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    Madonna con il Bambino in trono

    Data: 1468-1470 ca
    Artista: Giovanni de Fondulis
    Nascita artista: Crema, 1435 ca
    Morte artista: Padova, ante 1491
    Tecnica/Materiale: terracotta
    Dimensioni: 125 × 48 × 35 cm
    Provenienza: Vigorovea di Sant’Angelo di Piove di Sacco, chiesa di San Giacomo Apostolo
    Collocazione: Padova, chiesa di San Nicolò
    Edizione: Restituzioni 2022
    Autore scheda in catalogo: Andrea Nante
    Restauro: Beatrice Falconi
    Ente di Tutela: Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso

    Opera restaurata da Beatrice Falconi con la direzione di Monica Pregnolato (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Venezia e le Province di Belluno, Padova e Treviso); Andrea Nante, Carlo Cavalli (Museo Diocesano di Padova)

    Scheda breve

    Proveniente dalla chiesa parrocchiale di Vigorovea, non lontano da Padova, oggi la scultura in terracotta policroma si trova nella chiesa cittadina di San Nicolo. Dopo essere stata depositata nell’Archivio Vescovile dal 1954 al 1969, l’opera fu ceduta alla parrocchia di San Nicolo, che chiedeva un’immagine mariana da collocare in uno degli altari ricomposti a seguito di lavori interni alla chiesa.

    Assisa su uno scranno all’antica leggermente disassata rispetto al centro, la Vergine trattiene con entrambe le mani il Figlio seduto sulla sua gamba sinistra. Nudo, a eccezione dei calzari, regge un grappolo d’uva, simbolo cristologico ed eucaristico. La Vergine, dall’elegante acconciatura impreziosita dal velo che le scende sulle spalle, indossa una veste rossa, alla quale e sovrapposto un lungo scamiciato dello stesso colore, ornato sullo scollo da una vistosa passamaneria che scende abbondante sui piedi calzati da sandali; un ampio manto azzurro le copre una spalla e le gambe, ricadendo sul seggio.

    Messa sempre in relazione dalla critica alla Madonna di Santa Giustina, la terracotta fu dapprima attribuita ad Andrea Riccio, poi a Giovanni da Pisa e negli ultimi vent’anni data in modo concorde al maestro cremasco Giovanni de Fondulis. Alcuni caratteri, tra cui la tipica flessuosità del polso della mano destra della Vergine, la forma del suo viso, i panneggi increspati, sono riconducibili al coroplasta lombardo. Nella scultura sono già presenti i primi richiami alla lezione di Donatello, forse mediati dalla rilettura di Pietro Lombardo, attivo nella città del Santo a partire dalla metà degli anni sessanta.

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima
    Foto Mauro Magliani, Padova

    Prima del restauro

    Durante
    Durante
    Foto Beatrice Falconi

    Durante il restauro, saggio di pulitura su volto e acconciatura della Madonna

    Foto Beatrice Falconi

    Durante il restauro, retro della scultura dopo la fase di pulitura

    Dopo
    Dopo
    Foto Mauro Magliani e Marco Furio Magliani, Padova

    Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2022. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (guida cartacea)

    Restituzioni 2022

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (PDF online)

    Scheda dal catalogo

    http://restituzioni.com
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