• SEGUICI SU
  •  
  •  
  •  
  •  
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
  • GALLERIE D’ITALIA
  • COPYRIGHT
  • CONTATTI
    • IL PROGETTO
    • LE EDIZIONI
    • LE PUBBLICAZIONI
    • VIDEO
    • Restituzioni
    • Restituzioni monumentali
    • Spin-Off
    Torna a Restituzioni 2008

    La Madonna con il Bambino appare ai santi Giovanni Evangelista, Agostino Agnese, Giovanni Battista e ai canonici lateranensi Innocenzo e Giovanni Casari; Il Padre Eterno; Re David

    Data: 1535-1540 circa
    Artista: Alessandro Bonvicino, detto il Moretto
    Nascita artista: Brescia, 1498 ca
    Morte artista: 1554
    Tecnica/Materiale: Olio su tavola
    Dimensioni: 315,5 x 208,5 x 2,5 cm; 123,3 x 211,5 x 2,6 cm (poligonale); 72 x 152 cm
    Provenienza: Brescia, chiesa di San Giovanni Evangelista (controcantoria?)
    Collocazione: Brescia, chiesa di San Giovanni Evangelista, abside
    Edizione: Restituzioni 2008
    Autore scheda in catalogo: Rita Dugoni
    Restauro: Garattini & Malzani
    Ente di Tutela: Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico ed Etnoantropologico per le province di Brescia, Cremona e Mantova

    La nostra conversazione è in cielo. (Lettera ai Filippesi) Moretto traduce in immagine il tema della sacra conversazione: la visione celeste della Vergine ci viene offerta con gli occhi e la mente dei santi, rapiti dalla potenza contemplativa.

    Scheda breve

    La visione celeste della Vergine col figlioletto, sollevata su un’ariosa nuvola e circondata da una corona di paffuti angioletti, sovrasta, come un’apparizione in piena regola, la dimensione privilegiata dei quattro santi – Giovanni Evangelista, Agostino, Agnese, Giovanni Battista – protagonisti dello spazio scenico architettato da Moretto per la pala destinata alla chiesa di San Giovanni Evangelista a Brescia. Un immenso cielo azzurro metallo fa da sfondo ai quattro santi poggianti su una sorta di proscenio, su cui si apre un prezioso tendaggio rosso broccato d’oro, non immemore della raffaellesca Madonna Sistina. A contemplare l’apparizione stanno, a livello dello spettatore, i ritratti dei frati Innocenzo e Giovanni Casati, membri dell’ordine agostiniano cui era affidata la chiesa di San Giovanni Evangelista e presunti committenti del dipinto.

    La scena mariana costituisce la parte centrale dell’opera; altre due tavole completano l’opera: in alto una lunetta con il Padre Eterno e la colomba dello Spirito Santo e, in basso, una tavola rettangolare raffigurante Re David nella tipica posizione del meditativo, con la testa appoggiata al braccio, in linea con il messaggio spirituale dell’opera.

     

     

    Il dipinto è stato oggetto di numerosi dibattiti e aperture interpretative, che si sono concentrate sulla collocazione cronologica e sugli aspetti stilistici dell’opera. La critica si trova attualmente d’accordo nel proporre una datazione verso la seconda metà degli anni Trenta del XVI secolo e ne evidenzia la qualità artistica. Nella pala, infatti, è possibile distinguere la capacità dell’artista di mediare i modelli figurativi, Raffaello e Tiziano, in uno stile del tutto personale, spesso arricchito da un livello concettuale piuttosto denso. Significativo, in questo senso, il riferimento alla dottrina agostiniana sull’Immacolata Concezione, principale oggetto dell’annosa disputa teologica tra francescani e domenicani, giunta anche nel contesto bresciano di medio Cinquecento.

    Nell’immagine, infatti, al libro aperto di Giovanni Evangelista è accostato sant’Agostino, che proprio nel Commento a Giovanni aveva teorizzato l’immunità della Vergine dal peccato originale. Ferrea coerenza teologale e alta temperatura emotiva connotano dunque il linguaggio dell’opera, che non vuole affatto limitarsi a un’ordinaria scena di devozione privata.

     

     

    Lo stato conservativo dell’opera precedente al restauro poteva tranquillamente definirsi buono. Tuttavia sono stati opportunamente effettuati alcuni trattamenti sia al supporto ligneo che alla pellicola pittorica. Per quest’ultima, in particolare, si è rivelato necessario procedere all’eliminazione dello sporco depositato, dovuto a fattori atmosferici ma, soprattutto, a inopportuni interventi di restauro (stesura non omogenea delle vernici, integrazioni pittoriche, puliture). Altrettanto necessaria è stata la stuccatura delle lacune mediante colle e gessi specifici, in determinati punti.

    Nel complesso il restauro ha portato in luce alcuni segni preparativi sotto il manto pittorico, estremamente interessanti per capire le originali soluzioni esecutive effettuate da Moretto.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro, particolare

    Prima del restauro, particolare

    Durante
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Durante

    Riflettografia

    Riflettografia

    Durante il restauro, particolare

    Durante il restauro, particolare

    La lunetta durante il restauro

    Riflettografia

    Riflettografia

    Dopo
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, particolare

    Re David dopo il restauro

    Retro della tavola maggiore

    Dopo il restauro, particolare della firma

    Dopo il restauro, particolare

    Dopo il restauro, particolare

    Approfondimenti

    Restituzioni 2008

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Venezia 2008

    Altre opere dell'edizione

    scultura

    Statuetta femminile panneggiata

    scultura

    Statuetta femminile panneggiata

    scultura

    Capitello di lesena

    scultura

    Statua di Icaro

    http://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
    Dichiarazione di accessibilità Privacy policy INTESA SANPAOLO