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    Torna a Restituzioni 2016

    Mosaico pavimentale con emblema detto ‘dei pugili’

    Data: Seconda metà del I secolo a.C.
    Tecnica/Materiale: Opus tessellatum, opus vermiculatum; pietre calcaree, marmi, cotto, pasta vitrea
    Dimensioni: 420 × 436 cm (pavimento); 232 × 284 cm (emblema)
    Provenienza: Ravenna, scavo in via M. D’Azeglio n. 47, 1993-1994
    Collocazione: Ravenna, depositi del Museo di Classe
    Edizione: Restituzioni 2016
    Autore scheda in catalogo: Valentina Manzelli
    Restauro: Paola Perpignani (Laboratorio di Restauro del Mosaico, Museo di Classe, Ravenna) con la direzione di Mauro Ricci
    Ente di Tutela: Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per le province di Bologna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara

    Opera restaurata da Paola Perpignani (Laboratorio di Restauro del Mosaico, Museo di Classe, Ravenna) con la direzione di Mauro Ricci

    Scheda breve

    Il mosaico costituiva il rivestimento pavimentale dell’atrio di un’importante domus rinvenuta durante gli scavi condotti nel 1993-1994 a Ravenna in via D’Azeglio.

    Si tratta di un tappeto musivo in tessere calcaree bianche a orditura diagonale, punteggiato di crocette in tessere nere e di quadratini lobati neri con centro bianco. L’emblema centrale quadrangolare figurato e listato da una cornice continua nera con bordo a dentelli rovesciati. Il disco centrale policromo e racchiuso da una ricca fascia formata da una treccia semplice a doppio capo e una greca prospettica, completato da un bordo a dentelli inversi. Gli angoli di risulta dall’iscrizione del cerchio nel riquadro sono arricchiti da un semplice ed elegante motivo vegetale a volute in tessere nere, lo spazio bordato da una cornice di tessere nere.

    Nell’emblema, realizzato con tessere policrome e polimateriche di piccolissime dimensioni, sono rappresentate due figure maschili nude, quella a sinistra stante (se ne conservano le gambe, il bacino e il braccio sinistro proteso), quella a destra accosciata, con la gamba destra distesa in avanti, quella sinistra ripiegata, il busto frontale (manca della parte superiore del corpo, testa compresa, e del braccio destro); il braccio sinistro proteso verso il basso mostra la mano calzata dal caestus (s’intravede anche quello destro). Con tutta evidenza la scena raffigura la fine di un combattimento tra due pugili. Un ulteriore elemento figurato e rappresentato da un recipiente in metallo, collocato a terra alla sinistra della figura stante. In alto a destra restano tre lettere ≪ ] CVS≫, a identificare il pugile atterrato. L’emblema del mosaico e realizzato con tecnica definita opus vermiculatum, dove i differenti materiali delle tessere (pietre calcaree, marmi, cotto, pasta vitrea) unitamente a un’elevatissima abilita tecnica sono riusciti a rendere la raffigurazione in modo quasi pittorico, con passaggi di tono e chiaroscuri che hanno saputo anche ricreare, nonostante l’uniformita del fondo bianco, la dimensione spaziale in cui si svolge la scena.

    L’attuale restauro ha permesso di ricomporre il tappeto musivo dell’intero atrio, consentendo quindi di reinserire l’emblema nel raffinato tappeto bicromo che il proprietario aveva commissionato a maestranze di alta capacita tecnica e dotate di un bagaglio di soggetti e prototipi iconografici veramente raffinati e maturati in un ambiente artistico di stampo squisitamente ellenistico. Ricostruendo cosi nella sua interezza il pavimento è possibile apprezzare l’equilibrio della composizione generale della decorazione del vano principale di questa domus. Infine, risalta con evidenza la raffinatezza che sottende anche il disegno semplice e lineare del tappeto lapideo, che, a Ravenna, ha confronti solo con il tappeto bianco a crocette quiconce nere, meno sofisticato, rinvenuto nei livelli sottostanti alle pavimentazioni del cosiddetto portico A del palazzo di Teodorico e databile alla tarda età repubblicana.

    Valentina Manzelli

    Le fasi del restauro

    Prima
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    Prima

    Particolare di un angolo dell’emblema in scavo

    Emblema centrale prima del suo inserimento nel tappeto musivo

    Emblema centrale, particolare del pugile in piedi (Polluce) con, a sinistra l’ hydria

    Emblema centrale, particolare del pugile sconfitto (Amico) con i pugni calzati dai guantoni

    Emblema centrale, particolare con l’iscrizione

    Prima del restauro, tappeto musivo, stato di conservazione dei frammenti dopo il distacco

    Foto storica

    Durante
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    Durante
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    Durante il restauro, tappeto musivo, rimozione della malta dal retro delle tessere

    Durante il restauro, tappeto musivo, particolare del quadratino lobato prima della pulitura

    Durante il restauro, tappeto musivo, particolare del quadratino lobato dopo la pulitura

    Durante il restauro, particolare dell’inserimento dell’emblema centrale nel tappeto musivo

    Durante il restauro, tappeto musivo, rimozione delle tele

    Durante il restauro, tappeto musivo, rimozione della malta dal retro delle tessere

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2016

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2016 (PDF online)

    Restituzioni 2016. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2016 (guida cartacea)

    Scheda storico-artistica dal catalogo

    Relazione di restauro

    Altre opere dell'edizione

    scultura

    Statua naofora di Amenmes e Reshpu

    scultura

    Bronzetti egizi da collezione

    corredo funerario

    Manufatti metallici

    scultura

    Giovane cavaliere (Dioscuro?) sorretto da una sfinge, detto ‘Cavaliere Marafioti’

    http://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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