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    Kebiki asagi odoshi hon-kozane do-maru (armatura composita del tipo do-maru a fettucce di seta azzurra)

    Data: Metà del XVII e aggiunte del XVIII secolo (elmo); fine del XV - primo quarto del XVI secolo (spallacci); fine del XVII - primo quarto del XVIII secolo (resto del corredo)
    Artista: Produzione giapponese
    Tecnica/Materiale: Acciaio, oro, argento, leghe di rame, rame dorato, legno policromo, lacca, cuoio, pelle, seta, lino, canapa
    Dimensioni: Varie
    Provenienza: Giappone
    Collocazione: Torino, Musei Reali, Armeria Reale
    Edizione: Restituzioni 2016
    Autore scheda in catalogo: Mario Epifani
    Restauro: Valeria Borgialli (supporto), Alessandra Curti (metallo, lacca), Tiziana Assogna, Cinzia Oliva (tessuto, pelle) con la direzione di Mario Epifani
    Ente di Tutela: Musei Reali di Torino

    Opera restaurata da Valeria Borgialli (supporto), Alessandra Curti (metallo, lacca), Tiziana Assogna, Cinzia Oliva (tessuto, pelle) con la direzione di Mario Epifani

    Scheda breve

    L’armatura B.53 fu donata dall’imperatore del Giappone Meiji a Vittorio Emanuele II nel 1869, a tre anni dalla firma del trattato di amicizia e commercio tra il Regno d’Italia e l’Impero giapponese, ratificato a Edo (l’odierna Tokyo) il 25 agosto 1866 e rappresentativo del periodo noto come rinnovamento Meiji (1866- 1869), che segno un radicale cambiamento nella struttura sociale e politica del Giappone. Nel catalogo dell’Armeria del 1890 l’armatura era descritta come ≪guerriero giapponese, a piedi, armato di tutto punto≫ e così essa e riprodotta nell’album fotografico pubblicato nel 1898.

    Lo stile dell’armatura è quello delle dō-maru del secondo periodo Chusei (XIII-XVI secolo), benchè questa sia stata realizzata nel periodo Kinsei (XVI-XIX secolo), con parti più antiche, come gli spallacci e l’elmo. La cura e la ricchezza della realizzazione, la scelta dei materiali impiegati e le inusuali scelte cromatiche indicano la destinazione a un personaggio di rango elevato. L’insieme e composto da un ko-boshi bachi kabuto (elmo) dotato di kuwagata (corna stilizzate), da un menpō (maschera) dall’espressione feroce, da una coppia di spallacci (ō-sode) fissati tramite corde alla corazza (dō-maru) dotata di scarsella e di protezioni aggiuntive (sendan no ita) con funzione difensiva della zona ascellare per il tiro con l’arco, bracciali (kote), cosciali (haidate), schinieri (shino suneate), piastre per calzature e un paio di pantaloni. Gli elementi principali presentano lamine (hon-kozane) in cuoio o metallo laccato e dorato unite mediante fettucce intrecciate (odoshi) in seta azzurra e arancio; in più parti ricorre il motivo dei boccioli di crisantemo, stemma (mon) di una famiglia non identificata.

    L’intervento di restauro ha consentito di recuperare l’armatura, da decenni collocata in deposito riproponendo l’allestimento ottocentesco in posizione eretta. L’eterogeneità dei materiali, il loro stesso peso, la prolungata esposizione alla luce, alla polvere e agli agenti inquinanti, insieme a precedenti restauri condotti in modo inadeguato, avevano provocato un generale decadimento chimico-fisico e un viraggio dei colori originali delle tinture. Il nuovo supporto garantisce un’equilibrata distribuzione del peso dell’armatura, sottoposta a un intervento di pulitura e consolidamento mirato al recupero dei materiali esistenti, ancorchè alterati.

    Mario Epifani

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro, la corazza (dō-maru)

    Prima del restauro, la gonna pantalone (ko-bakama)

    Durante
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    Durante
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    Prima (sinistra) e durante (destra) il restauro, gli spallacci (ō-sode)

    Prima (sotto) e durante (sopra) il restauro, i bracciali (oda-gote)

    Durante il restauro, l’elmo (ko-boshi bachi kabuto)

    Il nuovo supporto in alluminio imbottito durante il riallestimento dell’armatura in piedi

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, l’armatura completa riallestita

    Dopo il restauro, la gonna pantalone (ko-bakama)

    Approfondimenti

    Restituzioni 2016

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2016 (PDF online)

    Restituzioni 2016. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2016 (guida cartacea)

    Scheda storico-artistica dal catalogo

    Relazione di restauro

    Altre opere dell'edizione

    scultura

    Statua naofora di Amenmes e Reshpu

    scultura

    Bronzetti egizi da collezione

    corredo funerario

    Manufatti metallici

    scultura

    Giovane cavaliere (Dioscuro?) sorretto da una sfinge, detto ‘Cavaliere Marafioti’

    http://restituzioni.com
    PROGETTO CULTURA
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