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    Inginocchiatoio

    Data: Primo decennio del XVIII secolo
    Artista: Giovanni Giuseppe Piccini (Nona di Vilminore di Scalve, Bergamo 1661-1725)
    Tecnica/Materiale: Legno di noce e legno di bosso scolpito, intagliato
    Dimensioni: 212 × 121,5 × 49 cm
    Provenienza: Lugano, chiesa di Santa Maria degli Angeli
    Collocazione: Milano, Museo Poldi Pezzoli (inv. 1158)
    Edizione: Restituzioni 2013
    Autore scheda in catalogo: Chiara Spanio
    Restauro: Luciano Gritti, con la direzione di Sandrina Bandera (SBSAE Milano) e Annalisa Zanni (Museo Poldi Pezzoli)
    Ente di Tutela: Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici per le Province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Monza, Pavia, Sondrio e Varese

    Opera restaurata da Luciano Gritti con la direzione di Sandrina Bandera (SBSAE Milano) e Annalisa Zanni (Museo Poldi Pezzoli)

    Scheda breve

    L’inginocchiatoio, realizzato in legno di noce e in legno di bosso, presenta una ricca narrazione. Daniele nella fossa dei leoni è intagliato nel basamento, mentre l’alzata reca la Discesa dalla croce al centro di una decorazione a volute vegetali dove si scorgono i quattro Evangelisti. Da due cortine sorrette da angioletti fuoriescono le figure della Chiesa e della Sinagoga, mentre sulle due mensole laterali riconosciamo Elia e Davide sopra Nettuno ed Eolo. Il gradino fra il basamento e l’alzata è decorato da una formella, dove, fra le fauci di un mostro, è rappresentato il Purgatorio. Sulla cimasa un ostensorio raggiato è circondato da un velo, sostenuto da diverse testine di angioletti e adorato da un Angelo, che un tempo reggeva un turibolo tra le mani.

     

    L’inginocchiatoio proviene dalla soppressa chiesa di Santa Maria degli Angeli a Lugano, dove probabilmente viene acquistato da Gian Giacomo Poldi Pezzoli durante l’esilio fra il giugno 1848 e il giugno 1849. Gian Giacomo al ritorno a Milano lo colloca nella sua camera da letto e probabilmente diventa il riferimento per Giuseppe Ripamonti per la realizzazione della camera del Poldi Pezzoli.

    A Ripamonti spettano i primi interventi di ‘restauro’ nel 1852 seguiti da quelli di Bernardino Faverio nel 1856. La notevole qualità dell’opera è ora pienamente apprezzabile in seguito all’intervento di restauro di Luciano Gritti, che ha rimosso i diversi strati di vernice rivelando la cromia originale del legno e il gioco voluto dall’autore fra il legno di noce e quello di bosso. Il restauro ha inoltre permesso di individuare i rifacimenti ottocenteschi e di apprezzare dettagli e raffinatezze prima non visibili.

     

    L’inginocchiatoio viene realizzato per il dottor Ignazio Antonioli di Brescia. Citato da Francesco Maria Tassi nel 1793 fra le opere di Piccini, l’inginocchiatoio compare nel 1874 all’Esposizione storica d’arte industriale di Milano con l’attribuzione a Piccini insieme ad Andrea Fantoni. A Fantoni verrà poi assegnato dalla critica successiva fino alle ricerche più recenti.

    L’inginocchiatoio fa parte di una serie di opere realizzate da Giovanni Giuseppe Piccini per la committenza privata all’inizio del XVIII secolo, in seguito alla notorietà probabilmente raggiunta con il paliotto di Cedegolo, realizzato tra il 1691 e il 1692 sotto l’ancona dove lui stesso aveva collaborato con il maestro Pietro Ramus e con Andrea Fantoni. A questi anni risalgono infatti altri intagli di notevole qualità, recentemente riscoperti, come le Nozze di Cana, conservate al Museo Diocesano di Brescia, e il Gesù nel tempio fra i dottori, dei Musei Civici di Brescia, identificabili probabilmente con le opere viste da Tassi (1793) in casa Capitanio. L’alta qualità raggiunta dall’artista bergamasco in questo momento della sua attività è evidente anche nel Naufragio dei discepoli, realizzato per il conte Carlo Borromeo a Milano e attualmente conservato all’Isola Bella.

     

    Chiara Spanio

     

     

    Foto prima (intero) e dopo restauro: Adolfo Bezzi

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    Durante
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    Durante

    Durante il restauro, particolare della scena di Daniele nella fossa dei leoni, prove di pulitura

    Durante il restauro, particolare della Chiesa dopo la pulitura

    Durante il restauro, particolare, stemma della Sinagoga, prova di pulitura

    Durante il restauro, particolare della Discesa dalla croce, prova di pulitura

    Durante il restauro, particolare, Purgatorio, prove di pulitura

    Dopo
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    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, particolare, Nettuno

    Dopo il restauro, particolare, Eolo

    Dopo il restauro, particolare della scena di Daniele nella fossa dei leoni con Abacuc trasportato dall’angelo

    Dopo il restauro, particolare, Discesa dalla croce

    Approfondimenti

    Restituzioni 2013

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2013

    Restituzioni 2013. Guida alla mostra

    a cura di Carlo Bertelli, Giorgio Bonsanti, Venezia 2013

    Scheda storico-artistica dal catalogo

    Relazione di restauro

    Altre opere dell'edizione

    corredo funerario

    Sarcofago antropoide di Mes-Isis o Figlio di Isis; cartonnage di mummia

    ceramiche e porcellane

    Collezione di ceramiche

    corredo funerario

    Stele daunia maschile con armi

    corredo funerario

    Corredo funerario

    http://restituzioni.com
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