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    Madonna con il Bambino tra i santi Gennaro, Nicola di Bari e Severo

    Data: 1618
    Artista: Filippo Vitale
    Nascita artista: Napoli, 1590 ca
    Morte artista: Napoli, 1650
    Tecnica/Materiale: Olio su tela
    Dimensioni: 315 × 195 cm
    Provenienza: Napoli, confraternita di San Nicolò alle Sacramentine
    Collocazione: Napoli, Museo di Capodimonte
    Edizione: Restituzioni 2016
    Autore scheda in catalogo: Giuseppe Porzio, Maria Tamajo Contarini
    Restauro: Bruno Tatafiore con la direzione di Maria Tamajo Contarini
    Ente di Tutela: Museo di Capodimonte

    Opera restaurata da Bruno Tatafiore con la direzione di Maria Tamajo Contarini

    Scheda breve

    La pala, originariamente sull’altare della distrutta cappella napoletana di San Nicola a Pozzobianco, e dal 1991 in deposito al Museo di Capodimonte. Restituita a Filippo Vitale da Ferdinando Bologna nel 1955, l’ancona appartiene al ristretto nucleo di opere dal potente impatto realistico e dal saldo impianto monumentale su cui si è basata la moderna ricostruzione della fisionomia artistica del pittore, che da allora è venuto imponendosi come uno dei protagonisti dimenticati dell’ambiente caravaggesco napoletano.

    Il contesto esecutivo di tale documento-chiave per la corrente naturalistica meridionale è stato chiarito nella recente mostra su Tanzio da Varallo a Napoli tenuta presso Palazzo Zevallos Stigliano tra il 2014 e il 2015. Le ricerche archivistiche hanno infatti stabilito che il dipinto fu commissionato a Vitale nel 1618 da Cesare Carmignano, figura di rilevante importanza storica in quanto patrocinatore dell’omonimo acquedotto che riforniva la città di Napoli. La nobile e potente famiglia Carmignano, nel cui raggio d’influenza ricadeva il sito di Pozzobianco, vantava tra i propri avi san Severo; tali elementi, assieme al ruolo di primo patrono di Napoli rivestito da san Gennaro, la cui immagine qui ricalca verosimilmente un perduto prototipo di Caravaggio, spiegano la presenza dei tre santi vescovi nel quadro.

    Lo schema paratattico e la frontalità bloccata della composizione, arcaismi tipici del linguaggio del pittore, hanno le radici in una cultura figurativa locale di stampo devoto, mentre la resa preziosa e micrografica delle epidermidi, che e la caratteristica più specifica e impressionante di Vitale, qui finalmente recuperata grazie al restauro, rivela un’etimologia fiamminga che rimonta probabilmente alla formazione del pittore nella bottega di Loys Croys nel corso del primo decennio del secolo, successivamente aggiornata sul primo Ribera napoletano.

    Giuseppe Porzio, Maria Tamajo Contarini

    Le fasi del restauro

    Prima
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    Prima

    Prima del restauro, particolare con il paggio Diodato

    Prima del restauro, particolare con il volto di san Gennaro, fotografia a luce radente

    L’opera durante il restauro degli anni cinquanta, sfoderatura

    L’opera durante il restauro degli anni cinquanta, particolare con san Nicola di Bari, fotografia a luce radente

    Prima del restauro

    Durante
    Durante

    Durante il restauro, particolare con san Nicola di Bari, ripresa della fluorescenza indotta da radiazione ultravioletta

    Durante il restauro, particolare con il volto di san Severo, riflettografia a infrarossi

    Durante il restauro, particolare con il paggio Diodato, prova di pulitura

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, particolare con il paggio Diodato

    Dopo il restauro, particolare con san Gennaro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2016

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2016 (PDF online)

    Restituzioni 2016. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2016 (guida cartacea)

    Scheda storico-artistica dal catalogo

    Relazione di restauro

    Altre opere dell'edizione

    scultura

    Statua naofora di Amenmes e Reshpu

    scultura

    Bronzetti egizi da collezione

    corredo funerario

    Manufatti metallici

    scultura

    Giovane cavaliere (Dioscuro?) sorretto da una sfinge, detto ‘Cavaliere Marafioti’

    http://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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