparendo la nuova bottega di Giovanni Martino Spanzotti e di Defendente Ferrari, destinata a sostituirne in breve la tradizione.

    Valeria Moratti

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    Prima del restauro, tavola con la Natività, particolare con san Giuseppe, fotografia a luce radente

    Durante
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Durante

    Durante il restauro, pulitura e parziale stuccatura

    Durante il restauro, Natività, particolare con la Madonna

    Durante il restauro, Natività, dopo la pulitura e in parte stuccata

    Durante il restauro, San Eldrado e Andrea Provana, pulitura

    Durante il restauro, San Pietro

    Dopo
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, Sant’Arnulfo

    Dopo il restauro, Natività

    Dopo il restauro, San Eldrado e Andrea Provana

    Approfondimenti

    Restituzioni 2016

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2016 (PDF online)

    Restituzioni 2016. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2016 (guida cartacea)

    Scheda storico-artistica dal catalogo

    Relazione di restauro

    Altre opere dell'edizione

    scultura

    Statua naofora di Amenmes e Reshpu

    scultura

    Bronzetti egizi da collezione

    corredo funerario

    Manufatti metallici

    scultura

    Giovane cavaliere (Dioscuro?) sorretto da una sfinge, detto ‘Cavaliere Marafioti’

    http://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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