• SEGUICI SU
  •  
  •  
  •  
  •  
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
    • IL PROGETTO
    • LE EDIZIONI
    • LE PUBBLICAZIONI
    • VIDEO
    • Restituzioni
    • Restituzioni monumentali
    • Spin-Off
    Torna a Restituzioni 2004

    La raccolta della manna e L’acqua zampillante dalla roccia

    Data: 1557-1558 ca
    Artista: Girolamo di Romano, detto il Romanino
    Nascita artista: Brescia 1484/87
    Morte artista: Brescia 1560
    Tecnica/Materiale: Tecnica mista su tela
    Dimensioni: 318 x 269 cm e 318 x 266,5 cm
    Provenienza: Brescia, Chiesa di San Pietro de Dom (già Duomo Vecchio), Cappella del Santissimo Sacramento
    Collocazione: Brescia, Rotonda (ora Duomo Vecchio)
    Edizione: Restituzioni 2004
    Autore scheda in catalogo: Rita Dugoni
    Restauro: Ornella Martinelli
    Ente di Tutela: Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le province di Brescia, Cremona e Mantova

    Egli percosse la roccia e ne sgorgarono acque, ne strariparono torrenti; “potrebbe darci anche del pane e provveder di carne il suo popolo?”. Perciò il Signore, quando l’udì, s’adirò aspramente e un fuoco s’accese contro Giacobbe; l’ira sua si infuriò contro Israele, perché non avevano creduto in Dio, né avevano avuto fiducia nella sua salvezza; eppure egli comandò alle nuvole dall’alto, aprì le porte del cielo, fece piover su di essi la manna per nutrimento e diede loro il frumento del cielo. (Libro dei Salmi, 78, 20-24)

    Scheda breve

    Sotto un ampio cielo bruno rossastro, Romanino, sfruttando efficacemente la limitata disponibilità dello spazio, organizza una moltitudine di figure, protagoniste delle scene bibliche della Raccolta della manna e dell’Acqua zampillante dalla roccia. La composizione, di grande potenza esecutiva, è caratterizzata da una struttura fortemente anticlassica, quasi violenta nell’evidente disarmonia tra i personaggi che si torcono e si accalcano avanzando sul primissimo piano e quelli che si perdono sullo sfondo campestre.

    Il paesaggio, dai colori quasi innaturali, è abitato da figure abbozzate colte nei più disparati atteggiamenti, animate da un’energia che ora possiamo cogliere solo in parte, a causa del degrado che ha segnato la storia di queste immagini.

     

     

    Le due tele facevano originariamente parte del ciclo decorativo della Cappella del Santissimo Sacramento nella cattedrale di San Pietro de Dom a Brescia, affidato a Moretto, che non poté portarlo a termine a causa della morte avvenuta nel 1554.

    Le tele subirono diversi spostamenti giungendo infine alla Rotonda (ora Duomo Vecchio), sottoponendosi così a numerosi danneggiamenti. Già nel Seicento alcune testimonianze riferivano il cattivo stato di conservazione delle opere, assegnate poi (nel Novecento) non più a Romanino ma a un non meglio identificato imitatore. Sempre a causa dell’illeggibilità i soggetti saranno travisati  da Berenson, che le confuse con un’Adorazione dei Magi e un’Adorazione dei pastori. Un recupero critico lo avremo solo in seguito alla mostra dedicata all’artista nel 1965, dove i dipinti sono restituiti a Romanino (in collaborazione con Lattanzio Gambara).

     

     

    L’analisi stilistica successiva al restauro ha confermato la piena autografia romaniniana, nonostante la lettura ormai definitivamente compromessa da alcuni saggi di pulitura di epoca imprecisata.

    Numerosi punti della materia pittorica risultavano abrasi, in particolare sui rilievi della tela.

    L’intervento è cominciato con la rimozione della vernice, che opacizzava il manto pittorico, cercando però di non andare troppo in profondità con la pulitura. In seguito sono state trattate con antitarlo le zone dei telai compromesse dall’attacco di insetti xilofagi e appianati i difetti di adesione della fodera grazie a una resina acrilica. Sullo strato pittorico è stata poi effettuata una prima verniciatura e la reintegrazione di alcune stuccature ed infine steso un ultimo strato di vernice protettiva.

    La leggibilità del testo pittorico è stata così parzialmente restituita, permettendo di riconoscere nei due dipinti la mano del noto artista bresciano.

     

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    L’acqua zampillante dalla roccia. Prima del restauro

    Durante
    Durante

    L’acqua zampillante dalla roccia. Particolare durante il restauro

    Dopo
    Dopo

    La raccolta della manna. Dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2004

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Vicenza 2004

    Altre opere dell'edizione

    glittica

    Gruppo di quattordici gemme e un vetro dorato

    scultura

    Stele funeraria di Lisandra

    scultura

    Statua di Gigante anguipede

    scultura

    Statua di Gigante anguipede alato

    http://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
    Dichiarazione di accessibilità Privacy policy INTESA SANPAOLO