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    Torna a Restituzioni 2008

    I santi Giacomo maggiore, Antonio abate, Andrea apostolo, Domenico di Guzman, Lorenzo martire e Nicola di Bari

    Data: 1505-10
    Artista: Vittore Carpaccio (attribuito a)
    Nascita artista: Venezia, 1455
    Morte artista: 1525
    Tecnica/Materiale: Olio su tre tavole
    Dimensioni: 130 x 45,6 cm; 130 x 62 cm; 130 x 46,2 cm (le tre tavole unite 130 x 155 cm)
    Provenienza: Dalla collezione di Guglielmo Lochis, lascito del 1859, dal 1866 proprietà del Municipio di Bergamo
    Collocazione: Bergamo, Accademia Carrara
    Edizione: Restituzioni 2008
    Autore scheda in catalogo: Amalia Pacia e Giovanni Valagussa
    Restauro: Delfina Fagnani Sesti e Alberto Sangalli
    Ente di Tutela: Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio, Varese

    La santità s’addice alla tua casa. (Libro dei Salmi, 93) L’esempio perfetto dei santi viene offerto al devoto all’interno di una cornice naturale, creando un sapiente intreccio fra iconografia tradizionale e una sensibilità artistica di nuovo segno.

    Scheda breve

    Le tre coppie di santi disposti su un basamento marmoreo, calati in un limpidissimo contesto naturalistico e rivolti frontalmente allo spettatore, costituiscono una singolare testimonianza della cultura figurativa veneta di primo Cinquecento.

    Siamo di fronte a una mano che riesce ad appropriarsi dello schema tradizionale dei santi messi in fila, di chiara memoria bizantina, per conferirle un respiro più ampio, attraverso la dimensione paesaggistica che accoglie i protagonisti della scena: i santi Giacomo maggiore e Antonio abate a sinistra, Andrea e Domenico di Guzman al centro e infine Lorenzo martire e Nicola di Bari a destra. In particolare colpisce come  l’aspetto monumentale dei santi sia capace di coniugarsi, in modo estremamente armonioso, all’immenso cielo che fa da sfondo e alla natura minutamente descritta, non priva di allusioni allegoriche, a partire dalle piantine e dal pappagallo in primo piano fino al prato verde e alle montagne azzurrine del secondo piano.

     

     

    L’opera, sottratta per diverso tempo alla vista del pubblico, è conservata presso l’Accademia Carrara di Bergamo, corredata da un’etichetta, oggi contestata, che la assegna a Carpaccio. La particolarità dell’iconografia fa comunque pensare a una personalità di tutto rispetto.

    Da un punto di vista materiale, la storia dell’opera non ha di certo contribuito a chiarirne gli aspetti interpretativi, semmai a complicarli. L’autore infatti aveva dipinto ogni coppia su tre diverse tavole, che furono poi artificiosamente unite: ciò avvenne già prima del 1836, quando Guglielmo Lochis acquistò l’opera per la propria collezione. Sulla base di questa artificiale unificazione Roberto Longhi propose, determinando così il generale orientamento degli studi, l’assegnazione a Carpaccio, a discapito degli altri nomi chiamati in causa: Cima da Conegliano, Gerolamo da Santacroce, Bartolomeo Veneto, Andrea Previtali. In seguito al ripristino dell’originaria composizione, avvenuto con l’ultimo restauro, l’ipotesi longhiana è stata messa in discussione, aprendo la strada a nuovi spunti interpretativi.

     

     

    Gli interventi che hanno riguardato quest’opera non sono pochi: la tavola infatti continuava a spaccarsi, con gravi sollevamenti sulla superficie, tanto da costringere a una copertura preventiva e alla rimozione dal percorso museale dell’Accademia Carrara. L’ultimo restauro è stato dunque molto importante, soprattutto per la separazione delle tavole che ha consentito di riportare l’opera al suo assetto originario, ma anche per il bellissimo recupero dell’originaria qualità cromatica,  sfolgorante e tersa. Interessanti per la datazione sono state anche alcune indagini relative alla tecnica di esecuzione e alla composizione del colore: esse hanno infatti permesso di circoscrivere l’opera al periodo compreso fra l’ultimo ventennio del XV e il primo decennio del XVI secolo.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    La parchettatura prima della rimozione

    Durante
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    Durante

    Durante il restauro, particolare

    Particolare che evidenzia un più vecchio intervento di restauro

    Durante il restauro, serie di analisi sul volto di sant’Andrea

    Durante il restauro, separazione delle tavole

    Durante il restauro, particolare

    Durante la pulitura

    Il nuovo telaio di una delle tre tavole

    Immagine ai raggi UV

    Durante il restauro, pulitura preliminare, particolare con la mano di san Lorenzo

    Dopo
    Visualizza più foto Visualizza meno foto
    Dopo

    Dopo il restauro

    Dopo il restauro, particolare

    Dopo il restauro, particolare

    Dopo il restauro, particolare

    Dopo il restauro, particolare

    Approfondimenti

    Restituzioni 2008

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Venezia 2008

    Altre opere dell'edizione

    scultura

    Statuetta femminile panneggiata

    scultura

    Statuetta femminile panneggiata

    scultura

    Capitello di lesena

    scultura

    Statua di Icaro

    http://restituzioni.com
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