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    Le Sante Mani

    Data: fine del XV - inizi del XVI secolo
    Artista: ignoto
    Tecnica/Materiale: lamina di rame sbalzato, punzonato e cesellato, argento dorato
    Dimensioni: mano di santa Innocenza: 27×8×5 cm; mano di santa Giustina: 21×10×5 cm
    Provenienza: Faenza, chiesa di Santa Maria foris portam
    Collocazione: Faenza, Museo Diocesano
    Edizione: Restituzioni 2022
    Autore scheda in catalogo: Mariano Faccani Pignatelli
    Restauro: Florence Jeanne Marie Caillaud
    Ente di Tutela: Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna Forlì-Cesena e Rimini

    Opera restaurata da Florence Jeanne Marie Caillaud, con la direzione di Luisa Tori (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini)

    Scheda breve

    I due manufatti antropomorfi, abbastanza rari per la tipologia, costituiscono prima di tutto una sorpresa a livello di culto, in quanto si è diffuso fino a Faenza un culto devozionale tipicamente di Rimini che vede associate santa Giustina, martire piuttosto nota di Padova, con la martire riminese Innocenza: le due sante furono curiosamente venerate insieme nella città adriatica prima del Mille, sulla base di iscrizioni indubitabili. A Faenza, sulla via Emilia, il culto è giunto almeno nel XIII secolo, in quanto in quell’epoca (1273) fu edificato un altare nella chiesa abbaziale di Santa Maria foris portam. Le reliquie, di cui abbiamo notizia scritta solo nel 1675 ma che si riferiscono a tempi molto precedenti, venivano probabilmente dalla non meno prestigiosa sede abbaziale dei Santi Ippolito e Lorenzo in Faenza, appartenente ai monaci camaldolesi. Il magistrale restauro di Florence Jeanne Marie Caillaud, dell’Università di Bologna – sede di Ravenna, ha messo in luce le vicende molto stratificate delle Sante Mani, di sapore veneziano-bizantino, specialmente nelle croci traforate per far intravedere le reliquie, ma con interventi sicuramente cinquecenteschi, in particolare con il richiamo ai volti di cherubini raffaelleschi, oltre che con dorature sopra argentature, aggiunte di cerniere legate all’uso diverso nel tempo. Tutto ciò a testimoniare che, oltre a essere portate processionalmente, come in effetti risulta, le Sante Mani venivano baciate, appoggiate probabilmente su parti malate, con quella pratica del contatto fisico che ha contraddistinto molte forme di pietà.

    Dopo il 1571 santa Giustina venne associata alla battaglia di Lepanto. Furono anche eseguite due interessanti tele raffiguranti le martiri. Concordando con l’illustre parere di Anna Tambini, si possono datare i manufatti alla fine del XV – inizi del XVI secolo, con interventi successivi.

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima
    © Museo Diocesano, Faenza

    Prima del restauro, mano di santa Innocenza

    © Museo Diocesano, Faenza

    Prima del restauro, mano di santa Giustina

    Durante
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    Durante
    © Museo Diocesano, Faenza

    Durante il restauro, mano di santa
    Innocenza, dopo l’apertura, con segni di usura e depositi di sporcizia

    © Museo Diocesano, Faenza

    Durante il restauro, mano di santa
    Innocenza, prova di pulitura del lato interno

    © Museo Diocesano, Faenza

    Durante il restauro, mano di santa
    Innocenza, dopo la pulitura del lato interno

    © Museo Diocesano, Faenza

    Durante il restauro, mano di santa
    Innocenza, tracce della doratura esterna sul lato interno

    © Museo Diocesano, Faenza

    Durante il restauro, mano di santa
    Giustina, riparazioni antiche delle dita

    © Museo Diocesano, Faenza

    Durante il restauro, mano di santa
    Giustina, dopo la pulitura

    Dopo
    Dopo
    © Museo Diocesano, Faenza

    Dopo il restauro, veduta d’insieme delle Sante Mani, lato anteriore

    © Museo Diocesano, Faenza

    Dopo il restauro, veduta d’insieme delle Sante Mani, lato posteriore

    Approfondimenti

    Restituzioni 2022. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (guida cartacea)

    Restituzioni 2022

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Carla Di Francesco, Milano 2022 (PDF online)

    Scheda dal catalogo

    http://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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