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    Globo terrestre, globo celeste

    Data: 1579
    Artista: Bottega fiorentina (o bottega romana)
    Tecnica/Materiale: Ottone, legno, gesso, stesura pittorica a olio
    Dimensioni: Alt. totale 70 cm; alt. base 19 cm; diam. globo 44 cm
    Provenienza: Famiglia Sacchetti; mercato antiquario; dalla fine del XIX secolo Famiglia Bagatti Valsecchi
    Collocazione: Milano, Museo Bagatti Valsecchi
    Edizione: Restituzioni 2004
    Autore scheda in catalogo: Isabella Marelli, Mara Miniati
    Restauro: Carlotta Beccaria, Lucia Miazzo per le parti in ottone
    Ente di Tutela: Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico e Demoetnoantropologico per le province di Milano, Bergamo, Como, Lecco, Lodi, Pavia, Sondrio, Varese

    Tra il tempo di Colombo, che ha allargato la terra, e il tempo di Galileo, che allargherà il cielo. Tra cielo e terra, a portata di mano.

    Scheda breve

    Questi due globi appartengono ad una serie di “mappamondi” dipinti direttamente sul supporto, secondo una tipologia di fabbricazione che ovviamente rendeva unico e non riproducibile ogni singolo pezzo. Nel corso del Cinquecento invece, con l’avvento della stampa, si diffuse il globo ricoperto da “fusi”, ossia spicchi di carta su cui veniva stampata a settori la raffigurazione della terra o della volta celeste. I globi qui in esame sono dunque dipinti su un supporto di gesso, e attualmente poggiano entrambi su una base ottocentesca; entrambi inolte sono circondati dal circolo meridiano e dall’anello dell’orizzonte. Lungo il cerchio dell’orizzonte del globo terreste si trova la data 1579 e le lettere F C S R; lungo quello del globo celeste la medesima data e le lettere F C M F. Il globo terrestre porta dipinte le terre e i mari a colori brillanti, con l’indicazione dei nomi in italiano, latino e anche in altre lingue. L’America settentrionale è indicata come «America sive India nova inventa a Christophoro Colombo anno 1492»; i mari sono popolati da vascelli e meravigliosi mostri marini; i rilievi montuosi sono preziosamente evidenziati da minuscoli tratti di oro a conchiglia. Sul globo celeste si trovano le costellazioni tolemaiche, come l’Orsa maggiore e l’Orsa minore, Hercules, Cassiopea e così via; sono iscritti in maiuscolo i nomi delle costellazioni, in minuscolo quelli delle singole stelle; lungo la fascia dello Zodiaco sono raffigurati gli omonimi segni. Le personificazioni degli astri sono ritratte di schiena, secondo l’immagine convenzionale ormai adottata, come se l’osservatore fosse al centro di una sfera trasparente. L’anonimo autore del Globo celeste doveva avere dimestichezza con la decorazione murale e in particolare è evidente l’influenza della pittura di Giulio Romano; alla pittura ad affresco rimanda anche l’utilizzo dello “smaltino”, un pigmento di colore blu ricavato dalla polverizzazione di vetro colorato al cobalto.

     

     

    Presumibilmente acquistati sul mercato antiquario intorno agli anni Ottanta del XIX secolo dai fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi per la loro abitazione milanese, i due globi furono collocati nella sala destinata a biblioteca. Ma chi li aveva commissionati inizialmente? Lo stemma riprodotto sui due globi, riconosciuto solo in occasione degli studi compiuti in concomitanza con il restauro, è quello dei Sacchetti, una famiglia di banchieri e mercanti fiorentini. Al momento non è ancora possibile precisare il nome del committente dei globi; il cappello prelatizio nero con dodici fiocchi, sovrastante lo stemma, indica che si trattava di un ecclesiastico.

     

     

    Entrambi i globi presentavano uno spesso strato di particellato atmosferico e di consolidante proteico (colla animale) che ricopriva una vernice foto-ossidata relativamente recente, e rendeva la superficie pittorica molto scura e quasi illeggibile. Dopo una prima fase di prove preliminari la pulitura è stata eseguita con gel di citrato allo 0,5% pH6; la vernice, dopo il preliminare test di solvibilità, è stata rimossa con solvent-gel a fattore di polarità 85; infine si è proceduto al consolidamento della superficie pittorica e al ritocco nelle zone di lacuna.

     

    Redazione Restituzioni

    Le fasi del restauro

    Prima
    Prima

    Prima del restauro

    Prima del restauro

    Durante
    Durante

    Particolare durante il restauro

    Dopo
    Dopo

    Dopo il restauro

    Particolare dopo il restauro

    Particolare dopo il restauro

    Approfondimenti

    Restituzioni 2004

    Tesori d'arte restaurati, a cura di Carlo Bertelli, Vicenza 2004

    Altre opere dell'edizione

    glittica

    Gruppo di quattordici gemme e un vetro dorato

    scultura

    Stele funeraria di Lisandra

    scultura

    Statua di Gigante anguipede

    scultura

    Statua di Gigante anguipede alato

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